Archive for Gennaio, 2023

Gen 30 2023

a cura 30 01 2023

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A CURA

di Stefano Mauri, per Sussurrandom 

Francoforte 30 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

—Certi vini, certi abbinamenti e certe emozioni enogastronomiche si trovano solo alla premiante Aqvagiusta, la Vineria di Treviglio

Zweigelt: difficile da pronunciare ma facilissimo da bere.. un vitigno a bacca scura nato nei primi del ‘900 in Austria dalla unione di due vitigni austriaci St.Laurent e Blaufrankisch! La sua massima espressione in Trentino! Così postarono quelli che Aqvagiusta (certi vini si trovano solo da quelle parti in viale Oriano) di Treviglio, la Vineria d’Autore, con piccola e straordinaria cucina, tutta da gustare. Ah … alla premiante corte di Nicola e Luisa, l’Amatriciana è alla Francese perché si accompagna a un sensualintrigante Pinot Nero della Valle del Jura… Chapeau

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Gen 30 2023

il caffè’ 30 01 2023

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IL CAFFE’

abbassa la pressione, l’ultima novità di Repubblica….

—Contrordine: il caffè abbassa la pressione, secondo una ricerca del Sant’Orsola

Francoforte 30 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

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Gen 30 2023

cremonesita’-cinquecentonove 30 01 2023

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CREMONESITA’ – cinquecentonove

La signora delle camelie, meglio nota com “La Traviata”, da www.cremonasera.it

Francoforte 30 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

—Ciak, si gira. Nel 2005 Francesca Neri “Signora delle camelie” in via Beltrami, piazza Zaccaria, via Oscasali e cascina Lago scuro nella fiction di Lodovico Gasparini (19)

PIazza Sant’Antonio Maria Zaccariavia Beltramivia Oscasalila cascina Lago Scuro a Stagno Lombardo, sono state le location della “Signora delle camelie”, la fiction girata per le reti Mediaset da Lodovico Gasparini nell’aprile del 2005. Di tutto rispetto il cast, con Francesca NeriSergio Muniz, Monica Scottini, Linda Battista, Giulio Brogi, Clotilde Courau, meglio nota come moglie di Emanuele Filiberto di Savoia. L’amore infelice e segreto tra Margherita Gautier e Armando Duval, narrato nel celebre romanzo di Dumas nel 1848, rivive in alcuni dei più esclusivi palazzi nobiliari cremonesi, palazzo Trecchi, Cattaneo, Fodri, con molte incursioni negli interni. Fino all’ultimo il location manager Leonardo Caracciolo, con lo scenografo Cosimo Gomez, ha battuto il territorio provinciale e quello piacentino alla ricerca dei luoghi ideali: San Pietro in Cerro, Agazzano, Pianello Val Tidone. Parte delle scene sono già state girate a Roma, poi il set si trasferirà in Bulgaria. Altre, la settimana precedente, tra Torre Pallavicina e Soncino. Il primo ciak, comunque, è il 21 aprile nel parco della villa padronale di cascina Lago Scuro, scelto come nido d’amore per la tormentata storia dei due amanti Margherita e Alfredo, dove vengono girate le prime scene.

Nel frattempo a Cremona, sotto i portici del palazzo comunale, si tiene il casting, coordinato da Beppe Arena. Due i requisiti richiesti: andare a cavallo e ballare il valzer. Si presentano ragazzi quasi tutti sui trent’anni, non esattamente quello che la produzione aveva richiesto nei giorni precedenti: cioè persone di mezza età, con carnagione chiara e non abbronzata, capelli lunghi e al naturale per le donne, e fisico asciutto. In particolare si cercano volti adatti a figurare come nobildonne e nobiluomini, in grado di ben figurare in un ballo d’altri tempi. Si arriva al 27 aprile quando via Beltrami viene monopolizzata tutta la giornata dal set. L’incrocio con via Platina e il portone di palazzo Mina Bolzesi fanno da sfondo all’uscita di Margherita Gautier, alias Francesca Neri, che fa così la prima apparizione sul set cittadino, dopo essere stata vista nelle scene fuori Cremona. Le scene prevedono anche l’uso di carrozze trainate da cavalli che movimentano l’ambientazione. A completare l’ambiente ottocentesco, ottenuto con la rimozione della segnaletica, anche la ghiaia gettata su via Platina per nascondere l’asfalto. Una decina le comparse utilizzate, quasi tutte nuove rispetto alle scene girate il giorno precedente in piazza Zaccaria.

