Archive for Marzo, 2023

Mar 30 2023

lo sporco 30 03 2023

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LO SPORCO

Ha detto tutto l’assessore Burgazzi, quando dice che non si difende la cultura o l’ambiente deturpando edifici storici, e calca la dose un telegrafico Gilberto Bazoli; da www.cremonasera.it

Francoforte 30 03 2023  flcozzaglio@gmail.com

—Imbrattati nella notte la Biblioteca, il Museo Civico e altri palazzi. L’ira dell’assessore Burgazzi: “Non si difende la cultura o l’ambiente deturpando edifici storici”

Il vandalo o i vandali senza nome hanno colpito nella notte. Imbrattati, con parole e segni azzurri e rossi, non solo i muri esterni del Museo civico e della Biblioteca statale, ma anche di gran parte del quartiere intorno. Uno dei primi ad accorgersi dell’accaduto è stato l’assessore alla Cultura, Luca Burgazzi. E stato lui a denunciare il caso con un post, corredato da una serie di fotografie che non hanno bisogno di commenti, sul suo profilo Facebook. Burgazzi si è rivolto all’autore del blitz: “Non so chi tu sia, ma questa cosa non va bene. Occorrerà pulire e non sarà semplice e soprattutto ci vorrà del tempo”, Per poi continuare; “Dovremo investire soldi pubblici. In particolare, per questi che sono palazzi storici. Non è così che si valorizzano l’arte, la cultura. E men che meno si difende l’ambiente”.

L’assessore, al telefono, ricostruisce: “Mercoledì sera sono uscito dal mio ufficio al Museo tardi, alle 20 circa. A quell’ora non c’era niente, dev’essere successo tutto dopo, probabilmente la scorsa notte. Sono stati presi di mira il Museo civico, la Biblioteca Statale, l’Informagiovani ma anche tutto l’isolato intorno e gli stabili privati. Non so cosa significhino quelle scritte né se ce ne siano o ce ne siano state in passato di simili in altre zone della città. Di certo, oltre ai costi, ci vorrà del tempo per cancellarle e pulire il Museo e gli altri gli edifici danneggiati. Non sarà una cosa semplice perché si tratta di palazzi storici. Valuteremo il da farsi, poi la ‘macchina’ per tornare alla normalità partirà”.

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Mar 30 2023

i cinghiali 30 03 2023

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S’invia alla c.a. Redazione. Cordialmente

Contenimento cinghiali, Coldiretti Cremona:

Basta immobilismo, intervenire subito”

Chiesto un tavolo urgente a Prefettura e Provincia

“Torniamo a sottolineare la necessità, e l’urgenza, di convocare un tavolo di confronto sul tema emergenza-cinghiali. Torniamo a chiedere alla Prefettura di Cremona e alla Provincia di Cremona di farsi carico di questa convocazione, così da mettere finalmente in campo un’azione concreta ed efficace, di fronte a un’invasione che diventa sempre più pesante e difficile da gestire”. E’ quanto rimarca Coldiretti Cremona, ribadendo la necessità di contrastare il proliferare di una specie dannosa e pericolosa, per la sicurezza della comunità, delle attività economiche e dell’ambiente.

Nel territorio cremonese la presenza di cinghiali, portatori di malattie e pericoli, è cresciuta in maniera esponenziale. Per l’agricoltura sono una calamità, soprattutto ora, nel periodo delle semine, con campi in cui il lavoro degli agricoltori viene letteralmente azzerato dalla voracità dei cinghiali, che divorano semi e pianticelle appena messe a dimora – sottolinea Coldiretti Cremona -. La situazione di emergenza che siamo costretti ad affrontare ora è frutto della mancata azione di contenimento che abbiamo ripetutamente denunciato nelle piazze e nelle sedi istituzionali, di fronte al moltiplicarsi anche sul nostro territorio di questi ungulati.

