Archive for Giugno, 2020

Giu 29 2020

la legge del più forte-milleseicentoquaranta 29 06 2020

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LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – milleseicentoquaranta

Da www.errorigiudiziari.com una storia che sembra inventata, precisa com’è fin nei dettagli: ma è costata tre anni di galera a due fratelli che passavano di lì per caso!

—In Italia puoi essere sbattuto dentro e restarci tre anni perché il consulente incaricato di analizzare le intercettazioni è di Bologna e, non capendo il dialetto delle tue parti, interpreta fischi per fiaschi.

In Italia puoi esser agguantato d’improvviso insieme a tuo fratello perché «promotori di un sodalizio mafioso» che ti costerà 36 e passa mesi di cella. È possibile questo e pure altro, tanto non accadrà nulla a nessuno: tranne che a te, alla tua famiglia e al tuo lavoro.

Vecchia storia, solita storia. La stessa capitata ai fratelli Antonio e Michele Ianno, di San Marco in Lamis (Foggia) che un bel mattino si sono visti ammanettare dalla Dda di Bari. Saranno detenuti «cautelarmente» tre anni uno e tre anni e mezzo l’altro, salvo accorgersi poi che non c’entravano niente, che quel clan non l’avevano mai costituito e che il duplice omicidio in concorso di cui erano accusati non lo avevano compiuto. E neppure un altro tentato omicidio, il porto d’armi illegale, niente di niente. Insomma, si trattava di un gigantesco abbaglio giudiziario.

Nel giugno del 2004 il gip del tribunale di Bari firma la richiesta di custodia cautelare del pm della Dda per Antonio e Michele Ianno, poco meno che 40enni all’epoca, di professione «mastri di cantiere», cioè piccoli imprenditori edili formatisi a botte di secchi di calce sulle spalle. Sono considerati promotori di una compagine malavitosa facente capo alle famiglie Martino-Di Claudio, operante nel contesto della così detta mafia garganica.

Associazione mafiosa (il “mitico” art. 416 bis), concorso in tentato omicidio e in duplice omicidio, porto illegale di armi, il tutto con l’aggravante di voler favorire i clan. Una gragnuola di accuse da svenire solo a leggerne i capi d’imputazione, un fulmine che incendia la vita dei due. E non solo. La difesa, rappresentata dal prof. avv. Giuseppe Della Monica, prova a spiegare che stavano prendendo un granchio ma quando le cose prendono una certa piega raddrizzarle è impresa titanica. Sarà così tutto un crescendo di ricorsi e controricorsi, un supplizio di “calamandreiana” memoria. In queste storie, in genere o c’è un «pentito» che si ricorda di te oppure, intercettando a strascico in una certa area sensibile, si rischia di scambiare lucciole per lanterne. Se di sbagliato poi c’è anche la relazione di un consulente del pm che – chissà perché scovato a Bologna – fraintende il dialetto pugliese ecco che la faccenda si complica, fino a farsi kafkiana grazie a un’altra ordinanza che colpirà i fratelli, per giunta per gli stessi reati più un’estorsione che prima non c’era: un modo come un altro per mandare a farsi benedire il ne bis in idem. Negli atti si legge un po’ di tutto oltre al sangue versato: appalti del comune di San Marco in Lamis di esclusivo appannaggio degli Ianno mentre invece l’ente attesterà che non era vero esibendo l’elenco delle opere pubbliche; oppure il pericolo di fuga a giustificazione dell’arresto: per la Dda i due s’erano dati alla macchia per evitare lo Stub (il guanto di paraffina) ma la difesa riuscirà a provare che non era così perché un vigile urbano li aveva identificati su un cantiere per le proteste di un vicino disturbato dai rumori proprio il giorno del reato contestato. Siamo nel 2006, due anni sono già trascorsi intanto. La seconda ordinanza viene annullata totalmente in udienza preliminare e il giudice ordina la scarcerazione «se non detenuto per altro motivo». L’altro motivo, però, c’era ed era la prima ordinanza, i cui effetti erano ancora in itinere dinanzi alla Corte d’Assise di Foggia. Per farla breve, i giudici alla fine si accorgeranno dell’errore della procura e scarcereranno prima Michele e poi Antonio, a distanza di sei mesi uno dall’altro. Inutile dire delle conseguenze dirette ed indirette patite. Risultato? Lo stato prepari un bell’assegno circolare da un milione di euro: tanto hanno chiesto nel 2010 – quando tutto è passato in giudicato – cioè il massimo previsto dalla legge (500mila euro cadauno) per tanta gratuita tragedia. Ovviamente ancora aspettano.