Al lavoro, dietro le quinte, nella sartoria ricavata al piano terra dell’ultimo palazzo di via Beltrami, hanno sudato per tutto il giorno, e gran parte della notte, le artigiane incaricate di sistemare gli abiti di scena, adattandoli alle taglie delle diverse comparse. Cinzia Ottolini (titolare della sartoria “La gabbia” in viale Po), Mariuccia Chiesa, Fiorenza De Micheli (sarta e stiratrice per il teatro Ponchielli), hanno cucito, stirato e fatto ritocchi per tutto il giorno. Non è la prima volta che prendono parte alla lavorazione di un film, ma stavolta i drappi e i ricami degli abiti nobiliari dell’800 le stanno mettendo a dura prova. In questo loro piccolo regno, dove sono ammesse solo le comparse al momento del cambio d’abito, la visita più frequente è quella di una delle costumiste, Laura Antonelli, che ha parole di apprezzamento per il lavoro svolto. “Sono tutti costumi originali, realizzati appositamente per questa produzione, come pure le calzature. E’ stato interessante lavorare sulla ricerca storica per individuare i dettagli più adatti all’epoca. Certo, un film in costume è sempre molto impegnativo”.

I costumi realizzati per Francesca Neri sono almeno una trentina, di cui due vestaglie da camera e una decina di abiti da sera, considerando che la protagonista compare in un’infinità di scene. Della Neri colpisce l’impeccabile incarnato pallido ed un‘aria decisamente snob, come ben s’addice ad una diva. Si concede pochissimo alla vista ed anzi si mormora che utilizzi esclusivamente un’automobile con autista per spostarsi dall’hotel al set, anche se deve percorrere poche decine di metri. Le imprese sono continuate fino a tarda sera in via Beltrami, poi il giorno successivo il set si è spostato in via Oscasali e nel pomeriggio ancora a Stagno Lombardo. La giornata clou è stata comunque venerdì 29 aprile con un centinaio di comparse in piazza del Duomo. “La signora delle camelie” è andata in onda su Canale 5 il 29 e 30 novembre 2005.

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Gen 30 2023

una dimenticanza 30 01 2023

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UNA DIMENTICANZA

Il telefonino record! Maurizio Iori lo dimenticava….

Francoforte 30 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

—Se voglio nascondere dove son stato, che faccio? Lascio dei segni da altre parti, il cosiddetto alibi, che in genere poggia sulla testimonianza delle persone. Non sempre; qui sotto, dalla motivazione di primo grado, in risalto i pregi della moderna tecnologia: un oggetto in apparenza inanimato ha forza sufficiente per diventare una persona, secondo la Corte di primo grado, forse due o più; potrebbe averla, secondo la Corte d’Appello. Come? obietterà il lettore stupito….. Ecco la prima Corte: “Iori non c’era e si era dunque recato – come da lui successivamente ammesso – senza il proprio cellulare a casa di Claudia. L’imputato ha sostenuto al riguardo che si trattò di una semplice dimenticanza del telefono. E tuttavia appare molto strano e sospetto che l’imputato dimentichi il cellulare proprio la sera in cui egli si reca da Claudia e Claudia muore” 

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Gen 30 2023

cremona 30 01 2023

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CREMONA

e gli sforamenti; da www.cremonasera.it

Francoforte 30 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

—Cremona settima città più inquinata d’Italia per PM10. Sono 67 le giornate di sforamento dei limiti. “Maglia nera” a Torino.

