J’ACCUSE – CENTOVENTOTTO
E andiamo avanti nel gossip processuale, da che in questo processo sembra che le prove, quelle vere, nel senso che le prescrive la legge, mica io, son contate a numero in mezzo alle chiacchiere e pesate molto meno. Nelle 500 cartelle ho scritto tante volte che il processo Iori s’è gonfiato a dismisura, tanto valeva mettere agli atti se Iori fuma o non, quando bastava fermarsi su: Xanax, gas, chiavi, e per la condanna dovevano aver la spiegazione esatta tutti e tre, per l’assoluzione che fosse incerto un elemento solo. Sono ancora oggi certi tutti e tre, tutti a favore di Iori, e Iori ha preso l’ergastolo!
Anch’io come gli amici sono in ansia, chi è stato morso dal serpente teme la lucertola, ma ammesso e non concesso che la Corte di Brescia voglia confermare Cremona, come fa?
E’ vero che il giusto processo esiste solo sulla carta, perché il contraddittorio tra le parti, in condizione di parità, davanti a un giudice terzo e imparziale, cessa quando il giudice sia fornito di sfera di cristallo, ma il professor Padovani è stato efficace e chiaro: se non si spiegano le 95 pastiglie o i corrispondenti 5/6 flaconcini, il processo termina immediatamente.
E anche se sono certo che Fischetti e Vacchiano non ripeteranno la sfera, per giusto processo si intende quello dove all’avvocato sia dovuta almeno una risposta a tono alle domande, e quella di Padovani, identica a quelle di Giusto e Gualazzini in primo grado, non deve rimanere senza risposta. A tono.
Avanti coi toni di Severgnini, Parte civile: i guanti dei soccorritori impediscono le loro tracce, ma trasportano le altre, di Claudia e Livia! Poi perché solo su due blister e non sugli altri otto?
E’ la prova evidente che Iori le ha cancellate, dimenticandone solo due su dieci!
Questa è bella, sempre dimenticando i periti, che assicurano restino le tracce della cancellazione: solo un’accurata opera di pulizia ha creato lo stato di scarse impronte e tracce!
L’opera di pulizia è accurata, non troppo la lettura fatta da Severgnini, motivazione di Massa Pio, pagina 54: “Appare verosimile (uno dei trenta e passa appare forse probabile dell’accurata motivazione, n.d.r.) che l’imputato…..per farle vedere come funzionava, una bombola, toccando insieme a lei un tappo e dimenticando poi, nella fase finale, di eliminare le sue tracce da tale reperto.”
Insomma, per chiudere l’argomento tracce/impronte, se ci sono, le hanno trasportate i soccorritori; non ci sono, le ha cancellate Iori; poche, Iori s’è distratto e le ha dimenticate.
Per il lettore senza la mia conoscenza degli atti, pagina 87 della motivazione di Massa: “Ma se Iori è invece la persona responsabile dell’omicidio di Claudia e Livia, operazione che ha richiesto la sua presenza per lungo tempo per la eliminazione delle prove, il controllo dell’agonia delle vittime e del funzionamento/svuotamento delle 4 bombolette (durata che si aggira appunto di 3 / 4 ore) eccetera.”
Oltre alle numerose incredulità, per troppi, evidenti motivi, che lascia la permanenza di Iori nella casa per tutto quel tempo, le tracce da cancellare sarebbero al più su una ventina di oggetti, e Iori, che di mestiere si applicava alla microchirurgia, ne dimentica qualcuna in tre o quattro ore?
Cremona 27 05 2014 www.flaminiocozzaglio.info