L’immobilismo è il primo alleato dei cinghiali. Ormai da oltre un anno risultano sospese tutte le attività di contenimento che venivano messe in atto dalla Polizia Provinciale di Cremona in collaborazione con i soggetti volontari abilitati all’attività di abbattimento degli ungulati – denuncia Coldiretti Cremona -. Impedimenti burocratici bloccano l’intervento di gruppi di operatori, preparati e abilitati, che sarebbero pronti per procedere agli abbattimenti, anche con la tecnica della “girata con cane limiere”. Quest’ultima tecnica, basata sulla presenza di cani da traccia, garantirebbe finalmente dei risultati, liberando il territorio da quella che è diventata una drammatica emergenza.

Coldiretti ha dato un importante contributo teso a reperire le risorse economiche per la costruzione dei centri di sosta (ne sono previsti due, uno nel comune di Castelverde e uno nel comune di Gussola) e allo sblocco di fondi già in possesso degli ATC che ora possono essere utilizzati anche per l’attività di contenimento. “A fronte di tutto ciò – denuncia Coldiretti Cremona – prosegue la totale inerzia da parte dei soggetti attuatori del Piano di contenimento, così da aggravare la situazione numerica della popolazione dei cinghiali. 

“Più volte abbiamo denunciato i rischi della proliferazione e diffusione senza freni di questi ungulati – afferma Coldiretti Cremona  – che oltre a provocare danni nelle campagne e incidenti, sono diventati un pericoloso veicolo per la “peste dei cinghiali”, che rappresenta una grave minaccia per i nostri allevamenti. In Lombardia si alleva oltre il 50% dei maiali italiani. Così si mette a rischio  un settore di punta dell’agroalimentare Made in Italy che garantisce lavoro a circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione, con un fatturato da 20 miliardi di euro.

L’invasione dei cinghiali viene considerata una vera e propria emergenza tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero, anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali.

Cremona, 30.03.2023 – C.s. 46/2023

RELAZIONI ESTERNE COLDIRETTI CREMONA

Via G. Verdi, 4 – 26100 Cremona – Telefono 0372 499819 – Cell. 334 6644736 – e-mail: marta.biondi@coldiretti.it – www.cremona.coldiretti.it – Fb e Instagram: Coldiretti Cremona

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Mar 30 2023

crisi idrica 30 03 2023

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Coldiretti Cremona: crisi idrica, stagione di semine e di incognite

In campagna la stagione delle semine ha preso avvio, tra criticità e incognite. “La carenza d’acqua pesa fortemente sulla programmazione e gestione delle semine primaverili. L’avvio della campagna di semina del mais, coltura principale del nostro territorio, essenziale per l’alimentazione della filiera zootecnica, deve fare i conti con le grandi preoccupazioni legate al tema siccità. Alle spalle abbiamo un’annata caratterizzata da gravi danni all’agricoltura; di fronte abbiamo previsioni che non alimentano grandi aspettative in tema di precipitazioni. E in questi giorni si semina nella polvere. In campi che già ora hanno fortemente bisogno d’acqua”. E quanto evidenzia Coldiretti Cremona, in occasione del  tavolo regionale sulla siccità.

Per le aziende diventa fondamentale compiere le giuste scelte agronomiche, optando laddove possibile anche per cambiamenti nelle varietà messe in campo – rimarca Coldiretti Cremona -. Ci sono aziende che hanno deciso di seminare più colture autunno-vernine, cereali come orzo e frumento,per cercare di arrivare a un raccolto prima dei mesi più caldi. C’è chi ha intrapreso una conversione di parte delle superfici, passando ad esempio dal mais alla soia o al girasole. E chi ha optato per varietà di mais con un ciclo di crescita più breve. Resta essenziale garantire la produzione di mais e foraggio, indispensabile per preservare il patrimonio zootecnico.

