Archive for Febbraio, 2019

Feb 28 2019

l’imperatore nerone 27 02 2019

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L’IMPERATORE NERONE

Ricostruito il volto, seguendo le indicazioni di Svetonio: occhi azzurri, capelli rossi e lentiggini. Identico a Matteo Salvini, aggiungono Famiglia Cristiana e Repubblica!

Francoforte 27 02 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Feb 27 2019

sulla sua pelle 27 02 2019

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SULLA SUA PELLE

Giovedi 28 febbraio alle 20.00 presso il Cinema Teatro Filo di Cremona in Piazza Filodrammatici è organizzata dalla Camera Penale di Cremona e Crema ‘Sandro Bocchi’ la proiezione gratuita del film ‘Sulla mia pelle’, il lungometraggio che racconta gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi. Il film, diretto da Alessio Cremonini, ha inaugurato la sezione Orizzonti del Festival di Venezia 2018 ed ha raccolto grande successo. Alla serata interverrà telefonicamente Ilaria Cucchi, sempre in prima fila nella battaglia per fare luce su quanto accaduto e per avere una risposta di giustizia. Da www.cremonaoggi.it

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Feb 27 2019

arvedi in campagna elettorale 27 02 2019

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ARVEDI IN CAMPAGNA ELETTORALE

Oggettivamente. Se non se n’è reso conto lui, l’han capito al volo Galimberti e Virgilio, che si son prosternati in esatti ringraziamenti; qualche milione, a spanne il valore delle opere elencate da www.cremonaoggi.it, a tre mesi dal voto, e non un mese dopo, parlano chiaro. Vincessimo invece noi di destra, mi auguro gli amici amministratori dimostrino una volta tanto d’esser uomini e politici veri, e rispondano al Cavaliere, leggi alla mano, come va dovuto.

—Nuove aree divertimento attrezzate con giochi (fruibili anche da soggetti diversamente abili), creazione di aree verdi con vialetti, panchine, panche e aree per momenti musicali e danzanti all’aperto, adattamento delle strutture per l’accesso e la mobilità interna a soggetti in sedia a rotelle, adeguamento ambulatori, ascensori, rifacimento servizi igienici, tetti, tinteggiature. Questi, in estrema sintesi, i lavori e gli interventi individuati in sinergia e accordo con l’Amministrazione comunale, che prenderanno il via nelle prossime settimane in numerosi centri anziani e di aggregazione giovanile della città, grazie alla sensibilità ed al mecenatismo della Fondazione ‘Giovanni Arvedi e Luciana Buschini’ che ha voluto rivolgere una particolare e mirata attenzione alle fasce di cittadini più deboli ed alle future generazioni all’insegna del Bene Comune, ricordando al contempo i 20 anni di attività a favore del territorio. A beneficiarne saranno i quartieri Boschetto, Zaist, S. Bernardo, Bagnara, Cascinetto, Cambonino, Po e Cavatigozzi.

Francoforte 27 02 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Feb 27 2019

la legge del più forte-millecentosessantacinque 27 02 2019

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LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLECENTOSESSANTACINQUE

Da Repubblica; a invadere il campo son sempre gli altri, come risulta anche oggi…….

—Il giudizio non cambia. È sempre durissimo quello dell’Anm sulla legittima difesa che ieri ha subito uno stop, con il rinvio di una settimana alla Camera. Uno slittamento che adesso apre un varco, per i magistrati. “Il rinvio della discussione in Parlamento della riforma sulla legittima difesa è una buona notizia, speriamo che sia sine die”, ha detto il presidente dell’Associazione Nazionale magistrati Francesco Minisci intervistato da Radio anch’io, evidenziando che la riforma presenta” gravi profili di incostituzionalità”. E ha accusato anche il ministro dell’Interno Salvini di “invasione di campo”.

