J’ACCUSE – CENTOCINQUANTOTTO
Insisto: Berlusconi vende per primo il frigorifero, la sinistra, magari un minuto dopo, il resto dell’arredamento.
In Tribunale a Napoli, invece di chiedere informazioni sui processi aggiustati a Jovine, si mette di nuovo a insultare tutti i giudici; gli sventolano i domiciliari, e pronta la Stampa, il 24, descrive il nuovo corso:
“Da quando Berlusconi è ai servizi sociali, e ogni suo respiro dipende dai magistrati, Forza Italia ha cambiato pelle. Non è più quel partito assatanato sui temi della giustizia che per due decenni aveva messo in croce le toghe. Vale a dire super garantista senza ombra di compromessi. Anzi, innocentista per definizione. Costantemente a fianco degli imputati, che fossero dei politici o dei serial killer poco importa. In prima linea nella delegittimazione delle Procure…Questa interminabile stagione sembra un ricordo. Acqua passata. Eccetera.”
Il solito Berlusconi del tifo, dove l’insulto è un saluto, solo che il campo di gioco è parecchio diverso, e anche le conseguenze, ma nonostante sia un uomo di genio, si rifiuta di vedere ciò che ha sotto gli occhi. Cinquanta procedimenti da quando è sceso in politica, e non uno nei trent’anni precedenti, sono un segno che neanche Repubblica può ignorare, non fosse che per un motivo chiaro, troppi dei 50 dopo si riferiscono a fatti commessi nei trent’anni prima, e chi ha letto la motivazione del processo Mediaset non può negarlo, perché i giudici sostengono che il sistema di evasione era, inventato da lui, in atto da decenni. Dunque difendersi in Tribunale, pagando gli avvocati più cari d’Italia, è come pretendere di vincere a Torino contro la Juve di Moggi, guidando la Cremonese.
La difesa vera, da convincere gli italiani, anche i più ostili, va fatta fuori dai Tribunali, usando i grandiosi strumenti di comunicazione che B possiede: invece di prendere in giro il giudice Mesiano, quello di Mediaset, prenda i processi che non riguardano lui ma che possano capitare ad altri, come quello dell’Aquila, dove il Tribunale s’è permesso di andar contro la Scienza, condannando gli esperti che non han saputo prevedere il terremoto. Ma non per dare una notizia e poi via alla prossima sul Milan o su Casini: ci costruisca dei programmi continui, che non smettano di avvisare il cittadino, che se il giudice sbagliato capita a lui, la Casta difende il giudice, ma nessuno difende il cittadino!
Come il processo Iori, dove il giudice, il nominato Massa Pio, s’è permesso di chiamare in soccorso della condanna la sfera di cristallo e altre spiritose invenzioni del genere; dove, per superare l’impossibilità evidente di dare di nascosto quasi a digiuno in pochi minuti 95 pastiglie di Xanax, un falso no, il giudice è permaloso e vi querela, usando lo strumento compatito dal codice, il travisamento, le ha trasformate in un fondo di bicchiere di poche gocce, dimenticandosi naturalmente di renderle compatibili con lo stato di intossicazione acuta constatato dai periti.
Purtroppo il clan Iori ha rifiutato l’aiuto dei media e la loro sventura è conosciuta da pochi intimi, ma proprio in questi giorni, cari amici di Berlusconi, avete avuto in regalo dai giudici e dalla sorte il Dna di Yara, dove per combinazione il Dna, che non fa parte dei codici ma della Scienza, è stato rivoltato in modo che, in parole povere, siccome per Iori è un elemento fondamentale a difesa, non conta niente, siccome per Bossetti lo è a carico, basta quello per la condanna.
Altro che notizie sul Giornale e le Tv Mediaset e poi la prossima: programmi, programmi e ancora programmi, tutte le settimane, tutto l’anno, smontando e rimontando i processi alla Iori, dio sa quanti ce ne sono; Iori, prima della disgrazia, era un uomo come noi, e nulla vieta di temere che ci capiti la stessa sorte, senza, come è successo a lui, di aver una possibilità vera di difenderci!
Cremona 26 06 2014 www.flaminiocozzaglio.info