Gen 03 2016

la legge del più forte-ventiquattro 03 01 2016

Published by at 11:07 am under cronaca cremonese,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – VENTIQUATTRO
Ieri ho corso il rischio di far la fine di Maurizio Iori, fosse passato a miglior vita uno dei miei nemici di Cremona o paesi vicini, in circostanze oscure: sono uscito a passeggio, in una città deserta, quindi nessuno m’ha visto, dimenticando a casa il cellulare!
All’argomento han dedicato quattro pagine sia la motivazione di Cremona che quella di Brescia; per la Corte di Cremona Iori non ha dimenticato il cellulare, l’ha fatto apposta, recandosi da Claudia per ucciderla: il cellulare avrebbe giocato per lui da alibi, non era mai uscito di casa. Prudente invece la Corte di Brescia: “in conclusione, il comportamento con il quale Iori Maurizio ebbe a lasciare in casa il proprio cellulare non è tale da essere capitalizzato come elemento realmente a discarico, né, tanto meno a carico, dell’imputato.”
Sono curioso, da commentatore, di leggere se la Cassazione ha sorvolato o è intervenuta per proclamare il famoso principio di diritto, che se è un obbligo “burocratico” per il giudice di rinvio, è comunque un avviso generale a tutti gli italiani: occhio che se ti comporti così, il tuo eventuale giudice di merito è obbligato a concludere cosà!
Curioso io commentatore; i professionisti del reato per motivi ben più concreti: desse la Cassazione ragione alla Corte di Cremona, sarebbe un fottio di dimenticanze, mentre i professionisti rubano e sgozzano peggio degli islamici!
Non so ci siano sentenze precedenti, dovendo scommettere, penso che la Corte di Cremona abbia pescato nel generoso mare magnum del diritto del giudice a pescare come vuole, per arrivare nelle migliori condizioni possibili al libero convincimento, base più che della Giurisdizione, della Giustizia nei Tribunali d’Italia; e penso anche che Gesù Cristo, pur con tutti i suoi trascorsi, sarebbe invidioso di una così grande moltiplicazione dei pesci, a lui mai riuscita!
E gli è andata bene, la plastica ai suoi tempi non esisteva, di non essere mai stato sottoposto dai farisei e dagli increduli in genere, non parliamo dei persecutori e di Ponzio Pilato! alla prova dell’odorato, questa sì accertata in comune dalle Corti di Cremona e Brescia: al piano di sotto, stanza sghemba rispetto alla sua, usano due sacchetti di plastica della pattumiera, e in mezzo all’odore del gas lui, povero Cristo, al piano sopra, stanza sghemba ripeto, deve distinguere la puzza dei sacchetti!
Avrebbe un bel chiedere aiuto al Padre, che magari l’avrebbe salvato dalla croce, ma da una prova del genere, no!
Eppure le Corti di Cremona e Brescia sono certe che Nicola Fiameni, il signore del piano di sopra, abbia distinto eccome; l’hanno scritto in sentenza; certo, probabilmente lui non lo sa ancora oggi perché, se non legge il mio blog, non era compito delle Corti avvertirlo, non essendo parte del processo ma un semplice testimone.
Per strada si vedono tanti cartelli: Attenti a eccetera eccetera. Non ne ho mai visti: Attenti a questo o quel Tribunale!

Cremona 03 01 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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