Nel 2022, 29 città su 95 hanno superato i limiti giornalieri di Pm10: le situazioni peggiori a Torino, Milano, Modena, Asti, Padova e Venezia che hanno registrato più del doppio degli sforamenti consentiti. Rispetto ai nuovi target europei previsti al 2030, situazione ancora più critica: fuorilegge il 76% delle città per il Pm10, l’84% per il Pm2.5 e il 61% per l’NO2. Sono i dati del nuovo report di Legambiente ‘Mal’Aria di città. Cambio di passo cercasi’, redatto e pubblicato nell’ambito della Clean Cities Campaign. Il report ha messo in evidenza i dati del 2022 nei capoluoghi di provincia, sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (Pm10, Pm2.5) che del biossido di azoto (NO2). In sintesi, infatti, sono ben 29 città delle 95 monitorate, che hanno superato gli attuali limiti normativi per gli sforamenti di PmM10 (35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo) con le centraline di Torino (Grassi) che si piazza al primo posto con 98 giorni di sforamento, seguita da Milano (Senato) con 84, Asti (Baussano) 79, Modena (Giardini) 75, Padova (Arcella) e Venezia (Tagliamento) con 70. Queste città hanno di fatto doppiato il numero di sforamenti consentiti. Sempre per il Pm10, l’analisi delle medie annuali ha mostrato come nessuna di esse abbia superato il limite previsto dalla normativa vigente, ma ciò non è sufficiente per garantire la salute dei cittadini, in considerazione delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dei limiti previsti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2030. Per il Pm10, sarebbero infatti solo 23 su 95 (il 24% del totale) le città che non hanno superato la soglia di 20 µg/mc; 72 città sarebbero dunque fuorilegge. Le città che devono lavorare di più per ridurre le loro concentrazioni e adeguarsi ai nuovi target (20 µg/mc da non superare per il Pm10, 10 µg/mc per il Pm2.5, 20 µg/mc per l’NO2) sono: Torino e Milano (riduzione necessaria del 43%), Cremona (42%), Andria (41%) e Alessandria (40%) per il Pm10; Monza (60%), Milano, Cremona, Padova e Vicenza (57%), Bergamo, Piacenza, Alessandria e Torino (55%), Como (52%), Brescia, Asti e Mantova (50%) per il Pm2.5. Le città di Milano (47%), Torino (46%), Palermo (44%), Como (43%), Catania (41%), Roma (39%), Monza, Genova, Trento e Bolzano (34%), per l’NO2.

Nel 2022, 29 città su 95 hanno superato i limiti giornalieri di Pm10: le situazioni peggiori a Torino, Milano, Modena, Asti, Padova e Venezia che hanno registrato più del doppio degli sforamenti consentiti. Rispetto ai nuovi target europei previsti al 2030, situazione ancora più critica: fuorilegge il 76% delle città per il Pm10, l’84% per il Pm2.5 e il 61% per l’NO2. Sono i dati del nuovo report di Legambiente ‘Mal’Aria di città. Cambio di passo cercasi’, redatto e pubblicato nell’ambito della Clean Cities Campaign. Il report ha messo in evidenza i dati del 2022 nei capoluoghi di provincia, sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (Pm10, Pm2.5) che del biossido di azoto (NO2). In sintesi, infatti, sono ben 29 città delle 95 monitorate, che hanno superato gli attuali limiti normativi per gli sforamenti di PmM10 (35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo) con le centraline di Torino (Grassi) che si piazza al primo posto con 98 giorni di sforamento, seguita da Milano (Senato) con 84, Asti (Baussano) 79, Modena (Giardini) 75, Padova (Arcella) e Venezia (Tagliamento) con 70. Queste città hanno di fatto doppiato il numero di sforamenti consentiti. Sempre per il Pm10, l’analisi delle medie annuali ha mostrato come nessuna di esse abbia superato il limite previsto dalla normativa vigente, ma ciò non è sufficiente per garantire la salute dei cittadini, in considerazione delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dei limiti previsti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2030. Per il Pm10, sarebbero infatti solo 23 su 95 (il 24% del totale) le città che non hanno superato la soglia di 20 µg/mc; 72 città sarebbero dunque fuorilegge. Le città che devono lavorare di più per ridurre le loro concentrazioni e adeguarsi ai nuovi target (20 µg/mc da non superare per il Pm10, 10 µg/mc per il Pm2.5, 20 µg/mc per l’NO2) sono: Torino e Milano (riduzione necessaria del 43%), Cremona (42%), Andria (41%) e Alessandria (40%) per il Pm10; Monza (60%), Milano, Cremona, Padova e Vicenza (57%), Bergamo, Piacenza, Alessandria e Torino (55%), Como (52%), Brescia, Asti e Mantova (50%) per il Pm2.5. Le città di Milano (47%), Torino (46%), Palermo (44%), Como (43%), Catania (41%), Roma (39%), Monza, Genova, Trento e Bolzano (34%), per l’NO2.

