Archive for Marzo, 2014

Mar 28 2014

il punto 28 03 2014

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IL PUNTO
Per un punto Martin perse la cappa! Che gli successe? Priore del convento, incaricò lo scalpellino (!) di incidere sul portone principale la scritta:
Porta patens esto. Nulli claudatur honesto.
Traduzione lievemente enfatica: Apriamo a chiunque. Soprattutto agli uomini onesti. Quale fu l’errore di Martino? Non controllò lo scalpellino, che spostando il punto:
Porta patens esto nulli. Claudatur honesto.
diede da intendere: Non apriamo a nessuno. Men che meno agli uomini onesti.
Il vescovo s’incazzò di brutto e lo spedì in clausura, esercizi spirituali a vita!
Volete sapere la differenza tra monaci e giornalisti?
Zanolli Pennadoro Vittoriano canna il Punto una domenica sì, una domenica sì, ma il suo vescovo manco se ne accorge!

Cremona 28 03 2014 www.flaminiocozzaglio.info

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Mar 28 2014

cremona libera con zagni 28 03 2014

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CREMONA LIBERA CON ZAGNI
Il fine di ogni impegno civile, in questo momento di grave crisi economica, è quello di favorire la ripresa del lavoro e dell’occupazione. Ogni singolo gesto amministrativo deve essere mirato a sostenere il cammino delle imprese, piccole medie o grandi, artigianali o industriali, agricole o commerciali che siano.
La burocrazia che incaglia il cammino delle aziende deve essere combattuta e semplificata sia a Roma (Stato), sia a Milano (Regione), sia a Cremona (Comune), ovunque si individuino margini di miglioramento e di speditezza.  E con la burocrazia, male italico secolare, con i suoi sprechi di tempo e le sue inefficienze, va limata in tutti i settori pubblici e nelle partecipate, la distribuzione a pioggia di gettoni e prebende. Ogni soldo risparmiato va immesso nel circolo virtuoso degli investimenti, in piccole opere manutentive e in progetti di grande respiro cofinanziati dai Fondi Strutturali Europei. 
Di fronte all’imperativo categorico di favorire l’impresa e il lavoro,  stanno migliaia di persone disoccupate, e migliaia di giovani che l’occupazione  non l’hanno ancora trovata. Sono queste persone e questi giovani ad invocare un cambiamento radicale di rotta anche a livello locale. Il Comune non può essere visto come un incaglio nella vita delle aziende e delle persone. Anch’esso deve concepito come una risorsa, una ricchezza, un volano trascinatore di attività  imprenditoriali e quindi di benessere partecipato.  
Ed è questo che si augurano due giovani candidate di Cremona Libera con Zagni, Caterina Liuzzi e Rossana Capelli, due candidate che il lavoro lo stanno cercando, e che intendono rappresentare un urgente bisogno collettivo. Un bisogno accompagnato dalla speranza che il Comune, ai fini dello sviluppo dell’economia locale, non si ponga come spettatore silente, con la sindrome del rinvio delle pratiche necessitanti alle imprese, ma come un attivo co-protagonista, insieme alle associazioni datoriali e sindacali, e ai singoli imprenditori che intendono, nonostante tutto, ancora rischiare e produrre beni e servizi.    Agostino Melega

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Mar 28 2014

la ciliegina sulla torta 28 03 2014

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LA CILIEGINA SULLA TORTA
Vediamo se ho capito l’ultima prodezza della Giunta Pivetti: Eataly, di quel genio del marketing applicato al cibo che è Oscar Farinetti, sedi a New York e Milano eccetera, pensa, sembra l’avesse già fatto, di aprire una sede a Cremona e si informa in Comune.
Ah, sì Eataly, quel nome alla moda, vediamo un po’, nati nel….ma siete troppo giovani, non avete cinquant’anni, il Comune non può, non può! fare nulla per voi, vedete un po’ sul mercato…
Venga premiato Negroni ma non Arvedi, un giovincello al confronto, e se Sperlari in via Solferino è un negozio da tutte le agevolazioni che al Comune riescono, non è perché sia un ottimo negozio, ma perché viaggia verso i 200 anni di vita!
Una scelta più sindacalese, costa Cgil, che più non si poteva: i soldi sono limitati e allora non si aiuta il migliore, ma il più vecchio, in questo caso rivestito da “negozio storico” dalla Regione! E perdonatemi la malignità, a scegliere e premiare ci si fanno nemici, appoggiarsi invece all’oggettività del tempo è razionale e comodo.
Per una volta Patrizia Signorini, una delle enoteche belle non solo di Cremona, d’Italia tutta, usa le tre parole sufficienti: “sono contenta per i negozi storici, ma mi sento discriminata”.
Il momento scelto infine, non poteva essere il più adatto, in chiave elettorale: si guadagnano i tre voti degli eletti, se ne perdono centinaia dei colleghi!