“Noi vogliamo che la riforma non si faccia – ha detto Minisci – non ce n’è bisogno perché l’istituto della legittima difesa è sufficientemente regolamentato. La tutela rafforzata della legittima difesa nel domicilio e nel negozio è già stata introdotta nel 2006”. Oltretutto con questa riforma, ha aggiunto, “si lancia il messaggio sbagliato che se succede un fatto astrattamente riconducibile alla legittima difesa non si deve fare nessun accertamento. Questo non è possibile perché se un soggetto muore le indagini il pm le deve fare”. I profili di incostituzionalità sono invece legati al fatto che la riforma “fa differenza tra la legittima difesa e le altre scriminanti, che hanno invece tutte la stessa dignità”.
E poi Minisci interviene anche sulla vicenda dell’imprenditore in carcere per aver sparato a un ladro: “Noi abbiamo molto chiaro il perimetro della nostra azione e non lo vogliamo superare. Ma reagiamo se viene invaso. Le decisioni sulla modalità e sulla durata della pena spettano solo alla magistratura non al Ministro dell’Interno”.

A Minisci risponde la ministra della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno. “Smentisco in modo categorico che si impedirebbe” ai magistrati di “fare le indagini. Auspico che le critiche siano fatte leggendo la norma”.

Cremona 27 02 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com


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Feb 27 2019

qui cremona-duecentosei 27 02 2019

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QUI CREMONA – duecentosei

Subito con le barzellette, entrambe raccolte da www.cremonaoggi.it:

—Entro il mese di marzo, Aem Spa potrà dire concluso il piano di risanamento avviato ad agosto 2016, che aveva spianato la strada all’operazione Lgh – A2A— Concluso: Aem ha più nulla da vendere! L’altra è la conferma del proverbio “chi vive sperando eccetera”; il mercato è il mercato per tutti, gli affari migliori in genere li conclude chi si sveglia prima, e Zamboni dorme poco: il parcheggio di Santa Tecla è suo………. —Il Comune aveva disertato il bando fatto da Ats, sperando che andasse deserto, invece a sorpresa si è presentato il farmacista Zamboni che lo ha acquistato per 200mila euro— Ma non è nulla, la Giunta Cilecca si limiterà a pagare un affitto di circa 10mila euro. Nostri. Un lettore critica le luci pedonali di Citelum: perché mai? Beviamoci sopra; col Lambrusco Regone Ven Ros dei Caleffi di Spineda, che è piaciuto parecchio all’amico Stefano Mauri, Sussurrandom, divertente (sempre!) blog cremasco. Candidato sindaco centrodestra, quando si stuferanno di mettere alla berlina Alessandro Zagni? Crotti Riccardo, pensionato&candidato alla presidenza Libera, Biloni, suo sponsor di pregio, entrambi Coldiretti fino a pochi minuti fa: sarà mica la conferma che gli uomini buoni si formano dall’altra parte? Per il resto, avanti fino al 29 marzo, giorno del voto: in Confagricoltura fanno spallucce all’ipotesi ricorso perché il regolamento elettorale non rispetta il disposto dello statuto: ricorso più ricorso meno, ne hanno già tanti, e poi i nuovi regolamento e statuto li han fatti loro due anni fa, non possono essere sbagliati!

