Giu 14 2020
la legge del più forte-milleseicentoventicinque 14 06 2020
LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – milleseicentoventicinque
Il Dubbio conferma l’usanza, si trova prima ancora del colpevole, il reato, poi i processi, infine l’assoluzone nel 78% dei casi! Scalfaro, presidente del Consiglio superiore della magistratura, avrebbe fatto meglio a provvedere, invece di parlare e basta. Infine, l’archivio di www.errorigiudiziari.com è lì che mostra a ciechi e sordi ciò che succede nei Tribunali d’Italia.
—Uso,
anzi, vero e proprio abuso della cosiddetta “burocrazia difensiva”,
freno allo sviluppo del Paese e scarsi risultati sul piano della
sanzione penale. Sono le tre conseguenze – le più gravi – del
reato di abuso d’ufficio. E fin qui nulla di nuovo: da anni ormai
l’articolo 323 del nostro codice penale è nel mirino di giuristi e
penalisti. La cosa del tutto nuova e inusuale, semmai, è che
stavolta le critiche arrivano da Giuseppe Pignatone, l’ex
procuratore di Roma che più e più volte nel corso delle sue
inchieste ha contestato il reato in questione. Fatto sta che
Pignatone prende il toro per le corna e spiega quanto segue.
Primo:
un utilizzo improprio del reato di abuso d’ufficio determina il
cosiddetto “rifiuto della firma” da parte dei funzionari pubblici
che per paura di finire invischiati in qualche inchiesta “temeraria”
evitano in tutti i modi, e per evitare guai, di agire per il bene
pubblico e di assumersi responsabilità;
secondo:
come conseguenza del punto uno, l’articolo 323 del codice penale
concorre a creare sacche di immobilismo produttivo che bloccano
l’intero paese;
terzo:
le statistiche parlano chiaro. “Quasi la metà delle denunce per
reati contro la Pubblica Amministrazione riguardano fatti
qualificabili come abuso in atti di ufficio; i relativi procedimenti
vengono però in gran parte archiviati mentre, secondo una
rilevazione di alcuni anni fa, solo il 22% dei processi si conclude
con una sentenza di condanna. Anche statistiche più recenti, pur se
parziali, confermano questa tendenza. I margini di ambiguità
Sull’esattezza di questa analisi e sull’urgenza di un intervento
del legislatore vi è un significativo consenso”.
Insomma,
un vero disastro. E il fatto che la denuncia dell’abuso del reato
di “abuso d’ufficio” arrivi da Giuseppe Pignatone, rende la
necessità di cambiare quella legge ancora più urgente. E non è un
caso che lo stesso Pignatone citi il monito dell’allora presidente
della Repubblica Scalfaro: “Non si può avere un mondo di
funzionari, di sindaci, amministratori che a un certo punto si
trovano impelagati, senza saperlo prima, in un illecito
amministrativo o penale”.
Sono passati 25 anni da quel monito e
i problemi sono rimasti gli stessi. Forse appena un po’ peggiorati…
Francoforte 14 06 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com
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