Archive for Giugno, 2016

Giu 27 2016

le idee nascoste dietro le aperture 27 06 2016

Published by under barzellette,cronaca nazionale

LE IDEE NASCOSTE DIETRO LE APERTURE
Papa Francesco: la Chiesa si deve scusare con i gay.
Flaminio: preti compresi?

Cremona 27 06 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Giu 27 2016

l’opinione di ep 27 06 2016

BREXIT, ATTO DI ACCUSA AI PARTNER EUROPEI. IL PUTTO TREMA
La mazzata inglese e la tardiva reazione dei burosauri di Bruxelles (impegnati a scongiurare nuove “Exit”) sta mettendo a soqquadro l’Europa ed in particolare il nostro premier Renzi.
Con aggiornamenti importanti. L’effetto Brexit si è fatto sentire in Spagna dove Podemos (che contesta l’Unione europea) non ha sfondato. Gli elettori (impauriti?) hanno scelto i partiti tradizionali puntando ancora sui Popolari e sui socialisti. Ma il governo resta un rebus. Qualcuno parla già di “boccata di ossigeno per Bruxelles” ma un po’ di cautela non guasterebbe.
La Scozia è impegnata a bloccare l’uscita dalla Ue ma sono solo trovate propagandistiche; il Parlamento di Holyrood non ha il potere di porre veti e quindi di impedire al Regno Unito di uscire dalla Ue. Il primato di Westminster sulle assemblee locali è assoluto. Ma le grane non finiscono qui. La Scozia che sogna l’Europa vuole però sganciarsi da Londra e lotta per l’indipendenza trascinata da una nuova “Iron Lady” – una nuova lady di ferro – che ricorda la Thatcher. Cioè Nicola Sturgeon, 46 anni, laureata a Glasgow. Da trent’anni è iscritta al partito indipendentista. Ha tolto voti a tutti, ai laburisti e ai tory. Non va sottovalutata.
E siamo al putto nostro, al premier Renzi. I ballottaggi sono stati per lui una “mezza Waterloo” come dice Giancarlo Mazzucca. Poi è arrivata la Brexit che rischia di diventare il “colpo di grazia” per i sostenitori del “Sì” ai referendum costituzionali d’autunno.
E’ probabile che Renzi, “annusatore” come pochi dell’aria che tira, cambi tattica e atteggiamento. Il referendum inglese potrebbe rafforzare anche in Italia i partiti anti- Europa. L’attacco ai cosiddetti “fan della dittatura Ue – cioè Napolitano, Prodi, Monti – non si è fatto attendere e questo conferma le fibrillazioni in corso. Oltretutto l’asse tra Francia e Germania potrebbe tagliare fuori Palazzo Chigi ma Renzi è tipo accorto, sta già provando ad avere voce in capitolo, come confermano gli ultimi viaggi.
C’è poi la grana tutta interna prodotta dalla minoranza del Pd, i “rottamati”. Non si rassegnano. Ho sentito Pierluigi Bersani alla festa di Biasola nel reggiano. Ha detto: “Il Pd non rischia molto se capisce cosa è successo, se riesce a leggere la realtà. Se si pensa invece che ci vuole una dose un po’ più forte di renzismo, allora rischiamo la pelle. Rischiamo la stessa esistenza del Pd”. Grillo sostiene invece che il Pd sta già ruzzolando.
Renzi come Juncker è sulla graticola. I complottisti sono già al lavoro. Al posto di Renzi c’è chi vuole Enrico Letta che scalpita, dicono, perché Parigi gli sta stretta e vuole tornare a Roma. Ma Lettanipote è una minestra riscaldata. O no? Jean-Claude Juncker, il presidente della Commissione, non sta meglio: è probabile che diventi il capro espiatorio del voto britannico contro l’Unione. Non essendo stato eletto direttamente non sarà difficile “bruciarlo”. C’è già pronto il reggente, è l’olandese Frans Timmermans, suo vice; e come tutti i vice “scalpita” per prenderne il posto (a prescindere dai meriti).
L’Europa è traballante più che mai e i tecnocrati vogliono addirittura il referendum-bis. Il primo ceffone non è bastato. Insistono nel voler scavalcare il processo democratico. Ma per salvarsi hanno una sola strada: abbassare le tasse. Sennò vadano a casa.
ENRICO PIRONDINI

