Archive for Ottobre, 2021

Ott 30 2021

i più eguali-duecentoquattordici 30 10 2021

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I PIU’ EGUALI – duecentoquattordici

Dallle mie 70 cartelle sui processi, senza editore.

Francoforte 30 10 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—Nel contempo venivano attivate intercettazioni telefoniche – autorizzate del Gip – che riguardavano numerose persone ( Iori e suo entourage, ma anche la famiglia Ornesi) e svolte indagini per individuare chi avesse venduto o procurato alla Ornesi le compresse di Xanax e, soprattutto, dove fossero state vendute bombole di gas e fornelli e chi li avesse acquistati. Al termine delle indagini -particolarmente complesse e pregevoli quelle relative alle bombole da campeggio- gli inquirenti appuravano che bombole e fornelli erano stati venduti in due centri commerciali non cremaschi (precisamente supermercato Carrefour di Carugate e Bennet di Pieve Fissiraga) e che l’acquirente poteva identificarsi nel dr. Iori. Tale dato, unito agli altri elementi probatori raccolti (che portavano in particolare ad escludere che Claudia avesse mai manifestato intenzioni suicide e ad affermare che Iori si trovava nell’appartamento di Via Dogali con Claudia la sera del 20 luglio) induceva il Gip del Tribunale di Crema a ritenere che vi fossero gravi indizi di colpevolezza a carico dell’imputato e ad emettere, in data 13/10/2011, ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere.

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Ott 30 2021

cremonesità-centosessantadue 30 10 2021

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CREMONESITA’ – centosessantadue

Non so sia un caso, ma www.cremonasera.it li elenca così:

Anche Cremona in piazza contro la bocciatura del decreto Zan, tanti cittadini, i partiti della sinistra e il movimento delle sardine-

Cambio argomento, la salute è di tutti!

All’ingresso dell’Ospedale la protesta dei sindacati contro le esternalizzazioni: “La salute non si appalta perché è un bene comune”

Un folta rappresentanza di lavoratori della sanità ha partecipato questa mattina al presidio organizzato dai sindacati Fp-Cgil, Fp-Cisl, UilFpl, Nursing Up e dalle Rsu davanti all’ingresso dell’Ospedale di Cremona per protestare contro gli smantellamenti dei servizi, gli appalti esterni e le chiusure progressive dei servizi. Alla manifestazione erano presenti, tra gli altri, il sindaco Gianluca Galimberti, l’assessore Rosita Viola, l’ex sindaco Paolo Bodini, il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni, i sindaci Michel Marchi e Roberto Mariani. In un volantino i sindacati dei lavoratori spiegano quelli sono le ragioni della loro contrarietà al piano di esternalizzazione varato dall’Asst per le figure di operatore socio sanitario nei reparti di Medicina degli ospedali del capoluogo e dell’Oglio Po per cui ha già iniziato la procedura d’appalto. “Le ragioni del No: stop privatizzazioni selvagge” perché “la salute non si appalta perché bene comune” e di conseguenza alle dotazioni organiche inadeguate. Di contro i sindacati chiedono di valorizzare le competenze e le professionalità esistenti, riconoscendo i lavoro dei professionisti e degli operatori, di rinnovare la pubblica amministrazione attraverso risorse, occupazione sicurezza e contrattazione ed una maggiore integrazione tra ospedale e territorio, dando risposte a 360°ai bisogni di salute dei cittadini. Sul retro del volantino una sorte di pasquinata in rima su “I voli pindarici della ASSt Cremona”.

foto di Gianpaolo Guarneri-Studio B12

Francoforte 30 10 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Ott 30 2021

la pena di morte 30 10 2021

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LA PENA DI MORTE

Appartiene al mondo incivile e a qualche staterello Usa.

