Giu 04 2020

la legge del più forte-milleseicentoquindici 04 06 2020

Published by at 9:41 pm under Pubblica Amm.ne

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – milleseicentoquindici

Il caso di www.errorigiudiziari.com, nella sua semplicità, è esemplare di come si facciano le indagini in Italia: prima si arresta, per un reato diffuso e non tra i più gravi come lo sfruttamento della prostituzione, dopo due mesi si guarda il video e ci si accorge che non è lui, al punto da rinunciare perfino al processo.

—Leonard Zaimi è albanese. Frequenta un ritrovo di connazionali, alcuni onesti come lui, altri meno. Ma proprio per questo viene scambiato per un altro, finisce sotto accusa per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione in un’inchiesta coordinata dal Pm Luca Turco, e rimane in carcere due mesi e 16 giorni, da 20 luglio al 6 ottobre 1999. Pur essendo innocente, vittima di uno scambio di persona e forse anche del pregiudizio negativo secondo cui ogni albanese ha qualcosa di losco da nascondere. Alcuni giorni fa la Corte d’Appello di Firenze ha accolto la richiesta di indennizzo per ingiusta detenzione presentata dal suo difensore, l’avvocato Marco Rocchi. Leonard Zaimi, 25 anni, incensurato, verrà risarcito con 10 milioni. Ma ce n’è voluto di tempo e di fatica, per dimostrare che Leonard non c’entrava niente con il giro di sfruttamento di giovani prostitute. Il “business” veniva gestito, secondo le accuse, da alcuni immigrati albanesi che si ritrovavano allo Sport Club Biliardi di via Porpora, a Firenze. Un locale frequentato anche da Leonard, che è in Italia da diversi anni, ormai, ha un regolare permesso di soggiorno, vive con la sorella all’Isolotto e lavora come magazziniere in una cooperativa. Sospettando traffici illeciti da parte di alcuni avventori albanesi, la polizia non solo aveva messo sotto intercettazione il telefono dello Sport Club Biliardi, ma aveva piazzato anche una microtelecamera per riprendere gli autori delle telefonate. Leonard Zaimi ha usato diverse volte il telefono del locale ed è stato scambiato per un altro giovane immigrato che ogni sera chiamava dalla cabina le ragazze della sua scuderia e controllava dove si trovavano e come andavano gli affari. Con una di loro l’ancora ignoto sfruttatore parlava in greco. Invano, dopo l’arresto, Leonard Zaimi fece presente che lui non conosce il greco. Niente da fare. Dai rapporti di polizia risultava “riconosciuto in video”. Ma erano state guardate bene quelle videocassette? L’avvocato Rocchi ha cominciato a dubitarne sempre di più, visto che il suo assistito giurava di non entrarci niente con quella storia. Alla fine, il 24 settembre, è riuscito ad avere copia delle videocassette, e a quel punto è bastato poco per capire che l’uomo delle telefonate alle prostitute non era Leonard. Lo ha riconosciuto anche la polizia, e il 6 ottobre il Pm si è associato alla richiesta di revoca della misura cautelare presentata dall’avvocato. Richiesta immediatamente accolta dal Gip, che il successivo 10 novembre ha riconosciuto “l’assoluta estraneità” di Zaimi e lo ha definitivamente prosciolto dalle accuse di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Francoforte 04 06 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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