Fra gli agricoltori la preoccupazione è diffusa. Senz’acqua non è possibile garantire le produzioni di cibo e se questa condizione dovesse protrarsi senza cambiamenti significativi nei prossimi mesi la situazione rischia di essere più grave rispetto a quella dello scorso anno, quando la siccità ha provocato danni ingenti sulle colture. Fondamentale sarà gestire correttamente la risorsa idrica che sarà a disposizione, per salvaguardare l’agricoltura e il territorio – prosegue Coldiretti Cremona -. Da anni Coldiretti evidenzia la necessità di recuperare bacini per la raccolta di acqua piovana e da depurazione. Gli agricoltori hanno investito, e tuttora investono, importanti risorse nel risparmio idrico. Si mettono in campo scelte e strumentazioni atte ad affrontare la situazione, per promuovere l’uso razionale dell’acqua. Ma è essenziale dare alla nostra agricoltura, al nostro territorio, risposte certe e concrete in tema di realizzazione di sistemi di raccolta dell’acqua. Così come si devono mettere in campo scelte chiare rispetto alla necessità di trattenere l’acqua nei laghi, preservandola per la stagione irrigua”.

Coldiretti considera importante la nomina del Commissario nazionale sul tema acqua, “al quale è necessario conferire poteri straordinari per velocizzare le autorizzazioni burocratiche, per dare una risposta concreta alla sofferenza di imprese e cittadini. Servono interventi strutturali per affrontare il cambiamento climatico”. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. E’ quanto ribadisce Coldiretti Cremona, nel sottolineare che “per questo a livello nazionale Coldiretti ha elaborato con Anbi il progetto laghetti per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all’industria e all’agricoltura”.

Dalla disponibilità idrica – evidenzia Coldiretti – dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino al mais per alimentare gli animali per la produzione dei grandi formaggi come Grana Padano e Parmigiano, ma anche carne e salumi. In Lombardia – sottolinea la Coldiretti regionale sulla base dei dati Arpa – il totale delle riserve invasate nei grandi laghi, negli invasi artificiali e sotto forma di neve, continua a rimanere sotto la media del periodo 2006-2020 tanto che all’appello mancano circa 2 miliardi di metri cubi d’acqua.


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Mar 30 2023

Arvedi Buschini 30 03 2023

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ARVEDI BUSCHINI

Se non ci fossero quei due la città sarebbe povera assai; da www.cremonasera.it

Francoforte 30 03 2023  flcozzaglio@gmail.com

Ecco la meraviglia della ex caserma Manfredini che diventa campus del Politecnico. Conservati e restaurati i magnifici chiostri.

Da “Stràada Canòon” a via Bissolati quindi a “quartiere universitario” con l’esaltazione delle bellezze degli antichi chiostri. Le straordinarie immagini con il drone del nostro Riccardo Rizzi Maverick sul cantiere dell’ex caserma Manfredini (per farne la sede del Politecnico) fanno comprendere lo straordinario intervento in corso che cambierà profondamente una parte della vecchia Cremona e una delle strade più lunghe della città: dallo slargo davanti alla chiesa di Santa Lucia fino a piazza XXIV maggio e, per dirla all’antica, da porta Po fino a piazza Castello. Forse non tutti in città si stanno rendendo conto che lì è in atto una vera e propria rivoluzione. Prima l’ex convento di Santa Monica diventato il campus della Cattolica, poi la Manfredini che avrà il Politecnico (non solo, previste altre funzioni a servizio degli studenti, della cultura e di tutta Cremona) ed ancora l’ex chiostro San Benedetto diventerà Archivio storico, di Stato e della Diocesi come illustrato dal Soprintendente Barucca (leggi qui) e forse addirittura l’ex Provveditorato liberato degli uffici (trasferiti in via Milano nell’ex Aselli) come centro culturale e ricreativo degli studenti. Cremona può davvero sognare un futuro da città universitaria perchè se a questi interventi si aggiungono i corsi dell’Università di Pavia a Palazzo Raimondi,  il Conservatorio statale presto a palazzo Grasselli, i corsi di perfezionamento della Stauufer e quelli per operatori sanitari all’ospedale, davvero cambiano le prospettive della città del Torrazzo.

Le immagini con il drone mostrano il cantiere dell’ex caserma Manfredini la cui facciata su via Bissolati è stata completamente “impacchettata”. L’iter burocratico del progetto con i relativi permessi è stato completato e il grande cantiere (in attesa della presentazione pubblica alla cittadinanza del progetto) è in piena attività sia sui chiostri che sulla piazza d’armi dove dovrebbe essere collocata una nuova piastra con le aule. All’interno dell’ex caserma (anticamente convento dell’Annunciata leggi qui la sua storia) troveranno collocazioni gli spazi per la didattica (con nuovi corsi del Politecnico tra cui ingegneria agraria), il campus universitario e perfino un museo della scienza e della tecnica. Il motore e finanziatore dell’operazione è anche questa volta (come già per Santa Monica) la Fondazione Arvedi-Buschini. I lavori di completamento dell’intervento sull’ex Manfredini sono stimati in 18 mesi. 

