Gen 10 2016

la legge del più forte-trentuno 10 01 2016

Published by at 8:41 pm under cronaca cremonese,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – TRENTUNO
Anche il tema delle chiavi di casa di Claudia Ornesi, non fosse inserito in una tragedia, sarebbe un vero spasso, da togliere di peso dalle Aule dei Tribunali e non dico a Quarto Grado, che è trasmissione d’impegno, ma da portare a una Barbara d’Urso, in modo che “quel” pubblico si senta “sollevato”.
Il punto essenziale è chiaro: la porta era chiusa per cui se Maurizio Iori è l’assassino deve avere la chiave, ma non basta, la Corte deve esserne certa, e spiegare bene perché. A Cremona Massa Pio parte da lontano, il padre di Claudia dice d’aver trovato la porta chiusa, ma potrebbe essersi sbagliato: “che effettivamente Gianstefano Ornesi abbia trovato la porta di casa chiusa. La circostanza, anche se asserita dallo stesso, non è così sicura se si considera che costui fu colpito da un così grave stato di shock e di confusione da non poter escludere che i suoi ricordi, dopo l’evento, si siano confusi e aggrovigliati nel rievocare un gesto che era praticamente automatico.”
Poi Massa ci ripensa e: “la conclusione cui si deve pervenire non è quella che Iori non aveva le chiavi di casa ma che semplicemente, dopo aver ricevuto al momento del rogito i tre originali delle chiavi egli, prima di passare le chiavi a Claudia, se ne fece una copia per sé.”
Accidenti. Una pausa. Fin dalle prime indagini Maurizio Iori è una personalità terrificante, un superuomo niciano, usa le persone eccetera e invece qui non si tiene un originale dicendo a Claudia: se non te ne bastano due fai le copie che vuoi! Ma subito dopo ritorna lo Iori di sempre: “Non può del resto pensarsi seriamente che l’imputato, giuridicamente utilizzatore dei locali, per propria liberalità concessi a Claudia e alla figlia, si privasse spontaneamente della possibilità di entrare all’occorrenza quando e come voleva in quella che era casa sua, finendo per suonare il campanello come qualsiasi venditore ambulante. Ciò non corrisponde affatto al profilo di Iori, dotato di alta considerazione di sé e capace di imporre facilmente la sua volontà alla Ornesi.” Come si vede, siamo in una botte di ferro: le prove da ergastolo si raggiungono così!
Ma non bastano i massimi sistemi, Massa non ha timore a calarsi nel pratico:
“Ma non sono solo la tempistica e la logica a far ritenere che Iori fece una copia delle chiavi (o trattenne un originale delle stesse) perché lo comprovano le dichiarazioni testimoniali di Paola Ornesi e della madre Facchi Pasqua. Entrambe nel riferire sulla vita di Claudia e sui suoi rapporti con il dr. Iori riportano precise confidenze di Claudia dalle quali emergeva che l’imputato aveva le chiavi di casa tanto che in due occasioni (Capodanno 2011 e febbraio/marzo 2011) era entrato a notte fonda spaventando Claudia che dormiva profondamente, facendo successivamente sesso con lei.”
Beh, penso ci sia tutto, o Iori s’è tenuto un originale o s’è fatto una copia: voi che ne dite, cari lettori, sulle prove al di là di ogni ragionevole dubbio?
La Corte d’Appello di Brescia è più scientifica: “né vi è spazio per insinuare un serio dubbio che il teste Ornesi Gianstefano, a causa del proprio stato emotivo in cui versava quella mattina, potesse essersi confuso, atteso che una tale ipotesi è contrastata dal dettagliato e lucido resoconto che il testimone ebbe a offrire subito agli inquirenti in ordine a quanto personalmente constatato nell’appartamento, resoconto poi puntualmente riscontrato dalle altre emergenze testimoniali.”
A proposito del “dettagliato e lucido resoconto”, che vi fa capire, lettori cari, lo strapotere senza controlli del giudice italiano, la faccenda dei soldatini: è una prova fondamentale della colpa di Iori, per la Corte di Brescia, che Ornesi padre, la tragica mattina, abbia visto sul tavolo, allineati come soldatini, i blister di Xanax:
“in particolare, non hanno mai cessato di alzare la loro voce accusatoria quei blisters tutti in fila come soldatini” a pagina 192, nelle conclusioni. A pagina100 la descrizione: “ho visto su questo tavolo allineati come se fossero dei bei soldatini, non so se erano tre, tre o quattro e tutti in fila così.”
I blister erano dieci………………..

Cremona 10 01 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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