No responses yet

Giu 26 2016

la legge del più forte-centonovantanove 26 06 2016

Published by under cronaca cremonese,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – CENTONOVANTANOVE
Telefonino record. Stringendo, quell’oggetto inanimato ha la forza sufficiente per diventare una persona, secondo la Corte di primo grado; potrebbe averla, secondo la Corte d’Appello. Come, obietterà il lettore stupito? Ecco la prima Corte: —Iori non c’era e si era dunque recato – come da lui successivamente ammesso – senza il proprio cellulare a casa di Claudia. L’imputato ha sostenuto al riguardo che si trattò di una semplice dimenticanza del telefono. E tuttavia appare molto strano e sospetto che l’imputato dimentichi il cellulare proprio la sera in cui egli si reca da Claudia e Claudia muore.— Il giallo inizia, d’altronde siam sempre lì, se non riesci a dimostrare che l’imputato ha dato lo Xanax eccetera, qualcosa devi pur scrivere! —E’ pertanto altamente verosimile che non si sia trattato affatto di una dimenticanza ma un comportamento espressamente voluto da chi si accingeva a compiere un omicidio. Iori, persona di elevata istruzione e cultura, evidentemente confidava che in caso di indagini effettuate dopo la scoperta dei cadaveri, i tabulati telefonici eventualmente acquisiti dagli inquirenti avrebbero dimostrato che quella sera il suo cellulare era rimasto “agganciato” alla cella del ponte radio cui, di norma, si collegava allorquando egli conversava da via Le Murie e non alla diversa cella che “copriva” le conversazioni che avvenivano in Via Dogali, alquanto distante ( km 1,8) da via Le Murie.— Il gioco prosegue; la Corte sa che Iori, persona di elevata istruzione e cultura, qui però istruzione e cultura c’entrano ben poco, è una specie di Plinio il vecchio o Pico della Mirandola, sa che eccetera; però non sa, stranezza davvero strana, che se nessuno l’avesse chiamato non ci sarebbe stato matrimonio alcuno tra il suo cellulare e le celle! —Nella realtà è emerso (cfr. testimonianze di Bonazzoli Mauro ed Epicoco Gianluca) che a Crema le chiamate destinate ai radio apparecchi telefonici delle utenze Wind (come quello di Iori), transitano su due ponti radio, rispettivamente situati in via Cresmiero e in viale Europa ma che per le variabili che possono intervenire allorquando transita una chiamata (numero di telefonate in quel momento gestite dal particolare ponte radio, temperatura, ecc.) la situazione era tale per cui, di volta in volta, ovunque ci si trovava in Crema, il segnale poteva essere indifferentemente trasmesso da una o dall’altra “cella telefonica”. IORI tuttavia non sapeva, essendo dato altamente tecnico, conosciuto solo da addetti alla telefonia e dagli Uffici di P.G. che si occupano di intercettazioni telefoniche, tale circostanza e pertanto la sua preoccupazione appare, ex ante, assolutamente “comprensibile”.— Finalmente risulta che Iori, persona di elevata istruzione e cultura, non sa qualcosa, e la Corte è ben certa di cosa lui non sappia! Davigo e il sito dell’Associazione nazionale magistrati continuano a ripetere che i giudici italiani lavorano più che i colleghi europei, anche perché saltano le ferie, giacché le impegnano a scrivere sentenze, ma non è solo questione di quantità, da passi del genere emerge anche la qualità! — IORI lasciò volutamente il cellulare al piano superiore del suo appartamento: egli sapeva che in quella zona della casa vi è sufficiente copertura radio (il cosiddetto “campo”) e che pertanto l’apparecchio, in caso di chiamate sarebbe rimasto “agganciato” alle celle dei ponti radio ripetitori (non vi era copertura invece nella stanza da letto). Il cellulare, in definitiva, costituiva parte integrante del suo programmato alibi.— Lo so, cari lettori, cominciate a drizzare le orecchie sul presunto alibi, ma tra poche righe apparirà la spiegazione ufficiale. —Non volendo coinvolgere terze persone prezzolate ( che potevano ricattarlo) e non volendo neppure coinvolgere la moglie (tanto che l’azione avvenne a casa libera, approfittando della sua assenza per le vacanze) la versione migliore, in caso di domande degli inquirenti sarebbe stata quella di dire che egli era rimasto la sera a casa (del resto, non doveva alzarsi il mattino dopo alle 06.00 per andare ad operare a Milano?) ed il telefono lasciato in casa da un lato evitava l’aggancio, in caso di chiamate, alla diversa cella che egli pensava operasse per le telefonate percepite in Via Dogali, e dall’altro confermava in caso di chiamate pervenute in via Le Murie che egli effettivamente stava lì, in quanto dove c’è il telefono c’è, di solito, anche il proprietario.— Capito? È stata una specie di caccia al tesoro, il capitoletto: dove c’è il telefono c’è, di solito, anche il proprietario. Quindi il telefonino vale una persona, per garantire l’alibi; il bello è che la Corte, tutta contenta, immagino, della novità giurisprudenziale, credo né prima né poi un giudice sia arrivato a tanto, e la Cassazione ne avrà preso debita nota, rischia di rovinare l’opera a causa di un’altra evidente osservazione: —La mancata risposta alle eventuali telefonate pervenute in Via le Murie poteva essere facilmente giustificata nel trovarsi in altra stanza rispetto al telefono o nella modalità “silenzioso” in cui si trovava inavvertitamente il cellulare.— Altra stanza o modalità silenzioso, la Corte non vede altro: e se nessuno avesse telefonato, l’alibi avrebbe retto? In definitiva, il telefonino alibi serve a inchiodare all’ergastolo un povero cristo; poi leggeremo il parere della Corte d’Appello.
Cremona 26 06 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Giu 26 2016