Poi si darà il via al risiko degli spostamenti: la Questura e la Polizia Stradale in via Sesto, dove attualmente c’è il Politecnico e i carabinieri dalla caserma Santa Lucia di vial trento e Trieste alla Marconi di via Massarotti. Con nuovi spazi che si liberano e che vanno reinventati. 

Le foto con il drone sono di Riccardo Rizzi Maverick

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Mar 30 2023

giovani di belle speranze 30 03 2023

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GIOVANI DI BELLE SPERANZE

Sempre giovanissimo Ezra Pound, che ha risollevato tanti autori; da www.cremonasera.it

Francoforte 30 03 2023 flcozzaglio@gmail.com

—La Società dei Militi contro la cancel culture: giovedì incontro su Ezra Pound.

«Quello che veramente ami rimane» scriveva Ezra Pound. E così, ciò che non si ama – o, per meglio dire: ciò che si odia – scompare. A Ezra Pound – in occasione del cinquantesimo anniversario dalla sua morte, caduto nel 2022 e non celebrato in Italia da quasi nessuno – è dedicata l’iniziativa organizzata dalla Società dei Militi giovedì 30 marzo alle ore 18 presso il Forum del Terzo Settore in via Speciano 2. Un incontro tutto dedicato alla riscoperta del grande poeta americano che trascorse gran parte della sua vita in Italia. 

L’Associazione culturale ha voluto dedicare un evento specifico alla figura di Pound per liberarlo dalle azioni distruttive e ideologiche della cancel culture. Ignorato in Italia e ripudiato in Madre Patria, Pound è in reltà una figura chiave della letteratura contemporanea. I critici affermano che esistano un «prima di Pound» e un «dopo Pound» proprio in virtù del fortissimo influsso che ebbe sulla letteratura occidentale dal Novecento ad oggi. Se, infatti, possiamo leggere i grandi capolavori di Joyce ed Hemingway, o «The Waste Land» di T.S. Eliot, come li conosciamo oggi, è proprio grazie all’apporto di Ezra Pound. 

L’incontro di introduzione alla poesia di Ezra Pound sarà tenuto dai giovani membri della Società dei Militi e vedrà delle letture da «I Cantos» di Pound e dal libro di Alessandro Rivali «Ho cercato di scrivere paradiso», l’unico libro-intervista con Mary de Rachelwitz, figlia di Ezra e di Olga Rudge.

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Mar 30 2023

gli spinaci 30 03 2023

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L CIBO GIUSTO DI CAMPAGNA AMICA

I CONSIGLI DI GIORGIO CALABRESE

21.03.2023

SPINACI, GLI AMICI DEGLI OCCHI E DEL CUORE

Con poche calorie, ma ricchi di fibre e sali minerali, sono utili per le funzionalità intestinali. Aiutano anche a rinforzare il sistema immunitario

Gli spinaci sono degli ortaggi a foglia verde più popolari e apprezzati e il loro gusto delicato li rende adatti a diversi tipi di preparazione, dai semplici contorni preparati in padella alle zuppe, fino ai ripieni per la pasta fresca. Sono famosi soprattutto come fonte di ferro, anche se altri alimenti di origine vegetale, come le lenticchie, ne contengono un quantitativo maggiore.

Gli spinaci possono comunque essere considerati un alimento importante sia come fonte di ferro che di altri sali minerali all’interno di una dieta equilibrata. Gli spinaci sono un ortaggio molto leggero e davvero poco calorico. Infatti apportano soltanto 23 calorie circa ogni 100 grammi di prodotto e sono una fonte alimentare di proteine, carboidrati e fibre, che favoriscono il corretto funzionamento dell’intestino.