Cremona 27 02 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Feb 27 2019

le ragioni di una quasi vittoria 27 02 2019

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LE RAGIONI DI UNA QUASI VITTORIA C’era una volta un re, no, un tempo, quand’ero giovane, non esisteva partito che avesse perso, tutti avevano guadagnato qualcosa rispetto al voto del eccetera; c’era una volta la repubblica, e i partiti imparavano ad accettare la verità degli elettori, complimentandosi con chi aveva vinto. Oggi siamo in tempo di sovranismo, quasi c’era una volta un re, naturale HuffPost riprenda gli antichi slogan, che col tempo son diventati ragionamentoni: Salvini non vola, un Dio maligno gli tagliò le ali!! —Elezioni Sardegna, ecatombe M5s ma Salvini non vola. Di Maio perde 32 punti in un anno. Il leghista non trasforma in oro quello che tocca. Il governo non rischia però…. La sintesi è questa: Salvini vince anche se, in Sardegna, nonostante lo straordinario impegno profuso, non trasforma in oro tutto quello che tocca (ma su questo torneremo tra un po’); Di Maio, e il dato è davvero clamoroso, registra un’incredibile ecatombe; il centrosinistra di Massimo Zedda, inteso come coalizione larga, inclusiva, rinnovata, come avvenuto due settimane fa in Abruzzo, esiste. Questi i numeri, a scrutinio ancora in corso che, appunto dopo l’Abruzzo, fotografano non un caso isolato, ma la tendenza di un umore che avanza nel paese: il centrodestra, nel suo insieme, è una coalizione maggioritaria, col 47 per cento dei voti; il centrosinistra al 33; i Cinque Stelle attorno al 10 per cento. Sono le cifre di un evidente ribaltamento dei rapporti di forza rispetto al 4 marzo. Che certificano, e non è un dettaglio, quanto questo Parlamento non sia più specchio del paese, inteso come consenso reale dei partiti e con una coalizione che nei territori ha quasi il 50 per cento, ma non governa a Roma. Anche se, diciamolo subito: non c’è nessun automatismo tra questo elemento e una precipitazione della crisi dei governo, per il semplice motivo che Salvini non ha la certezza che l’apertura di una crisi porterebbe alle elezioni anticipate. E perché, ormai è chiaro a chiunque, il leader leghista non ha alcuna intenzione di resuscitare, a livello nazionale, la vecchia alleanza con l’ammaccato Berlusconi. In fondo, è proprio questo “strano” assetto di governo ad aver consentito e consentire la sua operazione sovranista e la costruzione di una egemonia nell’ambito di una nuova destra. La notizia è, innanzitutto, la crisi dei Cinque Stelle, che passano dal 42,5 dello scorse politiche al 10 cento. Mai si era visto, nella storia nazionale, un partito che in un anno disperde il 32 per cento dei consensi. In Abruzzo non funzionò una campagna gestita in prima persona dai suoi leader, che avevano impresso una torsione estremista e di lotta su gilet gialli e Tav, politicizzando il voto e persero la metà dei voti. In Sardegna non ha funzionato la loro assenza – praticamente non si sono visti – e l’incapacità di intercettare la protesta autonomista, spoliticizzando il voto. E hanno perso tre quarti dei voti, franando ben sotto il 20 per cento anche nelle roccaforti di Carbonia e Porto Torres dove governano. Proprio questo “non azzeccarne una” dà il senso di una crisi profonda, identitaria, a cui Luigi Di Maio si appresta a dare una risposta tutta organizzativa – le liste civiche, le nuove regole, più struttura, diciamo così partitica – ma non politica. Nel senso che, come due settimane fa, il leader pentastellato continua ad eludere la non irrilevante questione di fondo, su quali siano le ragioni profonde che rischiano di portare alla liquidazione un soggetto capace, solo un anno fa, di suscitare aspettative di cambiamento di larga parte del paese. L’analisi dei flussi chiarirà meglio dove stanno andando i voti del Movimento, se verso l’astensione, verso la Lega o verso entrambe. Però è un dato di fatto che, da quando il Movimento è al governo, non solo perde sempre, il che alle amministrative è sempre accaduto, ma arriva terzo, il che rappresenta una novità. Sta accadendo cioè che nei territori sta risuscitando quell’Italia bipolare tra centrodestra e centrosinistra che proprio l’avanzata del movimento aveva fatto saltare, fondando un nuovo ordine politico tripolare. Ed è proprio questo dato, non locale ma tutto politico, che spiega una certa inquietudine che serpeggia dentro la Lega. Dicevamo: Salvini vince, ma in Sardegna non trasforma in oro tutto quello che tocca. Alle politiche la Lega, assieme al partito Sardo d’Azione, conquistò il 10,79. Oggi, in Sardegna, la Lega è al 12,4, il Partito Sardo d’Azione al 9,6. La somma (oltre il 20) rappresenta senza dubbio una avanzata rispetto a un anno fa, peraltro in una coalizione con ben 11 liste, dunque ad alta dispersione del voto. E anche nell’Isola conferma una egemonia della Lega nel centrodestra: Forza Italia dimezza i voti passando dal 15 al 7,5; Fratelli d’Italia passa dal 4 al 4,6 e l’Udc dall’1,4% al 3,9%. Però, rispetto al 26 per cento dell’Abruzzo, quella di Salvini non è stata una cavalcata trionfale, considerato l’impegno profuso. Il leader della Lega, in queste settimane, si è praticamente trasferito in Sardegna, ha riempito le piazze, ha battuto palmo a palmo l’Isola, ha affrontato di petto la questione dei pastori. Il dato, per quanto soddisfacente, non dà l’idea di una inarrestabile spinta propulsiva in vista delle Europee. Non a caso si aspettava un 18-20, per festeggiare come due settimane fa. Certo, c’è il candidato Christian Solinas che non ha entusiasmato nelle performance. Però, ecco l’inquietudine, anche per Salvini c’è una riflessione che riguarda l’effetto governo. La domanda è: quanto la sua capacità attrattiva, che finora c’è stata, può prescindere da un esperimento di governo che sta diventando un caso di scuola di un crescente immobilismo? Tav, autonomie, l’incubo di una manovra correttiva. Sono in tanti che, in queste ore, stanno suggerendo al Capitano una riflessione su quanto, in prospettiva, proprio l’implosione dei Cinque Stelle rischia di essere letale anche per la Lega. Se non la crisi, mosse che diano il senso di una sterzata. E mai, come in queste ore, si registra uno iato crescente tra Salvini, comunque convinto nell’andare avanti con questa esperienza di governo, e il grosso del mondo politico leghista, concorde con Giancarlo Giorgetti che questo governo sia diventato un impiccio da cui liberarsi al più presto. Per la seconda volta dal 4 marzo, torna il centrosinistra. E anche questo è un trend. Zedda, come Legnini, resuscita una coalizione che supera il 30 per cento. Un anno fa era al 17,6, col Pd al 14,8. Il centrosinistra, non il Pd che è attorno al 13. È una indicazione a livello nazionale: candidati con esperienze istituzionali o di buon governo, coalizioni che esprimono un progetto, fine dell’autosufficienza di questi anni diventata vocazione minoritaria, capacità di ascolto, poca arroganza. Non una alternativa compiuta, ma una indicazione su cui lavorare. E già questo, visti i tempi, non è poco.

