Apr 24 2020
qui cremona-seicentododici 24 04 2020
QUI CREMONA – seicentododici
La chiusura della lettera che Fratelli d’Italia scrive a www.cremonaoggi.it:
—Ecco perché chi in occasione del 25 aprile scende in piazza con le bandiere rosse, e non con il Tricolore, o canta dai balconi ‘Bella ciao’, e non l’Inno Nazionale, festeggia l’inizio di quella seconda dolorosa parte della guerra terminata il 3 maggio e non certo il desiderio di democrazia, di una nuova vita e di un tempo di pace che gli italiani ebbero solo dopo le elezioni del 18 aprile 1948. Ecco perché in occasione delle celebrazioni di questo 25 aprile dalla finestre e dalle balconate del Comune di Cremona dovrebbe riecheggiare null’altro che l’Inno Nazionale: per amore di verità e di democrazia, per amore di Patria— Titolo della Provincia fin che c’è, che trasforma Bella Ciao in un canto popolare: —25 APRILE 75° anniversario della Liberazione, Bella Ciao live con Lee Heesun Il canto popolare italiano verrà intonato dalla violinista alle 15 da una delle finestre dell’ex Sala Violini di Palazzo Comunale— Ciascuno ha il proprio stile! Anche il sito della Diocesi di Cremona ha il proprio, che prende decisamente parte alla moda dell’Italia liberata dai partigiani, non dalle truppe alleate: —I riferimenti alla guerra di allora e alla pandemia di oggi non vogliono creare confusione tra la pandemia che stiamo vivendo e la violenza della guerra, ma traccia un sottile filo rosso che permette al passato, se non dimenticato, di essere un riferimento per noi oggi: i sacrifici (piccoli e grandi) che siamo chiamati a fare per preservare la salute di tutti acquisiscono significato solo se recuperiamo quel senso di appartenenza ad una comunità che ha mosso un tempo i nostri nonni a mettere a repentaglio la propria vita per darci un futuro di libertà; la strenua volontà di essere uniti anche se politicamente divisi dei nostri Padri costituenti dovrebbe rappresentare un riferimento costante per la politica nazionale ed europea che voglia davvero trainarci fuori da questo momento di crisi; la resilienza, l’abnegazione, i sacrifici di chi ha lavorato giorno e notte in tanti settori della nostra società può trovare conforto, sostegno, spinta ideale nel coraggio di chi, giovane e inesperto, ha abbandonato affetti, casa, famiglia per combattere sulle montagne e sognare un Italia libera— L’Intruso di casa nostra è ormai Gilberto Bazoli, vista la capacità di divertirci con la sua scrittura, che inizia dal blog del sindaco Galimberti, ma quando si decide a guarire, lo vogliamo vedere in carne e ossa! “Cremona si può Lab”: —L’Intruso parla con 3 dei tanti volontari di #cremonaiuta che ogni giorno, con guanti e mascherine, portano la spesa, i pasti, i farmaci a domicilio. E regalano una parola di conforto. Un piccolo esercito di volontari si muove ogni giorno indossando pettorine bianche, gialle o di altri colori. Sono le persone di tutte le età e di ogni provenienza che, singolarmente o attraverso le loro associazioni, hanno aderito a ‘Cremonaiuta’, l’iniziativa del Comune, coordinata dalla protezione civile e dai servizi sociali, per dare una mano a chi il coronavirus ha reso ancora più fragile e indifeso. Rigorosamente con mascherina e guanti perché tutto si svolga nella massima sicurezza, fanno la spesa a domicilio, portano pasti caldi, recapitano farmaci. E regalano una parola di conforto.
Francoforte 24 04 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com
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