Dic 18 2015

la legge del più forte-otto 18 12 2015

Published by at 12:14 pm under cronaca cremonese,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – OTTO
Ancora sulla Cassazione che ha confermato l’ergastolo a Maurizio Iori; un amico avvocato mi spiega: dopo la discussione due ore e mezzo di Camera di consiglio, ma per tutti gli undici processi del giorno, la media un quarto d’ora a testa; dal che si nota quanto si è realmente discusso. Andavano bene le due sentenze di merito, che dipingo ogni giorno e di cui spedisco a chi vuole il testo integrale; in modo si possa rendere conto: oggi a Iori, domani a me!
Il mio sogno: leggerle pagina per pagina in pubblico; ciascuno tragga libere conclusioni. Il movente finale, prima ne han trovati tanti diversi: Maurizio Iori ha ucciso Claudia e Livia perché temeva un dio cieco o un’autorità prepotente gli imponessero in casa, assieme agli altri figli, anche lei, la piccola Livia. La famiglia, al tempo dei fatti: lui e la seconda moglie, la figlia comune, il figlio del primo matrimonio di lei, i due del primo matrimonio di lui. I giudici sanno che Iori, pur di evitare il quinto ingresso, ha deciso di uccidere? Non oppongo ragioni, in virtù dell’antico diritto: superior stabat lupus; quando si stufa di chiacchierare, povero agnello, il lupo ti sbrana. Capito? Gli servi solo per chiacchierare, fin che ne ha voglia. Anche Bontempi e Padovani son serviti solo a questo; contestano la certezza della Corte che lo Xanax fosse in gocce e non in pastiglie, con un motivo preliminare che esclude discussioni successive, la Corte ha dimostrato nulla, s’è limitata a scrivere: è così perché lo dico io!
“Tale ragionamento è, con immediata evidenza, il frutto di una prova travisata (mancata visione a occhio nudo di residui solidi di pastiglie non significa poter escludere la somministrazione del farmaco in compresse) ma anche della mancata adeguata considerazione (e quindi ancora una volta del travisamento) di tre prove decisive:
il ritrovamento di una pastiglia di Xanax nel letto di Livia con attaccato il Dna della bambina, pastiglia sfaldata e priva del rivestimento esterno in ceralacca, segno inequivocabile che la stessa è stata deglutita e poi rigurgitata da Livia;
la presenza di una-due tracce di Claudia su un blister delle pastiglie di Xanax, che la stessa Claudia mai avrebbe dovuto toccare, se Iori le avesse somministrato lo Xanax liquido;
la negatività sempre all’alcol test di Livia, mentre, se avesse assunto le gocce di Xanax in elevata quantità, la sensibilità dello strumento rivelatore avrebbe dato positività.”
E’ la solita battaglia disperata, sul piano della logica, delle due Corti, e sarà così anche la Cassazione perché l’onnipotenza sui fatti, pur con tutto l’obbligatorio corredo di sfere di cristallo, non è stata ancora assegnata al giudice italiano, del resto perfino la Scolastica aveva concluso che nemmeno a Dio riesce l’impossibile, condenso, naturalmente, per giungere alla condanna di Iori; alla sfrontatezza di scrivere sia possibile rifilare 95 pastiglie di nascosto non arrivano, quindi non c’è altra scelta che le gocce; troppe anch’esse, di nascosto, secondo i periti, ma il grosso era cambiare il genere, le gocce verranno ridotte sino alla formula d’Appello: quantità apprezzabilmente superiore a quella terapeutica. Il quasi miracolo è riuscito, anche se è facile quando nello stesso tempo sei attore e giudice!

Cremona 18 12 2015 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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