Cremona 27 02 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Feb 27 2019

chi si contenta vince sempre 27 02 2019

CHI SI CONTENTA VINCE SEMPRE

Titoli che pesco qua e là, sui giornali intelligenti, e solo su essi: “La sinistra perde in Abruzzo e Sardegna, ma è ancora viva!”

Cremona 27 02 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Feb 27 2019

black list 27 02 2019

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Black list cibi pericolosi: un allarme al giorno nel 2018, il 78% da export

Nel 2018 in Italia è scoppiato più di un allarme alimentare al giorno per un totale di ben 398 notifiche inviate all’Unione Europea durante l’anno. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf) divulgate in occasione della presentazione delle nuove norme sull’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti con il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il Vicepremier e Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio.

Sul totale dei 398 allarmi che si sono verificati in Italia nel 2018 solo 70 (17%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, 194 provenivano da altri Paesi dell’Unione Europea (49%) e 134 da Paesi extracomunitari (34%). In altre parole oltre quattro prodotti su cinque pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (83%). I pericoli maggiori per l’Italia sono infatti venuti dal pesce spagnolo con alto contenuto di mercurio e infestato dal verme Anisakis, dalle ostriche vive francesi con Norovirus, che provoca vomito e diarrea, e dal pollo polacco contaminato dalla salmonella enterica, i quali salgono sul podio del rischio. Ma nella black list alimentare ci sono anche il pesce francese sempre per l’anisakis, le arachidi dall’Egitto, le nocciole turche e quelle dell’Azebaijan per l’elevato contenuto di aflatossine cancerogene, il manzo e il pollo provenienti dal Brasile e le cozze dalla Spagna infestati dal batterio Escherichia Coli.

Dai risultati sono evidenti le maggiori garanzie di sicurezza dei prodotti nazionali mentre preoccupazioni vengono soprattutto dalle importazioni. Il motivo è spiegato dalla storica relazione della Corte dei Conti Europea del 15 gennaio scorso sui “pericoli chimici negli alimenti che consumiamo”, in cui si parla di tolleranze all’importazione e si chiede alla Commissione Europea di spiegare “quali misure intende adottare” per mantenere lo stesso livello di garanzia per gli alimenti importati rispetto a quelli prodotti nella Ue. Infatti il numero di prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari è stato pari al 4,7% rispetto alla media Ue dell’1,2% e ad appena lo 0,4% dell’Italia secondo le elaborazioni Coldiretti sulle analisi relative alla presenza di pesticidi rilevati sugli alimenti venduti in Europa effettuata dall’Efsa. In altre parole i prodotti extracomunitari sono 4 volte più pericolosi di quelli comunitari e 12 volte di quelli Made in Italy.