Francoforte 30 10 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Ott 30 2021

vero è ben, Pindemonte! 30 10 2021

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VERO E’ BEN, PINDEMONTE! Titolo e nota di Repubblica. Francoforte 30 10 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—Ddl Zan, la rabbia del mondo Lgtb in piazza a Bologna: “Non è un Paese per Renzi, Salvini e Meloni”

“Abbiamo assistito all’ennesima pagina vergognosa per il mondo Lgtb. Oggi siamo qui per dirlo a gran voce: noi non ci stiamo, siamo in rivolta”. Il grido dalla piazza di Bologna contro la bocciatura in Senato del Ddl Zan si leva ed è forte, arrabbiato. Migliaia in manifestazione stamattina. Slogan (“oggi Bologna è transfemministra”), musica, balli. E interventi: “A Salvini, a Renzi alla Meloni che ci hanno rotto le ovaie diciamo che non è un Paese per loro”. Al microfono anche la testimonianza che fa capire l’importanza della legge: “Siamo state aggredite in via dell’Unione da un gruppo persone che pensavano di poterci insultare solo perchè persone trans”. Video di Valerio Lo Muzio

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Ott 30 2021

tanti avvocati 30 10 2021

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TANTI AVVOCATI saran felici, per una virgola in meno o un motivo in più: inammissibile! sul Dubbio. Francoforte 30 10 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail

—Violazione dell’articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo per l’eccessivo formalismo dei criteri di redazione dei ricorsi in Cassazione: è quanto riscontrato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo con la sentenza 55064 del 28 ottobre, nella quale viene evidenziato che i criteri di redazione dei ricorsi in Cassazione attribuiscono un peso sproporzionato alla forma a scapito della sostanza.

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Ott 30 2021

se il popolo vuole 30 10 2021

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SE IL POPOLO VUOLE o meglio: El pueblo unido jamás será vencido, non ci son bollette che tengano; eccellente lezione sullo Stato moderno di Francesco Martelli, in www.cremonasera.it Francoforte 30 10 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail

—Richelieu, la Rivoluzione francese e le bollette della luce

Gli Archivi Nazionali di Francia sono tra i più grandi e prestigiosi al mondo: oltre alla splendida sede dell’Hotel de Soubise nel centro di Parigi, che ospita anche la superba École nationale de chartes dove si formano eccezionali archivisti, occupano ben altre due enormi sedi periferiche modernissime.

Benchè custodiscano anche storie antichissime, la loro origine è rivoluzionaria, nel senso che fu proprio il Direttorio, organo supremo di governo della Francia durante la Rivoluzione, a volerne la fondazione ufficiale e centralizzata, poi ampliata da Napoleone durante l’Impero. E la Francia è forse la nazione che più di tutte ha inciso sulla storia politica dell’Europa dopo la caduta di Roma, fin dall’alto Medioevo con i regni di Clodoveo (il primo della Stirpe di San Luigi, Clovis da cui Louis, nome di gran parte dei sovrani francesi) e del gigantesco Carlo Magno.

L’Europa moderna è figlia di quel lungo periodo che va dal 1624, anno della nomina a Primo Ministro di Armand Jean du Plessis, Cardinale di Richelieu, fino al 1815, anno in cui la deposizione finale di Napoleone e i trattati di Parigi tentano di riportare gli orologi della storia indietro di un’epoca.

In questi duecento anni, all’interno dei quali non a caso trova posto il Grand Siècle, ossia il massimo splendore con il lungo dominio del Re Sole, prima la Francia assolutista e poi la Rivoluzione hanno dato all’Europa un impianto indelebile. 

Richelieu, che tanto è stato vilipeso e svilito dalla storiografia romantica e soprattutto dalle penne rivoluzionarie dei Dumas, fu il grande architetto di quella Superpuissance che la Francia divenne solo con Luigi XIV, ed anche dello stato moderno il cui modello ancora oggi è mutuato da tutte le nazioni europee: l’identità linguistica affidata alle accademie e alle biblioteche, il primato della diplomazia sulla forza e della strategia politica sulle pretese ideologiche o religiose, furono certamente il suo più grande contributo. Di fatto, l’Unione Europea di oggi è un appesantito e logoro impianto statale richelieuano.

Per governare la Francia occorreva consegnarla nelle mani del Re strappandola dagli artigli delle aristocrazie feudali, e il sistema immaginato da Richelieu, affinato da Mazzarino e realizzato dal Re Sole fu Versailles, una sorta di mondo fuori dal mondo, in cui tutto ruotava attorno al Sovrano che affogava nel lusso e nei piaceri i fervori feudali dei suoi nobili, tenendoli al contempo lontani dalle loro terre e costantemente sotto controllo. 