Cremona 28 03 2014 www.flaminiocozzaglio.info

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Mar 28 2014

distinguere bene 28 03 2014

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DISTINGUERE BENE
A chiunque lo desideri spedisco email le 97 paginette di motivazione, si leggono facilmente in un paio d’ore, con cui Massa Pio, presidente della Corte d’Assise di Cremona, spiega perché lui, Beluzzi Pier Paolo, e i sei giudici popolari, hanno condannato all’ergastolo Maurizio Iori.
Tanto per capire che una sentenza si esegue, ma il rispetto è altra cosa…..

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Mar 27 2014

j’accuse sessantasette-27 03 2014

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J’ACCUSE – SESSANTASETTE
“Si tratta di due stilisti che pensano in grande come si conviene alla squadra di un grande gruppo italiano della moda presente nel mondo. E quindi, trasferire la sede dei marchi in Lussemburgo, è proprio di un’impresa moderna, di più: un’operazione lecita. Perché in fondo, Dolce & Gabbana hanno pagato le tasse. Poche, all’estero, ma pagate: il 4% sulle royalties in Lussemburgo anziché il 45% in Italia. Sarebbe la parola dell’accusa ma si trasforma nell’arringa della difesa. Così alla fine della sua requisitoria il Pg Gaetano Santamaria chiede ai giudici d’appello dinanzi ai quali si trovano imputati per omessa dichiarazione dei redditi i due stilisti, di assolverli con formula piena.”
Il pezzo è sulla Stampa in carta di ieri e conferma una delle mie tesi: si sbaglia da soli, ma spesso aiutati dagli altri. Premesso un giudizio tecnico, non c’è nulla di scandaloso se l’Accusa chiede l’assoluzione, non sarà il vestito, spero, a indirizzare la mente e infatti la legge non lo chiede, il giornale, su un argomento di enorme importanza per la società, invece di pensare e decidere in grande sceglie una parte e fa il tifo per quella: Dolce&Gabbana sono due evasori, vanno puniti, ma trovano un alleato proprio nell’Accusa.
Che può anche essere, io non conosco la legge e pressapoco i fatti, però non credo che il giornalista ne sappia più di me: ma il problema, riguarda ben altro che questo processo, tutta la giurisdizione! è se sia possibile che due giudici pur con diverse funzioni, sullo stesso fatto la pensino che più opposto non si può, quando un imperativo categorico, il solito 533cpp, ordina di condannare solo quando la colpa è certa al di là di ogni ragionevole dubbio. Per i giudici di primo grado venti mesi e milioni; per il Procuratore generale è questione di buon senso, termini qui insultanti, assolvere perché il fatto non sussiste. Il destino dell’italiano che abbia la sfortuna di entrare in Tribunale non dipende dai fatti ma da come li vede il Giudice che, come si deve convenire in questo come in tanti altri processi, più che un tecnico del diritto sembra uno Shakespeare in giornata di grazia?
E un giornale del calibro della Stampa va a prendere il particolare per l’universale?
Se questo succede in un grande processo, con grandi protagonisti, in uno dei maggiori Tribunali d’Italia, Milano, e i grandi commentatori manco dan segno di accorgersene, non dobbiamo lamentarci di un Massa Pio e colleghi che in una cittaducola di provincia massacrano un medico e famiglia: di medici son pieni gli ospedali!
Semmai dovremmo ringraziarli di uno spettacolo che altrove è difficile godere, in un’Aula di Tribunale beninteso: sfere di cristallo, chiavi che vanno e vengono in piena autonomia, gas indipendenti da ogni interpretazione umana, fatti che a ogni replay mutano immagine e consistenza eccetera.
Perché nonostante ogni tentativo dialettico di motivare il diverso, è oggettivo per chiunque miri ai fatti e non alle proprie idee innate che Claudia abbia ingoiato 92 pastiglie di Xanax e Livia tre, di cui una vomitata dopo essere stata semidistrutta dagli acidi dello stomaco, come accertato dai periti; ma diamo pure il contentino a Massa e per certa la sua ipotesi, non pastiglie ma 5/6 flaconcini di gocce: come avrebbe fatto, non Iori, chiunque, un estraneo, a dargliele in pochi minuti quasi a digiuno senza se ne accorgessero?
E io continuo a citare le pastiglie perché sono immediatamente comprensibili, in una riga, anche da un inesperto; nemmeno gli anicetti passerebbe inosservati. Ma dal punto di vista tecnico è ancor più impegnativo dimostrare il percorso del poco gas entrato nei corpi, e infatti, dopo cinque mesi di inutili tentativi, perfino i consulenti han rinunciato: un caso irrisolvibile per loro, figuriamoci per un assassino che non esiste!