Francoforte 29 06 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Giu 29 2020

qui cremona-seicentosettantotto 29 06 2020

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QUI CREMONA – seicentosettantotto

Di Maio si complimenta con noi sulla Provincia fin che c’è; titoli:

—Di Maio: ’15 nati in 24 ore a Cremona: evento ricco di significato’ Il ministro degli Esteri: ‘In questo ospedale il virus ha ucciso tante persone’—

Impressionante la mole di pubblicità su www.cremonaoggi.it, evidente che non san più dove metterla: fossero colleghi generosi, la passerebbero alla Provincia, il cui motto sembra essere, in tema di pubblicità: nudi alla meta!

Di un’eccellenza cremonese scrive ancora l’on line:

—Museo del Violino protagonista nell’edizione di stasera, lunedì 29 giugno, del Tg2 che ha dedicato lo spazio ‘Alla scoperta dei musei d’Italia’, proprio alla struttura cremonese. “Il cuore di Cremona – ha detto Anna Mazzone nel servizio – ha la forma di un violino”. Nel corso dello spazio dedicato dal Tg2, è stata anche intervistata Virginia Villa, direttore generale del Museo—

Due bei pezzi di Sussurrandom a cura di Stefano Mauri:

—Non resisto al mostrarvi questa foto (covid free) dal mio set, coi protagonisti medievali Elisabetta Pugni e Domenico Bonomi. Il giustamente emozionato regista Gianpaolo Saccomano, dal set del suo film La Strega di Baratti, ecco così via Facebook, nei giorni scorsi ha postato e commentato le foto di due suoi attori, in ripresa. E Domenico Bonomi è cremasco—

—Maurizio Borghetti, medico radiologo presso l’ospedale maggiore di Crema, beh è tornato, al solito controcorrente, ma informatissimo e propositivo, a parlare, via social, in materia di Covid-19. Ecco il suo nuovo punto della situazione… Salvo diversi dati (non comunicati) si stanno rilevando, con tamponi nuovi positivi, in una popolazione testata coi tamponi per meno del 10% e colpita da una epidemia che dai test sierologici pare averne coinvolto il 30 – 40%. Oggi (venerdì 26 giugno) ad esempio in Lombardia 156 nuovi contagi (ieri 170) su 14.000 tamponi (che nei giorni scorsi erano 8-10mila). Dov’è la malattia? Quale è la malattia? Il rischio è diventato minimo e comunque al massimo di malattia controllabile, curabile e pure diagnosticabile con una semplice tac torace senza mdc. Che senso ha prevedere nuove ondate senza esserne sicuri? Più che chiedere attenzione alla popolazione è più corretto e utile far tenere alta l’attenzione al nostro sistema sanitario in modo da individuare tempestivamente l’eventuale verificarsi di malattia. E lo si può fare. Che con tutto quello che è stato detto (in bene, in male e per opportunità partitiche più che politiche) l’esempio di cosa possa accadere (o sarebbe potuto accadere) in un Paese o Regione dove il livello di Sanità è inferiore … il Brasile ce lo sta mostrando. Perdonate intrusione e sempre…Dai Burdèl che ghe la fèm Così postò sulla sua pagina Facebook nei giorni scorsi Maurizio Borghetti, medico radiologo, informatore attento e illuminato e, soprattutto DocRock d’Italia…—

E’ sempre commovente l’incontro con chi crede, e con tutta naturalezza è l’Intruso Gilberto Bazoli a crearlo sul blog del sindaco Galimberti “Cremona si può Lab”:

—Cinque pagine scritte a mano, firmate e datate 15 settembre 2018, il giorno prima di partire per l’Armenia e la Georgia. È il testamento spirituale di don Alberto Franzini, dall’estate 2014 parroco della Cattedrale di Cremona, spirato il 3 aprile scorso.

La grafia è chiara, con pochissime correzioni. Cinque pagine scritte a mano, firmate e datate 15 settembre 2018, il giorno prima di partire per l’Armenia e la Georgia. Le hanno ritrovate in un cassetto dello studio del suo appartamento nell’edificio dell’ex Silvio Pellico, in via Sicardo. È il testamento spirituale, come lui stesso lo ha intitolato, di don Alberto Franzini, dall’estate 2014 parroco della Cattedrale di Cremona, spirato il 3 aprile scorso, alle 23, in una stanza dell’ospedale Maggiore, dov’era stato ricoverato urgentemente per coronavirus il 20 marzo dopo che, il 4 marzo precedente, gli erano stati diagnosticati tumori avanzati al pancreas e ai polmoni.

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Giu 29 2020

il monumento completo 29 06 2020

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IL MONUMENTO COMPLETO

l’ha costruito proprio lui, Indro Montanelli, scrivendoselo addosso quando ancora non era scandalo. Agenzia Ansa.