Qui n’a pas vècu dans les annèes voisines de 1780, il ne sait pas ce qu’est la douceure du vivre” diceva il Principe di Talleyrand… Chi non ha vissuto gli anni prima della Rivoluzione, non può capire cosa sia la dolcezza del vivere. Poche frasi come questa rendono l’idea del livello di sfarzo, lusso, eleganza, raffinatezza, libertinaggio e vizio raggiunto a Versailles sotto i regni di Luigi XV e Luigi XVI, con una pletora di cicisbei e damine che rifiutavano di pagare le tasse per diritto di nascita e tuttavia si facevano mantenere nell’isolamento dorato di Versailles grazie a un debito pubblico che cresceva in maniera spaventosa: lo strumento di controllo della nobiltà che aveva consentito a Luigi XIV di fare della Francia la padrona d’Europa, divenne il cappio con cui la Monarchia finì impiccata, o meglio ghigliottinata.

Quella lussuosa raffinatezza che li circondava, avvelenò come l’oppio la lucidità di una classe dirigente parassitaria, mantenuta e attaccata senza alcun pudore ai propri privilegi, al punto di non accorgersi che il malcontento e le insostenibili gabelle avevano trasformato il popolo in una bomba ad orologeria: dopo che Jean Bailly il 20 giugno del 1789 affermò davanti all’adunanza dei borghesi che “la Nazione unita non riceve ordini da nessuno” in pochi giorni crollarono secoli di feudalesimo, diritti divini, dominio aristocratico e privilegi ormai vergognosi e ingiustificabili. Il resto è storia ben nota, e come scriveva Céline, “l’Europa atterrita cercava un maschio e lo trovò in Napoleone”. Il Generale Bonaparte fu lo straordinario vettore capace di portare la Rivoluzione fuori dalla Francia in tutta Europa, cavandola dal fetore delle teste ghigliottinate del Terrore e aprendo le carriere più inimmaginabili agli ultimi dei borghesi: fece diventare Marescialli di Francia e  poi Re d’Europa i figli dei panettieri e dei lattai che lo avevano seguito nelle sue battaglie, e da allora veramente tutto fu possibile e niente fu più come prima, tanto che il tentativo di riportare indietro l’orologio della Storia con il Congresso di Vienna durò poco più di trent’anni.

La Rivoluzione francese fu l’inizio di una serie infinita di esplosioni a catena che per cento anni e più incendiarono l’Europa cambiandone definitivamente gli assetti di potere che duravano da secoli. E proprio i privilegi delle classi dominanti e le ingiustificabili gabelle imposte al popolo furono le micce di quelle esplosioni.

In questi giorni di folli e incomprensibili aumenti di tasse sui carburanti e sulle utenze vitali, di multe stradali diventate tasse di circolazione e sistemi di coercizione dei diritti e dei tributi contro cui non c’è diritto del singolo ma in cui l’inefficienza prospera come una sordida muffa, mi domando se siamo poi davvero trattati diversamente da quel popolo che improvvisamente esplose in modo inimmaginabile. E se buona parte della nostra classe dirigente non si è forse dimostrata simile a quei cicisbei resi avidi e ciechi dai loro privilegi immeritati.

“La Nazione unita non riceve ordini da nessuno”: è una frase che riletta mi risuona continuamente come un tormentone. Chissà se vale ancora, in questa epoca in cui le Nazioni si stanno diluendo nella melassa della realtà virtuale e in cui la democrazia si sta diluendo nell’oligarchia parlamentare, o se entriamo in una nuova era in cui tutto quello che ho raccontato prima è solo un racconto custodito in archivi sconfinati. E’ in quell’ “unita” che tutto si gioca, e se la storia ha un senso è quello di aiutarci a non ripetere gli errori.

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Ott 30 2021

invece di un ceppo 30 10 2021

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INVECE DI UN CEPPO

d’albero, una donna con disagio personale, comunque s’è mossa anche la Digos; da www.cremonasera.it

Francoforte 30 10 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail

—Nessun fine politico nel deposito di due sacchetti di rifiuti davanti alla casa del sindaco. Denunciata una donna con disagio comportamentale

La Digos di Cremona ha individuato la donna cremonese di 46 anni che ha depositato due sacchetti pieni di rifiuti davanti alla porta di casa del sindaco Galimberti, lo scorso 7 ottobre. Le forze dell’ordine del territorio e dalla Digos della questura di Cremona, hanno collegato quel gesto intimidatorio ad una serie di altri imbrattamenti nelle vicinanze dell’abitazione di Galimberti attuati in precedenza. L’ultimo episodio due giorni fa ha tolto ogni dubbio. La donna è stata rintracciata ieri mattina, e indagata a piede libero per il reato previsto dall’art. 639 del codice penale (imbrattamento o deturpamento). Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di accertare che le motivazioni dei gesti non sono in alcun modo legate a vicende politiche né hanno attinenza con l’attività istituzionale del Sindaco, ma sono confinate in un quadro di disagio personale e comportamentale della donna.