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Mar 27 2014

occhio alla nonna 27 03 2014

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OCCHIO ALLA NONNA
Certi giudici saranno anche certi giudici, ma che debbano occuparsi di una nonnina di 84 anni che, accortasi del gratta e vinci della nipote di 16 anni, 500mila euro! se lo fa consegnare: tanto sei minorenne e non puoi incassarlo, e non glielo restituisce più……

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Mar 27 2014

intervista al corriere 27 03 2014

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INTERVISTA AL CORRIERE
Obama: con il Papa contro la povertà!
Mi ricorda una barzelletta anni cinquanta. Si sposa la figlia del riccone; finita la cerimonia il prete gli chiede: faccia qualcosa per i poveri. Certo, monsignore, risponde il riccone; salta sull’altare, si rivolge ai presenti e: per i poveri, hip, hip, hurrah!

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Mar 27 2014

per chi non crede ai miracoli 27 03 2014

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PER CHI NON CREDE AI MIRACOLI
Il più grande: resuscitare; ma anche nella precisa medicina d’oggi capita un morto che si rialza e saluta, e un pane e un pesce possono bastare a ben più di 5mila persone, se improvvisamente si mettono a pensare ad altro che sfamarsi.
Il miracolo vero è di ben diversa natura: vedere lo stesso fatto fisico, riconoscere i medesimi tratti assieme al miracolante, e lasciarti convincere che sbagli!
Dalla Provincia on line:
“Non devono trarre in inganno la tuta e le scarpe da ginnastica indossate da Giuseppe Torchio il 7 febbraio del 2008, quando alle otto e venti del mattino, tra via Persico e via Porcellasco, venne travolto da uno scooter e finì in ospedale in condizioni serie. Quella mattina Torchio, all’epoca presidente della Provincia, non stava facendo jogging, ma subì un infortunio durante lo svolgimento delle funzioni inerenti la sua specifica carica, perché si era appena recato a due appuntamenti per discutere di questioni di interesse dell’ente che rappresentava. Per questo motivo, l’Ina Assitalia (ora Generali Italia spa) adesso dovrà rendere operativa la polizza assicurativa stipulata con la Provincia in relazione all’incidente. Lo ha stabilito il giudice Andrea Milesi nella causa civile promossa da Torchio contro l’assicurazione. Osserva il giudice: Ed infatti, al di là dell’abbigliamento che il Presidente della Provincia indossava al momento del sinistro e delle affermazioni contenute negli articoli di giornale relativi all’incidente, (entrambi non determinanti ai fini del decidere, poiché, da una parte, non necessariamente lo svolgimento di attività istituzionali presuppone un abbigliamento specifico e, dall’altra, i giornalisti sentiti nel corso della causa hanno affermato di aver riportato solo circostanze che erano state riferite loro da terze persone), le dichiarazioni dei testimoni hanno pienamente confermato che quella mattina Torchio si era recato da entrambi per discutere di questioni di interesse dell’ente dallo stesso rappresentato, ed in entrambi i casi in qualità di presidente dell’ente, e non per meri affari personali o a titolo diverso da quello appena indicato.”
Bene. Fosse successo a un impiegato, per strada, vicino a casa sua in tuta e scarpe da corsa in pieno orario di lavoro, invece che al presidente della Provincia, il miracolo sarebbe stato indispensabile, altro che impegno di lavoro, a evitargli il procedimento disciplinare….

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Mar 27 2014

proviamo così 27 03 2014

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PROVIAMO COSI’
Per smuovere Cremona. Non è vero che Pizzetti abbia comprato la vecchia sede del Partito comunista di via Volturno 38 per farne la sua dimora cremonese di lusso, è solo un prestanome: l’ha comprata Carlo Malvezzi, coi soldi, si dice, della Compagnia delle Opere.
Vediamo se almeno i compagni si smuovono dal torpore….

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Mar 27 2014

botta e risposta 27 03 2014

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BOTTA E RISPOSTA
Il Rottamatore Renzi: riforme per scardinare il sistema.
Il rottamando Napolitano: ora basta tagli immotivati.

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