Gen 02 2016

il senso dello stato 02 01 2016

Published by at 8:37 am under costume,cronaca nazionale

IL SENSO DELLO STATO Dal Corriere on line. Non c’è bisogno d’essere giuristi per capire quanti reati son stati commessi, perseguibili d’ufficio e a querela, li avesse commessi un cittadino comune. Che a questa stregua non deve essere importunato se passa col rosso, butta l’immondizia per strada, fa una pernacchia ai carabinieri…… —Voleva vedere un quadro esposto ai Musei Mazzucchelli di Mazzano e nella notte ha fatto chiamare il sindaco del comune bresciano dal ministero dell’Interno. Protagonista il critico d’arte ed ex parlamentare Vittorio Sgarbi che non riuscendo personalmente a contattare il sindaco di Mazzano, Maurizio Franzoni, si è messo in contatto con la «batteria» del Viminale che ha rintracciato il primo cittadino del piccolo borgo di 12 mila anime non lontano dal Garda. Ma questo «contatto» è avvenuto poi per il tramite dei carabinieri di Brescia che, nella sera tra il 29 e il 30 dicembre, hanno mandato una pattuglia a casa del sindaco che non rispondeva al telefono – «era silenziato» – e gli hanno comunicato di mettersi in contatto con il ministero. Sindaco e Sgarbi sono poi riusciti a parlarsi e giovedì, ultimo giorno dell’anno, il critico ha potuto visitare l’esposizione, ospitata in una bella villa privata dall’architettura palladiana. Resta però che trovarsi con i carabinieri sotto casa che scampanellano a mezzanotte per cercare qualcuno, concorre a far aumentare il batticuore. Soprattutto se poi viene detto che c’è una chiamata d’emergenza da Roma. A Corriere.it lo racconta proprio il sindaco Franzoni, avvocato, alla guida di una lista civica «senza mai avere avuto una tessera di partito in tasca». E appunto: quando i carabinieri gli hanno comunicato che lo stavano cercando dal Viminale, il primo cittadino ha pensato a una disgrazia. «Vuoi vedere che è capitato qualcosa di brutto a qualche mio concittadino in vacanza all’estero?», è stato il suo primo pensiero. Poi dalla «gazzella» dell’Arma gli hanno passato il comando a Brescia e da qui finalmente la telefonata – finalmente chiarificatrice – con la Capitale. «Pronto, sono Vittorio Sgarbi. La disturbo perché…». Il sindaco dice di non essersi arrabbiato con il critico, anche se certo, «sono rimasto un tantino stupito per la proceduta inusuale…» «Alla Batteria del ministero – una specie di «supercentralino» di Stato che viene chiamato per contattare in caso di urgenze politici, amministratori e manager pubblici, ndr – sono tutti miei amici, mi hanno chiesto se era urgente e ho risposto loro che era urgentissimo», ha riferito Sgarbi all’Ansa. «Il compito della Batteria è proprio quello di cercare sindaci e parlamentari che non rispondono al telefono», ha detto Sgarbi. Che ha aggiunto: «Non credo che i carabinieri di Mazzano avessero molto di più da fare quella sera che cercare il sindaco del paese con il quale il più grande critico d’arte italiano aveva necessità di parlare». «Il sindaco – ha continuato Sgarbi – aveva il telefono silenziato e si è scusato per questo, ma è stato contento di incontrarmi perché abbiamo avviato un progetto molto importante per i Musei Mazzucchelli». Ma l’avvocato Franzoni scuote la testa: «Scusarmi per aver avuto il cellulare silenziato? Non vedo perché… Non l’avessi avuto silenziato, semmai avremmo risolto il tutto all’ora di cena…». (Il critico peraltro voleva vedere quel museo perché pensava che ci fosse un quadro che lo interessava. Ma quel quadro, spiega il sindaco che lo ha appreso nel corso della visita, da tempo ha lasciato villa Mazzucchelli per essere esposto altrove…)
Cremona 02 01 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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