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Ott 30 2021

elmo scudo e corazza 30 10 2021

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ELMO SCUDO E CORAZZA

Prevedere i rischi, questo il senso delle ciclabili cittadine! da www.cremonasera.it Francoforte 30 10 2021 www.flaminiocozzaglio flcozzaglio@gmail.com

—Se questa è una ciclabile. Ecco in via Riglio una parte della ciclovia Vento. Un rischio avventurarsi: erbe, buche, grandi camion

Via Riglio, se questa è una pista ciclabile. Il tracciato ormai non si vede quasi più. Buche ed erbacce ovunque. Con camion che sfrecciano su una strada piena di camion e di auto, con accessi a stabilimenti e depositi. In pochi si avventurano sulla ciclabile. Non c’è nessuna protezione e imboccare questo percorso di qualche centinaio di metri è davvero un rischio.

La pista fa parte della ciclovia Vento, che dovrebbe portare da Torino a Venezia lungo il Po. La mappa del Comune sulla Vento la dà per esistente. Ma guardate in quali condizioni si trova. Poi, più avanti si getta in via Vulpariolo e la fine del confine del comune di Cremona con il tratto di ciclabile lungo il canale e sull’argine. Per far transitare le biciclette in via Riglio si è ridotto il ponte storico sul Mandracchio del porto con un senso unico alternato che provoca code di auto e camion e con un semaforo spesso in tilt.

Il prossimo intervento della ciclabile Vento (per la quale si stanno investendo milioni di euro) secondo il progetto elaborato dal Politecnico di Torino, dovrebbe riguardare il tratto che costeggia il Po fino a Lungo Po Europa, passando davanti alle Canottieri e rimuovendo gli autobloccanti esistenti.

Le foto sono di Gianpaolo Guarneri/Studio B12

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Ott 30 2021

lieve modifica 30 10 2021

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LIEVE MODIFICA

del titolo del Punto di oggi, la Provincia fin che c’è, a proposito di Bencivenga: —Nessuno può essere trombato se la sua responsabilità non è dimostrata oltre ogni ragionevole dubbio

Francoforte 30 10 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Ott 30 2021

la zucca dell’alessandrino 30 10 2021

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SIGILLI, LA ZUCCA DELL’ALESSANDRINO

Dalla buccia spessa e la polpa giallo – aranciato, è molto dolce e zuccherina e trova impiego in pasticceria

Leggi cosa sono “I Sigilli di Campagna Amica”

Esistono tante varietà diverse di zucca nel nostro Paese. Le forme, dimensioni, colori più disparati mostrano davvero cos’è la biodiversità genetica di una specie. Ogni zucca poi ha un suo utilizzo. Quella migliore per i dolci, quella per i piatti salati o ancora quella adatta alle decorazioni di Halloween. Insomma ce n’è davvero per tutti i gusti.

Tra i sigilli di Campagna Amica del Piemonte segnaliamo, oggi, per l’appunto una zucca: la zucca di Castellazzo Bormida. Coltivazione tradizionale della provincia di Alessandria e in particolare nella pianura bagnata dal fiume Bormida, questa zucca mostra una buccia spessa e la polpa giallo – aranciato. È molto dolce e zuccherina e trova impiego in pasticceria. La zucca, originaria dell’America centrale, è stata coltivata in Europa, fin dal XVI secolo. La provincia di Alessandria, ed in particolare la zona di Castellazzo Bormida, è stata, per un lungo tempo, uno dei luoghi di maggior coltivazione di questa specie.
I metodi di coltivazione e di conservazione non hanno subito variazioni significative negli ultimi decenni.
La presenza e la coltivazione della zucca a Castellazzo Bormida risale a tempi remoti ed è stata documentata da studi storici locali.

Il custode di questa straordinaria varietà è Gabelli Enrico dell’omonima azienda agricola che risiede a Castellazzo Bormida e che vende i suoi prodotti al mercato di Campagna Amica di Alessandria.

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