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Gen 30 2023

vengono dalla romania 30 01 2023

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VENGONO DALLA ROMANIA

Traffico dalla Romania, e partecipano anche a CremonaMusica, la domanda e’: quali garanzie offrono? Bell’articolo di Fabrizio Loffi su www.cremonasera.it

Francoforte 30 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

—Allarme violini in bianco e prodotti seriali offerti su Internet dai 1000 ai 5000 euro. Vengono dalla Romania, sono destinati a liutai e negozianti. A Cremona chi vigila

Quello che prima poteva essere un traffico semiclandestino, ora viaggia tranquillamente alla luce del sole: sul profilo Facebook di un imprenditore romeno, nato a Reghin, in Romania, nota anche come la “città dei violini”, vengono pubblicizzati interi stock di violini e violoncelli in bianco a prezzi che vanno dai 1000 ai 5000 euro. La proposta è riservata a liutai, negozi di articoli musicali e rivenditori. In dieci anni, da quando è iniziata l’attività, sono stati consegnati legni di risonanza, componenti e strumenti musicali in oltre 50 paesi. Sono legni di acero e abete che provengono dalle foreste dei Carpazi di cui, secondo la leggenda riportata sul suo profilo dal nostro imprenditore, si sarebbe servito lo stesso Stradivari. L’azienda in questione, che come documentano le foto ha partecipato alle recenti edizioni di CremonaMusica, informa che si ricevono ordini per strumenti in bianco, da consegnare entro il 2023, ancora per tutto il mese di aprile. Si forniscono indifferentemente modelli Stradivari e Guarneri secondo il gusto del committente. Il laboratorio è in grado di produrre strumenti con il proprio marchio ed altri su richiesta del cliente. Tutto alla luce del sole, con relativo tariffario, e la raccomandazione ad inoltrare l’ordinativo in fretta, per avere la priorità. Un’attività perfettamente legale e rigorosamente dichiarata, ma che presenta l’incognita dell’utilizzo finale.

Il traffico è iniziato poco meno di una decina di anni fa, quando a Cremona legni e strumenti in bianco arrivavano trasportati su camion carichi di legname destinato ai laboratori artigianali cremonesi. I mercanti offrivano prima i loro legni, poi, se il cliente non era soddisfatto, presentavano i violini: strumenti grezzi, semilavorati di tipo industriale prodotti in alcune note fabbriche romene e bulgare. Ne arrivavano centinaia ogni settimana invadendo ogni spazio. Un liutaio, oggi come allora, sa poi come adattarli in base alle proprie esigenze ed a quelle del mercato. Basta un ritocco un po’ qua e un po’ là secondo la propria esperienza, una mano di vernice e quel violino made in Cremona può essere messo tranquillamente in vendita all’ombra del Torrazzo. Il prodotto grezzo allora costava dai 250 ai 600 euro. Ma esistevano anche violini finiti a non più di 800 euro. Oggi i prezzi sono lievitati. Il problema è capire a chi poi finiscano in mano questi strumenti. Se si tratta di allievi di Conservatorio lo strumento può anche andar bene. Ma se poi quel violino viene venduto ai prezzi di un prodotto artigianale il discorso assume aspetti inquietanti. Certo la crisi del settore ha avuto il suo peso sullo sviluppo di questo traffico, fino a qualche tempo fa rigorosamente in nero e di conseguenza privo di qualsiasi tracciabilità. Ma anche la prospettiva di facili guadagni senza impegnarsi troppo in termini di investimenti economici e di fatica ha contribuito in modo determinante ad alimentarlo. il primo ad accorgersene, in tempi non sospetti, quanti 25 anni fa, nel 1999, fu il grande liutaio Alexander Krylov, padre di Sergej. Venuto dalla Russia per esercitare il proprio lavoro a Cremona, si accorse che non tutti gli strumenti valevano quello che si pretendeva fosse il loro prezzo. Il problema, però, è alla fonte. Chi è ancora in grado di garantire la qualità degli strumenti fabbricati a Cremona, ed evitare che una produzione totalmente seriale si infiltri e prolifichi all’ombra della tradizione classica cremonese del rigorosamente “fatto a mano”, sfruttandone l’immagine?