la forza molto relativa delle idee 26 06 2016

Published by under costume

LA FORZA MOLTO RELATIVA DELLE IDEE
Gli animali, salvo per questioni di genetica debbano mangiarsi, convivono pacificamente anche tra le razze più disparate, eppure non sanno né leggere né scrivere….

Cremona 26 06 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Giu 26 2016

un cuore vero 26 06 2016

Published by under cronaca cremonese

UN CUORE VERO,
in fondo, ambizioni a parte, anche i giovin signori ce l’hanno: un semplice sguardo d’intesa, e han ritirato tutta la vaselina disponibile sul mercato di Cremona per offrirla ai loro condottieri. Donna Reverberi è arrivata cinque minuti dopo, e pare sia incazzata nera….

Cremona 26 06 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Giu 26 2016

battere la solitudine 26 06 2016

Published by under Striscia La Provincia

BATTERE LA SOLITUDINE
Viviamo nel mondo della comunicazione, eppure siam sempre più soli!
Ma nessuna paura, il rimedio l’ha trovato il Pennadoro, che ci conduce ogni domenica nei ristoranti della sua predilezione, come oggi:
“mentre spostando lo sguardo lungo le pareti non si può che restare stupefatti dagli affreschi che dialogano con stralci delle antiche murature che emergono dagli intonaci”
Visto? È sufficiente, con un po’ di garbo, chiedere: posso inserirmi anch’io nel vostro dialogo?

Cremona 26 06 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Giu 26 2016

la resa dei conti-tre 26 06 2016

LA RESA DEI CONTI – TRE
Una semplice occhiata ai numeri dimostra il peso dei funzionari nelle votazioni in Libera, se nessuno li controlla: perché a partire dal Boselli Antonio di turno, parole tante, atti nessuno. Il numero che vale per tutti: giovin signori 15 seggi, pivantonini 5; Criniera, fiutato il vento, ha cambiato padrone: per la promozione a direttore, figura che Filippini avrebbe tolto dall’organico, così la Libera sosterrà nella causa di lavoro con Guido Vezzoni, è convinto d’aver puntato sul cavallo vincente. Auguri, anche se è bene ricordi, il Criniera, che Pivantonio è vendicativo perfino coi neutrali, figuriamoci gli avversari, e fin che ha un briciolo di potere, lo usa.
E poi tutto si può dire del nuovo consiglio, tranne la maggioranza e i programmi, cioè niente! Giudizio morale a parte, per riuscire, l’opportunista deve saper calcolare tutto, in poche parole, essere molto intelligente.
Gli on line cittadini danno, concordi, in pole position i rinnovatori, quelli veri, che però devono stringere alleanze: quali e con che scambi? In questa incertezza, si passa in un attimo da direttore in piazza Duomo a pulisci cessi a Crema.
Dove rinnovatori e giovin signori avevan trovato l’accordo già in campagna elettorale, all’insaputa gli uni dagli altri, è su Zanolli Pennadoro Vittoriano: aveva due funzioni il Pennadoro, la prima, portavoce di Pivantonio, è ormai superata dai tempi, la seconda, azzerare la credibilità della Provincia fin che c’è, ha raggiunto l’obiettivo. Ma il nostro è molto più prudente di Criniera, e in questa circostanza si attiene agli ordini di scuderia, e oggi ricopia attento il sito della Libera: “Risultati equilibrati, forte connotazione dell’area geografica”. Lo sfogo è nel solito Punto: “Immigrati e Brexit l’arroganza non paga”. Infatti l’arroganza 2008/14 ha pagato bene chi l’ha praticata al Quarto Lato di piazza Duomo!
Spero trovino un accordo anche sull’altra iniziativa, importantissima per la Libera e per Cremona, rinnovatori e giovin signori: dichiarare urbi et orbi, a Cremona e a Roma, a Roma e Cremona, la verità vera che da due anni nessuno proclama, forse in attesa del bimbo che esclami: il re è nudo! Pivantonio rappresenta solo se stesso, certamente non la Libera; due anni fa ci han pensato i soci a trombarlo, oggi ci ha pensato lui, forse distratto da altri impegni, e non s’è nemmeno candidato al voto del 23 giugno: dunque a che titolo è presidente della Fiera a Cremona, con relativa indennità, dunque a che titolo è presidente dell’Enpaia a Roma, sempre con relativa indennità?
I ministeri e le grandi associazioni agricole, a Roma, se ne sbatteranno di qualsiasi dichiarazione provenga da Cremona, tuttavia per la Libera è impegno d’onore farla; Galimberti Auricchio Rivoltini eccetera, che han bisogno del consenso del territorio, devon calcolare bene e la risposta e il silenzio. Noi cremonesi più che vigliacchi siam pecoroni, ma non fino al punto da sopportare anche questa!
Ogni tanto controllo i soci dell’Accademia dei georgofili; tra gli aggregati, la penultima lista, sotto ci sono gli “accademici in soprannumero”, appare ancora “Piva sig. Antonio, Cremona, sez. Nord Ovest”: almeno lì, esiste!

