Giu 16 2020
continuavano a chiamarlo scrittore 16 06 2020
CONTINUAVANO A CHIAMARLO SCRITTORE Dalla Stampa; il diritto a nascere del bimbo non esiste, del padre figuriamoci, del medico a essere obiettore: da qui si misura il grado di civiltà di un Paese! La Stampa. —La giunta regionale umbra, a guida Lega, ha vietato l’utilizzo della pillola abortiva RU486 in day hospital e con terapia domiciliare. Le donne che vorranno farvi ricorso dovranno essere ricoverate tre giorni: una decisione gravissima, irrazionale e irrispettosa. E’ l’opinione che Roberto Saviano pubblica su Twitter. Ma questa decisione «non ha nulla di razionale e non c’entra con la sicurezza delle donne, è l’ennesima picconata alla legge 194 che ha depenalizzato e dato regole all’aborto. Prima del 1978 procurarsi, praticare e istigare all’aborto erano considerati reati puniti con il carcere», affonda lo scrittore. «Oggi, a distanza di 42 anni, in Italia abortire è ancora un diritto negato, anche a causa della percentuale di medici antiabortisti presenti negli ospedali pubblici. In Basilicata, Molise e Trentino il 90% di ginecologi nelle strutture pubbliche è obiettore di coscienza – osserva Saviano. – E conclude: «Pillola abortiva e pillola del giorno dopo (contraccezione d’emergenza) significano civiltà e rispetto per le donne e per il diritto inalienabile a decidere della propria vita. L’accesso deve essere facilitato, non ostacolato: da questo si misura il grado di civiltà di un Paese».
Francoforte 16 06 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com
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