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Gen 30 2023

al teatro 30 01 2023

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A L TEATRO

Filodrammatici, e musica! Da www.cremonasera.it

Francoforte 30 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

—Martedì 31 al Filo “Ad Auschwitz c’era un’orchestra”, con Massimiliano Pegorini.

Martedì 31 alle 21,00 nella splendida cornice del Teatro Filodrammatici, lo spettacolo con Massimiliano Pegorini Martedì 31 al Filo “Ad Auschwitz c’era un’orchestra”, con Massimiliano Pegorini. L’evento, in occasione del Giorno della Memoria, trae la sua ispirazione dalla realtà delle orchestre nei campi di concentramento e sterminio e vedrà impegnate, oltre a Pegorini, anche le violiniste Angela Alessi, Sofia Catalano ed Alice Patrushev. 

Questo l’antefatto:

Un uomo entra in un teatro per assistere ad un concerto di musica classica. Si siede, chiude gli occhi e comincia ad ascoltare le prime note delle musiciste sul palco. Si è appassionato alla musica classica durante la guerra perché, svolgendo il suo sporco lavoro di SS nel campo di Auschwitz-Birkenau, ha conosciuto l’orchestra femminile di Auschwitz. Quelle donne, quelle musiciste, gli hanno lasciato una pesante eredità…. la passione per la musica classica e lui, ormai, non può più farne a meno. Peccato che, ad ogni concerto, la musica che ascolta lo riporti a quei giorni, alle violenze che quelle donne hanno vissuto e alle quali ha preso parte. Il tempo passa, la memoria ed il rimorso lo mordono come un mastino fino all’ultimo concerto a cui potrà assistere.

Leggi qui l’intervista agli artisti

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Gen 30 2023

fabio moreni 30 01 2023

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FABIO MORENI

E’ rivolto a chi occupa di bella scrittura, pubblicizzato da www.cremonasera.it

Francoforte 30 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

—Torna il Premio Letterario intitolato a Fabio Moreni, giunto alla quinta edizione.

Dopo la pausa forzata dovuta all’emergenza pandemica, ritorna il Premio Letterario intitolato a Fabio Moreni. Giunto alla quinta edizione, è in diffusione presso le scuole secondarie superiori, statali e paritarie, della Provincia di Cremona. Come nei precedenti anni, la manifestazione è patrocinata dal Comune di Cremona, ed è organizzata in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale. 

Il concorso prevede lo svolgimento di elaborati seguendo tracce proposte da una commissione tecnica, composta da insegnanti di lettere di istituti della Provincia. Nelle quattro edizioni precedenti, i temi scritti dai partecipanti hanno dimostrato quanto siano stati stimati e diffusi tra i giovani, l’esempio, gli ideali ed i valori testimoniati da Fabio Moreni, volontario cremonese ucciso il 29 maggio 1993 in Bosnia, nel corso di una missione umanitaria organizzata sotto le insegne della Caritas. Oggi, la testimonianza di Fabio rappresenta l’ispirazione che accompagna le attività sviluppate presso Cascina Moreni a Cremona, sede dell’omonima Fondazione. Negli anni scorsi il coinvolgimento delle scuole cremonesi ha rappresentato un fattore determinante per il successo della manifestazione, grazie alla piena condivisione da parte dei dirigenti e degli insegnanti. E l’alta partecipazione di istituti e di studenti ha dimostrato quanta attenzione il mondo della scuola dedichi alle importanti tematiche ed ai valori promossi dal Premio Letterario. Possono partecipare alla manifestazione gli alunni frequentanti il terzo, quarto o quinto anno degli istituti provinciali, dotati di inclinazione alla scrittura. Per sviluppare la prova è concesso un tempo massimo di sei ore. Per i primi dieci classificati sono previste altrettante borse di studio, nonché un diploma di merito. Alle scuole di appartenenza dei primi tre classificati,  verrà assegnato un buono per l’acquisto di materiale didattico. Il concorso si svolgerà a Cremona il 25 marzo, con inizio alle ore 8.30, presso Cascina Moreni in via Pennelli 1. La partecipazione è per tutti totalmente gratuita; le iscrizioni devono essere presentate attraverso le proprie scuole di appartenenza entro il 18 marzo. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 27 maggio alle ore 19 presso Cascina Moreni. Il giorno 29 maggio verrà invece celebrata, nella cappella di Cascina Moreni, ove riposa Fabio, una S. Messa di suffragio. Entrambi gli eventi rivestiranno quest’anno un significato particolare, in quanto ricorre il 30.o anniversario dal sacrificio di Fabio e dei suoi compagni di viaggio Sergio Lana e Guido Puletti. In seguito i dieci temi migliori verranno pubblicati nella quinta antologia realizzata allo scopo, specificamente dedicata alla particolare ricorrenza; il volume verrà distribuito gratuitamente ai partecipanti e agli esponenti delle scuola coinvolte. La pubblicazione verrà presentata, come consuetudine, in occasione dell’incontro dei migliori classificati con il Sindaco di Cremona, previsto in autunno a Palazzo Comunale.