Contengono anche sodio e una quantità minima di grassi. In particolare, 100 grammi di spinaci crudi apportano al nostro organismo 2,9 mg di ferro, 530 mg di potassio, 78 mg di calcio, 60 mg di magnesio e 62 mg di fosforo. Non dimentichiamo di tenere in considerazione gli spinaci come fonte alimentare di magnesio, di potassio e di fosforo come sali minerali preziosi per la salute.

Gli spinaci contengono anche rame, zinco, vitamina A e vitamina C. Queste vitamine proteggono il nostro organismo dall’invecchiamento e sono benefiche per la pelle e per gli occhi. Questi ortaggi non solo ci rendono più forti, ma anche più scattanti e pronti a reagire, infatti, gli spinaci ci aiutano ad essere più lucidi e migliorano i nostri riflessi. Il merito è della tirosina, un amminoacido che permette al cervello di produrre due neurotrasmettitori fondamentali, come la dopamina e la norepinefrina.

La tirosina è presente anche in altri alimenti, come le fave, la soia e le nocciole, oltre che in alcuni cibi di origine animale. Per via del loro elevato contenuto di potassio, gli spinaci vengono consigliati per abbassare la pressione in caso di ipertensione o comunque per mantenerla regolare.

Gli spinaci sono anche una fonte di vitamina K, considerata importante per preservare le ossa in salute. Il loro contenuto di acqua e di fibre contribuisce al funzionamento regolare dell’intestino, mentre la vitamina C contribuisce alla formazione del collagene e al miglioramento della struttura della pelle. Si possono consumare gli spinaci sia cotti, come avviene più comunemente, sia crudi, ad esempio in insalata, ma non si dimentichi che gli spinaci sono un ingrediente adatto per preparare delle bevande salutari, come frullati, succhi ed estratti, in abbinamento alla frutta o ad altri ortaggi.

Ricordatelo quando vorreste arricchire la vostra alimentazione di verdura in modo creativo e un po’ diverso dal solito. Per alcune persone un consumo elevato di spinaci potrebbe essere controindicato o da limitare in base alle condizioni di salute per via del contenuto di acido ossalico di questi ortaggi perché chi soffre di calcolosi renale di tipo ossalato di calcio, deve proprio limitarne l’introduzione.

A cura di Giorgio e Cinzia Myriam Calabrese

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Mar 30 2023

consigliati dal golosario 30 03 2023

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CONSIGLIATI DAL GOLOSARIO

Francoforte 30 03 2023  flcozzaglio@gmail.com

—-Tante le opportunità per gli amanti delle due ruote

Se siete degli appassionati di cicloturismo, il Monferrato è in grado di offrire una esperienza coinvolgente e indimenticabile, grazie ai numerosi itinerari percorribili su due ruote, al paesaggio collinare ricco di biodiversità, ai tanti luoghi del gusto dove sostare per una pausa rigenerante.

Con un altro valore aggiunto: grazie alla varietà del suo territorio, che va dalla pianura alle colline basse alla montagna, il Monferrato offre una vasta scelta di percorsi per ogni tipo di ciclista, dalle famiglie ai gruppi di professionisti. E numerose sono le associazioni sportive e i portali nati sul territorio per condividere esperienze su due ruote, proporre itinerari ad hoc o gite guidate da professionisti del settore, ma anche semplicemente per offrire servizi di noleggio di biciclette di ogni tipo; da quelle classiche alle montain bike, fino alle e-bike di nuova generazione, per un nuovo turismo sostenibile e green.

Ecco alcuni riferimenti di portali utili da consultare:

Detto questo, prendendo ispirazione da essi, ecco 4 suggerimenti di percorsi, a partire da quello straordinario attraverso le ormai famose BIG BENCH!

1- BIKE TOUR  LE STRADE DEI MINATORI DEL MONFERRATO CASALESE
Percorso di 44 km – difficoltà media – che attraversa i luoghi in cui, dalla seconda metà dell’Ottocento fino al 1970, si estraeva la marna da cemento. Una fascia di territorio quella del Casalese in cui è presente la pietra calcarea che consentì l’affermazione di Casale Monferrato come capitale nazionale dell’industria dei leganti: calce e cemento. Tra le località raggiunte Casale Monferrato, Coniolo, Pontestura, Rolasco con il “Sacrario dei Minatori”. 