In questo contesto, in caso di allarme alimentare le maggiori preoccupazioni sono proprio determinate dalla difficoltà di rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio generando un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi e che spesso ha messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro. “L’esperienza di questi anni dimostra l’importanza di un’informazione corretta con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine nazionale dei prodotti che va esteso a tutti gli alimenti” conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “va anche tolto in Italia il segreto sui flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero per consentire interventi mirati in situazioni di emergenza sanitaria che si ripetono sempre più frequentemente”.

LA BLACK LIST CIBI PIÙ PERICOLOSI

  1. Pesce dalla Spagna per mercurio (24 notifiche) e infestazione di Anisakis (14)
  2. Ostriche vive dalla Francia per Norovirus (23)
  3. Pollo dalla Polonia per Salmonella enterica (8)
  4. Pesce dalla Francia per Anisakis (8)
  5. Nocciole dalla Turchia per aflatossine (7)
  6. Cozze dalla Spagna per Escherichia Coli (7)
  7. Arachidi dall’Egitto per aflatossine (6)
  8. Manzo refrigerato dal Brasile per Escherichia Coli-Shigatoxin (6)
  9. Nocciole da Azerbaijan per aflatossine (6) 10. Pollo dal Brasile per Escherichia Coli-Shigatoxin (6)

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su allarmi alimentari in Italia nel 2018 (RASSF)

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Feb 27 2019

matteo salvini con la doppietta 27 02 2019

MATTEO SALVINI CON LA DOPPIETTA

che se ne infischia dello stato di necessità dei migranti: prima gli italiani! Inutile citare il quotidiano che fa un’intervista del genere, dopo aver criticato Salvini che visita in carcere Angelo Peveri per sostenere la sua causa.

—“La morale? Andare a lavorare. Studiare. E non fare male a nessuno”. Singhiozza, Dorel Jucan, quando pensa a cosa racconterà un giorno alle figlie, di questa storia maledetta. Incisi sulla pelle gli squarci delle fucilate di Angelo Peveri sono indelebili. Piange e trema anche la moglie Viorica, nello studio dell’avvocato Andrea Tomaselli, dove li incontriamo. Dice la signora che nel piacentino, quando cammina, si guarda in giro. Di tifosi dell’imprenditore con la doppietta, o di Matteo Salvini, è pieno. E chissà…
E lei, signor Jucan, come sta? È arrabbiato per il sostegno del ministro a chi le sparò a sangue freddo? È spaventato?
“Spaventato, sì, e addolorato. Non pensavo si arrivasse a questo punto. Con tutte le persone che dicono che è giusto avermi sparato, non vedo perché uno di loro non dovrebbe aspettarmi sotto casa, o spaccarmi i vetri”.

Cominciò la sera del 5 novembre. La racconti.
“Ero andato, anzi, eravamo andati in tre, per prendere del gasolio”.

Per rubarlo. È un reato.
“Sì. Per uso personale, però. Non per farci business. Ero rimasto a lungo senza lavoro, ne avevo trovato uno a sessanta chilometri. Con lo stipendio e le spese che avevo, non ce la facevo. Era la prima volta, giuro. Mai più”.

Il resto su Repubblica.
Cremona 27 02 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Feb 27 2019

oggi a iori, domani a te 27 02 2019

OGGI A IORI, DOMANI A TE
In Italia i carcerati sono 60mila, uno ogni mille abitanti: è per questo che gli altri 999 non ci badano, convinti che a loro non toccherà mai. Ho concluso il libretto sul caso Iori, all’ergastolo definitivo con dimostrazioni alla sfera di cristallo et similia, per un omicidio impossibile da commettere a chiunque, con le cause di morte accertate; per un fine: raccontare come sia facile a qualsiasi dei 999 diventare l’uno.
Chi volesse, gratis, il libretto via mail, una settantina di cartelle, mi dia il suo indirizzo; i miei sono flcozzaglio@gmail.com cozzaglio.flaminio@alice.it
339 3599879 0372 431727 ———————————————
Border Nights-You Tube, una piccola emittente toscana, facilmente rintracciabile su internet, riporta la mia intervista del 21 ottobre 2016 sul caso Iori; qualche difetto, all’inizio manca l’audio (!), a volte le voci non sono perfette, ma credo d’esser riuscito a condensare bene ciò che scrivo da anni.

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