Aggiornamenti costanti attraverso il sito www.fondazionemoreni.org e l’account Instagram @fondazionefabiomorenionlus.

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Gen 30 2023

una spremuta 30 01 2023

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I SIGILLI DI CAMPAGNA AMICA – LA BIODIVERSITÀ CONTADINA

UNA SPREMUTA DI VITAMINA C CON I SIGILLI DI CAMPAGNA AMICA

Siamo in piena stagione di agrumi. È straordinaria la presenza nei nostri territori di una gran ricchezza di specie e varietà colturali

Leggi cosa sono “I Sigilli di Campagna Amica”

Siamo in piena stagione di agrumi. È straordinaria la presenza nei nostri territori di una gran ricchezza di specie e varietà colturali, alcune delle quali entrano nella lista dei Sigilli di Campagna Amica a pieno titolo.

L’arancia di Villa San Giuseppe è coltivata e diffusa nel territorio comunale di Reggio Calabria tra le vallate delle fiumare Gallico e Catona e in parti-colar modo nella frazione di Villa San Giuseppe da cui il nome dell’agrume. Sotto questa denominazione si intendono le specifiche varietà Belladonna e la mutazione probabile Biondo tardivo di San Giuseppe. Dall’arancia di San Giuseppe è possibile ottenere succhi bevibili, marmellata, miele e produzioni dolciarie con un buon contenuto di vitamina C. L’Azienda Agricola Caridi Francesco (Reggio Calabria), che trovate nel mercato di Campagna Amica di Reggio Calabriacoltiva questa varietà calabrese.

Il biondo tardivo di Trebisacce è una varietà autoctona di arancia calabrese dell’area di Trebisacce. La raccolta generalmente avviene in primavera inoltrata. Ha delle eccezionali caratteristiche organolettiche, conferite dal particolare clima dell’Alto Jonio, meno esposto alle correnti gelide, grazie alla protezione naturale offerta dal Massiccio del Pollino, e alle caratteristiche dei terreni leggermente acidi. È considerato una delle migliori arance calabresi per la compattezza e la presenza di molto succo. La Società Agricola Terzeria S.R.L. (Francavilla Marittima) vende il biondo tardivo nel mercato di Campagna Amica di Cosenza e nel punto vendita aziendale.

Infine in Calabria abbiamo anche la Limetta, comunemente chiamata anche “Piretta” e commercialmente nota come lime. È un antico agrume con origini tropicali, coltivato da molti decenni nella Piana di Sibari, unica zona di produzione europea.  Frutto di forma tonda schiacciata ai poli, di pezzatura media piccola e di colore giallo-verdognolo. L’elemento caratterizzante di questo prodotto è il profumo intenso, molto più accentuato rispetto ai limoni comuni. L’Azienda Agricola Anselmi (Rossano) vende la limetta nel punto vendita aziendale.

Ci spostiamo in Liguria. Tra i comuni di Varazze e Pietra Ligure in provincia di Savona, si è insediata sin dal 1500 una coltivazione davvero unica: il chinotto. Nel 1877, a Savona, fu aperto il primo laboratorio di “candidatura”. Questo agrume, che troviamo sino a un’altitudine massima di 300 metri sul livello del mare. Viene normalmente trasformato in marmellate e utilizzato in gelateria, pasticceria, gastronomia e anche per fa-re infusi e liquori oltre naturalmente alla famosa bibita. L’Azienda Agricola Parodi Alessandro(Finale Ligure) nel suo punto vendita aziendale propone alla clientela questo prodotto così importante.

