Nov 09 2015

osservazioni di un associato-trecentotrentacinque 09 11 2015

OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – TRECENTOTRENTACINQUE
Anche quando si tratta di serrare le fila e combattere per la salvezza comune, la Libera è sempre la Libera, e chi la rappresenta “deve” indossare l’abito di ruolo. Il commissario Boselli Antonio sulla Provincia fin che c’è di ieri:
“Ci sarebbe piaciuto assistere ad una maggiore collaborazione tra Coldiretti e Confagricoltura, così come ci era stato chiesto dagli allevatori a Cremona. Al riguardo la nostra disponibilità è stata totale. La situazione è grave e coinvolge tutti gli allevatori della Lombardia; per questo motivo ritenevamo necessario unirsi in una singola manifestazione di piazza per portare la questione all’attenzione dell’intera opinione pubblica e lanciare un chiaro messaggio a trasformatori e consumatori. Di fatto ci è stato impedito di essere presenti a Ospedaletto con i simboli della nostra organizzazione sindacale. A qualche nostro socio è stato imposto di togliere la bandiera dal trattore. Eccetera.”
Coldiretti come i centri sociali, in poche parole la protesta di Boselli Antonio commissario. Io non c’ero e nemmeno mi interessa far ricerche particolari, anche perché le parole di Boselli lasciano intuire facilmente che è successo; viva la libertà di espressione, ma quattro gatti di numero, dopo anni di assenza dalla scena sindacale, non possono pretendere d’aver la stessa visibilità di migliaia di colleghi che han passato le notti all’addiaccio; dov’erano i Boselli Antonio quando i Coldiretti bloccavano al Brennero, sostituendosi a un Governo che più inerte è difficile, i camion carichi di cibi truffa?
Ma soprattutto, e qui l’abito di ruolo è completo, parla di censura un Boselli Antonio responsabile, è il commissario, di quel che scrive e non scrive la Provincia fin che c’è? Crede di cavarsela dando la responsabilità, oltre ai soldi di cui spero dovrà rispondere, a damigel Filippini? Lo sa, o finge di non saperlo, che la sigla Coldiretti appare sulla Provincia fin che c’è da pochi minuti, e solo per la rivolta al gran completo della redazione, stufa di firmare un giornale censura tutto?
La pagina Agricoltura di ieri della Provincia fin che c’è, confronto al recente passato, ricorda ai lettori che esiste anche Coldiretti; ma le abitudini son dure a morire; ecco il calendario delle manifestazioni contro Lactalis:
“La prima puntata della grande manifestazione degli allevatori contro l’industria di trasformazione si è svolta presso il polo logistico Lactalis ad Ospedaletto Lodigiano. La seconda parte si svolgerà invece a Corteolona (PV) con la regia di Confagricoltura Lombardia dove sarà allestito un presidio di allevatori eccetera.”
Come si legge sul “suo” giornale, povero pelletenera Boselli Antonio, la “prima puntata” non ha né padri né madri, una sottospecie di fecondazione eterologa, la seconda è a cura della regia di Confagricoltura. La frase non è mia, commissario Boselli, la lessi sul Sole24Ore anni fa, al tempo dei comunisti improvvisamente democratici, e da sempre, si fa senza dire: “il pentimento non basta, ci vuole la rieducazione”.
Non ancora usciti dalla tutela di Pivantonio il dottor georgofilo e di Guidimario il Banchiere, e danno del censore agli altri!!

Cremona 09 11 2015 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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