Giu 30 2021

le api al servizio 30 06 2021

Published by at 10:58 am under Pubblica Amm.ne

LE API AL SERVIZIO di noi uomini: senza dovremmo inventarci un’altra vita, conferma l’Avvenire! Francoforte 30 06 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—Nuovi fioricasette per rifugiarsi, e una diversa consapevolezza. Proteggere loro per salvare noi. Il messaggio, alla fine, è questo. Perché le api sono un patrimonio, non solo come animali ma anche come strumento per l’umanità, grazie a quello che fanno e ci regalano semplicemente esistendo. Partendo da questa realtà, e dall’allarme secondo il quale oggi in Italia è sopravvissuto in media solo il 65% delle api che esistevano solo cinque anni fa, il Parco dell’Adamello-Brenta e il Comune di Pinzolo (Trento) si stanno dando da fare come molte altre località e associazioni per frenare questa pericolosa tendenza attraverso un’azione di sistema per la salvaguardia e la tutela delle api – e più in generale degli insetti impollinatori – realizzata in collaborazione con gli altri attori del territorio.

L’importanza dell’impollinazione

Se pensiamo che facciano solo il miele, ci sbagliamo di grosso. Secondo la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) , 71 delle 100 colture più importanti in natura si riproducono grazie all’impollinazione. È grazie alle api che mangiamo frutti di bosco, pesche, mele, pomodori, zucchine e tantissimi altri prodotti della terra. Senza di loro, l’agricoltura come la conosciamo adesso non esisterebbe, ma non solo. Questi insetti così speciali impollinano anche le coltivazioni destinate a produrre mangimi animali e anche il cotone, quindi la loro scomparsa ha un impatto anche sull’allevamento e sull’industria tessile. E se pensiamo a tutte le industrie che utilizzano prodotti agricoli, possiamo iniziare a comprendere quanto il mondo in cui viviamo si basa sul lavoro delle api.

Gli hotel per insetti

Negli ultimi anni invece stiamo assistendo a una vera e proprio moria delle api, causata dall’agricoltura intensiva, dai pesticidi e dai cambiamenti climatici. In Europa gli alveari sono dimezzati e in tanti Paesi del mondo le api continuano a morire. Qualcosa prova a fare il Parco Naturale Adamello Brenta. Fra le prime azioni previste: l’avvio del progetto “Apinzolo”, su una superficie di 3.000 m2 di terreni diffusi nei territori di Pinzolo, Campiglio e Sant’Antonio di Mavignola, con semina di piante e fiori adatti agli insetti impollinatori, realizzazione di hotel per insetti (sull’esempio di quanto realizzato fra gli altri dal Comune di Mantova) costruendo e sistemando nei boschi casette di legno studiate apposta per accogliere gli insetti difendendoli dal freddo eccessivo e dall’inquinamento. Inoltre è stato avviato lo sviluppo di iniziative in collaborazione con l’Associazione Apicoltori Val Rendena e Apicoltori Val di Sole (anche mettendo a disposizione degli associati della Rendena il laboratorio di smielatura presso Villa Santi), progettando anche la creazione di un’unità culturale dedicata alle scuole del Parco (partendo sperimentalmente dalla Val Rendena e dalla Val di Sole con i tre Istituti Comprensivi del Parco presenti nelle due valli); e l’elaborazione di materiale didattico da utilizzare le campagne di sensibilizzazione.

Cosa sono le api solitarie

Nelle intenzioni del Parco, gli ospiti degli hotel delle api sono le “solitarie” che a differenza delle api mellifere non sono sociali ma ognuna depone e nutre la propria prole. Dipendono quasi esclusivamente dai fiori per approvvigionarsi di proteine, lipidi e zuccheri durante il ciclo vitale. Le api solitarie fanno parte della superfamiglia Apoidea in cui si contano in tutto sette famiglie: Melittidae, Colletidae, Halictidae, Andrenidae, Apidae, Megachilidae e Antophoridae. Non vivono in alveari ma realizzano le loro cellule nido individuali in gallerie e piccoli buchi nel terreno sabbioso o argilloso o negli steli di piante morte. Sono innocue ma soprattutto molto importanti perché impollinano le colture frutticole. Inoltre, a differenza delle api domestiche, questi insetti non producono miele e pur essendo dotate di un pungiglione lo utilizzano molto raramente. Oltre a esse, le strutture ospiteranno anche farfalle, coccinelle, e altri insetti: un luogo ideale per promuovere la biodiversità.

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