Arriviamo sulle isole, regno incontrastato del sole, luoghi di elezione degli agrumi.

Il territorio di Muravera e del Sarrabus, in provincia di Cagliari, nel Sud–Est della Sardegna, è particolarmente vocato alla produzione di agrumi, in particolare arance. Seppur la coltivazione d’agrumi è conosciuta da secoli, la vera esplosione avviene negli anni ’60, ma le aziende hanno mantenuto dimensioni piccole e produzioni improntate alla qualità. L’arancia di Muravera è un’arancia a polpa bionda molto apprezzata dai consumatori, grazie all’elevato contenuto in succo e alla concentrazione di zuccheri. La Società Agricola La Zagara S.S. (San Vito) che vende nel mercato di Campagna Amica di Cagliari – Pirri e nel mercato di Campagna Amica di Quartu S. Elena – Pit’z e Serra, conserva questa varietà di arancia. Sempre in Sardegna troviamo una vera “chicca”: la Pompia. La Pompia è un agrume autoctono della Sardegna, e in particolare del nuorese. Si tratta di una varietà di limone mol-to rara, di grosse dimensioni, con una forma irregolare e una buccia spessa e rugosa. A rischio di estinzione, la Pompia è stata recuperata alla fine degli anni ’90 da un progetto di agricoltura sociale nel comune di Siniscola. Il succo e la polpa vengono utilizzati per la preparazione di liquori e marmellate, mentre la scorza viene impiegata in pasticceria, per i canditi e per il dolce tipico “sa pompìa”. Nel mercato di Campagna Amica di Nuoro e nel suo punto vendita aziendale, l’Azienda Agricola Tholoi (Siniscola) propone questo prodotto molto apprezzato.

Infine siamo traghettati in Sicilia. A Scillato si producono alcune varietà di arance bionde e ombelicate molto pregiate, che hanno trovato le condizioni ideali in questa zona collinare a ridosso del gruppo montuoso delle Madonie. A differenza degli aranceti situati in pianura, il frutto può ritardare la sua maturazione ad Aprile, trovando un ottimo riscontro nei mercati non solo locali.  La bionda di Scillatoè molto utilizzata in cucina come condimento per le carni e in pasticceria. L’Azienda Agricola Biologica Bosco Ficuzza (Cerda) vende nei mercati di Campagna Amica a Palermo e Messina, oltre che nel suo punto vendita aziendale.

Non c’è che dire: una grande ricchezza che permette di godere appieno dei benefici di frutti straordinari per la nostra alimentazione e salute.

Fatevi una spremuta di bontà con gli agrumi, sigilli di Campagna Amica!

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Gen 29 2023

la pressione 29 01 2023

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LA PRESSIONE

Dal Corriere. 

Francoforte 29 01 2023  flcozzaglio@gmail.com

—Pratico ciclismo da 30 anni. Ho 66 anni. Ho fatto un elettrocardiogramma sotto sforzo: in prossimità del picco massimo, la pressione sistolica è salita a 250. Dovrei iniziare una blanda terapia antipertensiva a titolo preventivo?

Risponde Anna Cristina Maltagliati, Dipartimento di Imaging, Centro cardiologico Monzino, Milano 

Durante l’attività fisica la pressione aumenta per fare fronte alla maggiore richiesta di ossigeno da parte dei muscoli. Sono solitamente considerati normali, al picco dell’esercizio, valori di pressione sistolica minori di 210/110 mm Hg per i maschi e 190/95 mm Hg per le donne. Non vi è però assoluto consenso su tali parametri: gli atleti possono raggiungere valori molto elevati e i parametri di normalità suggeriti sono diversi ( 20/85 mm Hg negli uomini, 00/80 mm Hg per le donne). Mentre la riduzione dei valori pressori durante l’attività fisica è quasi sempre legata alla presenza di una patologia ed è associata a un maggior rischio di eventi cardiovascolari, vi sono dati discordanti sul significato dell’ipertensione da sforzo.

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