Cremona 26 06 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Giu 26 2016

i maestri cantori 26 06 2016

Published by under Striscia Repubblica

I MAESTRI CANTORI
Mario Calabresi, che si sta avviando, con maggior garbo, è vero, a essere il più degno successore di Scalfari Eugenio a Repubblica, spiega ai bimbi d’Europa perché la democrazia sana obblighi ascoltare maestri come loro e soprattutto a diffidare di quelli falsi. E’ chiaro, son troppo ignorante della materia per dire se Brexit sia un bene o un male, mi spaventa il metodo “io ho sempre ragione”, che indirizza sempre in brutte avventure, se la Storia insegna qualcosa!
—Vi stanno raccontando che la democrazia diretta e i sondaggi in tempo reale risolvono magicamente i problemi, che esistono sempre soluzioni semplici e a portata di mano, che non c’è più bisogno di esperti e competenze, che la fatica e la pazienza non sono più valori, che smontare vale più di costruire. Il continente è malato, ma la febbre di oggi è la semplificazione, l’idea che sia sufficiente distruggere la casa che ci sta stretta per vivere tutti comodamente. Peccato che poi restino solo macerie. Tappatevi le orecchie, non ascoltate gli imbonitori e pretendete politici umili, persone che provino a misurarsi con la complessità del mondo e siano muratori e non picconatori.—
“Non ascoltate gli imbonitori”, che naturalmente son sempre gli altri!

Cremona 26 06 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Giu 25 2016

la legge del più forte-centonovantotto 25 06 2016

Published by under cronaca cremonese,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – CENTONOVANTOTTO
A dividere noi persone comuni dal mondo dei Tribunali non è solo il linguaggio, che già basterebbe; cito un classico: mai scrivere “diede una coltellata”, ma “attinse con un coltello”; è il modo di vedere le cose, e la pastiglia ne è una delle tante evidenze: il teste Marchetti, della Polizia, ha visto due pastiglie accanto al corpo della piccola Livia e, esatto o non sia il ricordo, sarà la Corte in Camera di consiglio a deciderlo, secondo il codice; invece no, la decisione deve essere presa in Aula, e a iniziativa del teste, che “deve decidere” lui di essersi sbagliato, ha visto una sola pastiglia, quella lontana dalla bocca. Non voglio essere frainteso, Pm e Presidente sono in buona fede, convinti di essere vicini alla verità, e sta proprio qui il guaio di tanti processi; prendo a prestito il motto del ’68 francese: l’immaginazione al potere! Maurizio Iori è colpevole perché, interrogato dalla Giudiziaria il giorno stesso del ritrovamento dei corpi, invece di dire la verità nega tutto, non era a cena con Claudia e Livia la sera prima, non ha comprato le bombolette, dunque se nega è colpevole; non conta che la bugia sia tanto fragile da saper lui stesso che non può tenere, il seguito sarà visto dai suoi giudici sotto quella luce, bugiardo perché colpevole. Per cui se l’agente Marchetti ha visto la pillola di Xanax tra il vomito di Livia, il che vuol dire che Livia l’ha presa, il che vuol dire che può averla presa solo dalla mamma, è chiaro che l’agente Marchetti ha visto male, perché certamente Maurizio Iori è un assassino! Se ci va, la sintesi può essere: il giudice italiano non discute, spiega!

Cremona 25 06 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Giu 25 2016

travi&pagliuzze 25 06 2016

Published by under costume

TRAVI&PAGLIUZZE
Non ci fossero dietro milioni di poveri morti ammazzati che chiedono almeno un silenzio rispettoso, c’è da ridere a leggere cattolici e comunisti che si scambiano accuse di stragi e genocidi!

Cremona 25 06 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

« Prev - Next »