2- BIKE TOUR DELLE PIEVI ROMANICHE DEL MONFERRATO ASTIGIANO
Percorso di 45 km – difficoltà media – Il percorso proposto è per l’80% sulle sterrate della Valle Versa. Si Parte da Castell’Alfero dove inizia il giro delle pievi con la visita alla chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo – che custodisce una statua lignea della Madonna del Rosario e un organo realizzato nel ‘600 – e alla chiesa della Confraternita dei Battuti. Si prosegue in direzione Frinco, seguendo la traccia su strade bianche fino alla chiesa campestre di Santa Maria di Aniceto, nel comune di Corsione. Quindi si arriva a Colcavagno frazione di Montiglio Monferrato dove, dentro il cimitero, si offre alla vista la chiesa dei Santi Vittore e Corona, struttura che risale al Rinascimento Carolingio. Il percorso prosegue in direzione Montechiaro d’Asti, dove, appena prima del paese, si trova in cima a un colle la pieve romanica Santa Maria Assunta Pisenzana, chiesa parrocchiale del 907 prima della fondazione di Montechiaro. 

3- BIKE TOUR IL MONFERRATO DEGLI INFERNOT
 Percorso di 48 km – difficoltà media – Tracciato ad anello della lunghezza totale di circa 48 km inserito al catasto dei sentieri della Regione Piemonte. Si consiglia l’uso della mountain bike o di bici in grado di percorrere facili sterrati e strade bianche. Il percorso è un continuo saliscendi, ma con altimetrie che non eccessivamente rilevanti: il punto più alto si trova tra Cella Monte e Treville, in via Regione Bocca, a 322 metri di altezza. SI PARTE DA Vignale Monferrato si segue la strada della regione Mongetto fino a che si scende su una strada sterrata che porta al paese di Olivola, scalando un’arcigna salita fino alla chiesetta dei Santi Pietro e Paolo. Qui si gira in direzione Ottiglio Monferrato e si raggiunge Moleto, splendido borgo monferrino. Attraversato il paese, si scende su un tratto della Valle dei Frati. Da questa valle si sale poi su uno sterrato che porta alla panchina gigante di Sala Monferrato, posizionata vicino alla chiesa barocca di San Grato. Giunti in paese la direzione è Cereseto, paese che non si raggiungerà perché, poco prima, si gira su strada bianca in direzione di Treville, che si raggiunge dopo un’altra bella salita. Dal paese si scende per Ozzano Monferrato per effettuare la visita agli infernot locali e poi si risale fino alla ‘Cima Coppi’ del giro, su Regione Bocca, la strada che porta a Cella Monte, dove ha la sede l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni.

© foto: Archivio ALEXALA – Photo by Gianluca Grassano

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Mar 29 2023

cremonesita’-cinquecentocinquantaquattro 29 03 2023

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CREMONESITA’ – cinquecentocinquantaquattro

Problemi di traffico; da www.cremonasera.it

Francoforte 29 03 2023  flcozzaglio@gmail.com

—Chiusura di vicolo Galantino, protestano i residenti di piazza Padella, via Sicardo e Patecchio con una raccolta di firme indirizzata al sindaco.

