Ott 31 2021

pirondini si arrende 31 10 2021

Published by at 3:27 pm under Pubblica Amm.ne

Pirondini si arrende al Fantacolle, troppo difficile anche su Blitz Quotidiano di Marco Benedetto! Flaminio Cozzaglio.

Presidente della Repubblica, è partito il Fantacolle, Berlusconi, Casini, Gentiloni, solo il nome di una donna

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 31 Ottobre 2021 8:18

Presidente della Repubblica italiana. È scattato il Fantacolle. Chi sarà il successore di Sergio Mattarella? Nomi se ne fanno tanti. Tre su tutti, per ora: Silvio Berlusconi, Marta Cartabia, Romano Prodi.

Ma anche Paolo Gentiloni, il “candidato Ursula“. E Pier Ferdinando Casini, l’inossidabile, democristiano di razza: fosse per Matteo Renzi il Quirinale sarebbe già suo. Lo trova francamente più “accessibile“ di Draghi. Oltretutto ha il cromosoma cattolico per cui ogni peccato si perdona.

A proposito di Draghi. Una cosa è certa: è stufo di domande sul Quirinale, le trova “offensive per il presidente Sergio Mattarella”. Lo ha detto in conferenza stampa invitando piuttosto a rivolgersi al Parlamento “che decide dell’orizzonte del Governo “.

E poi, qualora si sentisse pronto per la chiamata, dovrebbe chiarire alcune cose. Non può permettersi, ad esempio, di essere candidato solo di un pezzetto della maggioranza, deve essere indicato da tutta l’ampia coalizione che lo sostiene. Però, come dicono ettari di peones, la sua candidatura avrebbe il sapore dell’annuncio di elezioni anticipate. Lui, in privato, dice di stare tranquilli; dice che le Camere non saranno sciolte. In caso contrario al posto di Supermario andrebbe uno come il ministro Franco. È una ipotesi gettonata nella giungla di nomi, patacche, intrighi. Ma niente di più.

Calma. C’è un altro aspetto da considerare: è la paura dei peones di perdere un anno di stipendio e lo scatto della pensione previsto a novembre 2022. Se viceversa sono costretti a votare Draghi, lo impallinano di sicuro nel segreto dell’urna. Ecco perché in queste ore sta crescendo il fronte  a favore della permanenza di Supermario a Palazzo Chigi. Draghi è un personaggio di caratura internazionale, ha una immagine da difendere. Impossibile gettarlo nella mischia senza un accordo blindato che lo metta al riparo di brutti scherzi. Tipo la fucilata rifilata a Prodi dei famosi 101. Cose che non si dimenticano. Restano Gentiloni, Casini e Cartabia. Tre rebus. E sulla loro strada per diventare presidente, c’è un ostacolo al momento insuperabile. Gentiloni dovrebbe lasciare il posto di Commissario europeo per gli Affari economici. Per una regola ferrea di Bruxelles il nostro Paese non potrebbe riavere quella casella per l’Italia molto importante.

Dunque le sue azioni sono in picchiata. Casini piace a molti, è in Politica da sempre, alla presidenza della Camera è succeduto a Luciano Violante. Ha fatto di tutto, anche l’europarlamentare per il Partito  Popolare, famiglia politica di Centrodestra liberal-conservatrice e cristiano-democratica.

Le credenziali ci sono ma Pierfurby rischia grosso: perché ha sponsorizzato Renzi e perché è stato eletto con il centro sinistra.


Infine Marta Cartabia, giurista e accademica, ex presidente della Corte costituzionale, oggi ministro della Giustizia (dal 13 febbraio). Non è più in pole position ed ha un grosso limite: le ire funeste dei Cinquestelle per la modifica della riforma Bonafede. Di altre donne in corsa per il Quirinale non se ne parla proprio. Ergo, gatta ci cova.

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