—Come riporta la nota, elusa la sorveglianza della polizia e scavalcando la doppia fila di reti e transenne, l’artista-attivista, ha posato in braccio alla statua del giornalista il fantoccio di una bambina eritrea e affisso un cartello esplicativo: “il monumento a Indro Montanelli, così, è completo – è scritto su un foglio bianco attaccato alla base – Non occorreva colorare la statua, era sufficiente aggiungere sulle ginocchia la bambina eritrea di 12 anni della quale abuso’ da soldato colonialista”.

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Giu 29 2020

il conformismo 29 06 2020

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IL CONFORMISMO

Vittorio Feltri si dimette dall’Ordine e quasi nessuno ne scrive; dal Giornale.

—Riporta alla memoria quello che accadde a Indro Montanelli nel 1977: venne gambizzato dai Brigatisti e il Corriere, il giornale che lo aveva ospitato per decenni prima che fondasse il quotidiano che avete tra le mani, non ebbe il coraggio di mettere il suo nome in prima pagina. «I giornalisti nuovo bersaglio della violenza. Le Brigate Rosse rivendicano gli attentati», titolò Piero Ottone, confinando l’identità di Montanelli alla fine di un sommario.

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Giu 29 2020

cremona capitale 29 06 2020

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CREMONA CAPITALE

Tutti i giornali scrivono dei 15 nati in 24 ore!

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Giu 29 2020

non esistono innocenti, 29 06 2020

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NON ESISTONO INNOCENTI, ma Palamara non ancora scoperti, ripete da tempo soddisfatto il Davigo Piercamillo, e dev’esser per questo che i giudici ci han pensato tanto, da battere tutti i record dell’archivio di www.errorigiudiziari.com; il Dubbio. —Diciannove anni di processo per stabilire la loro innocenza. Anzi, l’innocenza di uno di loro, perché nel frattempo gli altri due imputati sono morti. La storia arriva da San Giovanni a Piro, in Campania, dove risiedevano i tre uomini – un artigiano, unico superstite, un imprenditore e un pescatore. La sentenza è arrivata giovedì scorso, pronunciata dai giudici del tribunale di Vallo della Lucania: lo stupro non ci fu mai. A denunciare i tre uomini era stata una donna russa, che nel 2001 aveva puntato il dito contro di loro, come racconta “Il Mattino”. Le accuse mosse dalla donna provocarono problemi diplomatici con le Autorità di Mosca. Le indagini aperte a Scario portarono a scoprire un traffico di prostituzione proveniente dall’Est Europa, organizzato da tale Luba, anch’essa russa, che, assieme ad un uomo della Piana del Sele, avrebbe indirizzato la donna russa e il marito a Scario, dove la stessa sera del loro arrivo avevano condiviso un cena, innaffiata da molto vino e poi superalcolici, con un pescatore del posto. Da quella cena le accuse mosse nei confronti dei tre uomini.

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Giu 29 2020

l’eco del popolo, 29 06 2020

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L’ECO DEL POPOLO,

fondato da Leonida Bissolati nel 1889, è risorto a metà grazie alla tastiera di Enrico Vidali, quella aggiornata solo nella versione facebook!

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Giu 29 2020

le porte che si aprono 29 06 2020

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LE PORTE CHE SI APRONO

per portare l’apostolo Pietro alla crocifissione; dall’Avvenire.

—“Che cosa accadrebbe se si pregasse di più e si mormorasse di meno?”, si è domandato il Papa: “Quello che successe a Pietro in carcere: come allora, tante porte che separano si aprirebbero, tante catene che paralizzano cadrebbero. Chiediamo la grazia di saper pregare gli uni per gli altri”.

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Giu 29 2020

per un nuovo regista 29 06 2020

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PER UN NUOVO REGISTA

che impari a dirigere Forza Italia; dalla Stampa.

—Silvio Berlusconi lascia Palazzo Grazioli, storica residenza romana, per trasferire il suo quartiere generale nella villa sull’Appia antica, di sua proprietà, dove visse il regista Franco Zingarelli. La dimora, già di proprietà del Cavaliere, era stata concessa in comodato d’uso al regista fiorentino, scomparso lo scorso anno. Da qualche mese nella residenza sono in corso lavori di ristrutturazione, per quella che sarà la nuova sede azzurra nella capitale.

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Giu 29 2020

il mandante 29 06 2020

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IL MANDANTE

L’Iran desidera arrestare Donad Trump, non un omonimo, il presidente Usa, per aver dato ordine ai suoi uomini di uccidere il generale Soleimani. Il presidente Trump avrebbe diritto a un avvocato, purché iraniano.

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