Contro la chiusura di vicolo Galantino si mobilitano i residenti di via Sicardo, piazza Padella, e via Gerardo Patecchio con una raccolta firme indirizzata al sindaco, all’ufficio viabilità del Comune e a SpazioComune. Oggetto del contendere la chiusura del vicolo e la conseguente impossibilità di transito per i veicoli autorizzati. Tutto trae origine nella primavera del 2020 dalla decisione del Comune, in ottemperanza alle direttive nazionali, di concedere al ristorante “La Sosta” di via Sicardo la possibilità di occupare con i tavoli il vicolo Galatino da aprile ed ottobre, in considerazione delle perdite subite dal locale a causa del lockdown. Concessione ribadita anche per gli anni 2021 e 2022. Questo ha comportato per i residenti non solo la perdita di posti auto nelle vie Patecchio e Sicardo, ma anche difficoltà di circolazione per i veicoli che da piazza Padella devono immettersi in via Platina, i quali, non potendo utilizzare vicolo Galantino, sono costretti a transitare in piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria. Il mercoledì e sabato, giorni di mercato, nell’impossibilità di percorrere piazza S. Antonio Maria Zaccaria i veicoli sono inoltre costretti ad impegnare sia via Sicardo, eccezionalmente a doppio senso di circolazione, che via Patecchio, dove, nonostante l’eliminazione dei parcheggi, permangono condizioni di criticità. La richiesta, ovviamente, è quella di evitare la chiusura di vicolo Galantino, ripristinando la situazione originaria pre-pandemia, ponendo fine ai disagi della circolazione.

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Mar 29 2023

guerra alla tortura 29 03 2023

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GUERRA ALLA TORTURA

Posso dire che il reato di tortura non esisterebbe…. dal Dubbio.

Francoforte 29 03 2023  flcozzaglio@gmail.com

—“Posso dire senza se e senza ma che il governo non ha nessuna intenzione di abrogare il reato di tortura”. Parola del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che risponde così a una interrogazione sulle modifiche normative relative ai reati di tortura e di istigazione alla tortura.

“Vi è soltanto un aspetto tecnico che deve essere rimodulato: il reato di tortura, così come è strutturato, ha delle carenze tecniche che devono connotare la struttura della norma penale – spiega il guardasigilli -. L’impossibilità di modificare e la volontà del governo di tener fermo il reato di tortura è determinata da una ragion pura e da una ragion pratica. La ragion pura è l’ottemperanza di quanto è stato stabilito dalle norme internazionali. La ragion pratica è una ragione di coerenza, è un reato odioso e abbiamo tutte le intenzioni di mantenerlo. Lo ha chi vi parla e lo ha il nostro governo”.
“A gennaio dissi che vi erano delle carenze tecniche e che mi sarei riservato di chiarirle. Il primo riguarda l’atteggiamento soggettivo del reato, in quanto la convenzione di New York circoscrive le condotte costituenti tortura a quelle caratterizzate da dolo specifico attuate per raggiungere le finalità di ottenere informazioni o confessioni, punire intimidire o discriminare. In altre parole, come tutti sanno, il dolo specifico, quando una condotta viene tenuta al fine di ottenere un risultato ulteriore, in questo caso è quello di ottenere la confessione. Il nostro legislatore invece optando per una figura criminosa contrassegnata dal dolo generico ha eliminato quello che è il tratto distintivo della tortura rispetto agli altri maltrattamenti, con il rischio di vedere applicata la disposizioni nei casi di sofferenze provocate durante operazioni lecite di ordine pubblico e polizia”, prosegue Nordio sottolineando come un “ulteriore rilievo critico è rappresentato dalla inopportuna fusione in un unica fattispecie del reato delle figure criminose di tortura e di trattamenti inumani e degradanti. Ricondurre due illeciti aventi una offensività diversa allo stesso trattamento sanzionatorio appare una scelta non ragionevole e non imposta dai vincoli internazionali”.

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Mar 29 2023

dannoso legger Repubblica 29 03 2023

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DANNOSO LEGGER REPUBBLICA

Maurizio Iori confida che i giudici non credano ai soldatini….

Francoforte 29 03 2023  flcozzaglio@gmail.com

—E in mezzo a tante altre chiacchiere inutili, indegne in un processo da ergastolo, l’incredibile sfera di cristallo del primo grado e gli ancor più comici blister in fila come soldatini in appello, segni evidenti del disagio dei giudici, che se li sarebbero risparmiati, avessero potuto disporre di prove vere; ma non ho bisogno di insistere, gli atti processuali parlano da soli: la miglior conferma, ripeto ancora, è che i giudici scrivono di tutto, anche abbia imparato a uccidere in quel modo leggendo un articolo di Repubblica!

: la miglior conferma, ripeto ancora, è che i giudici scrivono di tutto, anche abbia imparato a uccidere in quel modo leggendo un articolo di Repubblica!

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