Nov 08 2015

osservazioni di un associato-trecentotrentaquattro 08 11 2015

Published by at 10:12 am under cronaca cremonese,cronaca nazionale

OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – TRECENTOTRENTAQUATTRO
Dio sa cosa dev’essere successo in Confagricoltura, a Roma, e di conseguenza nelle sedi provinciali; la lotta per la sopravvivenza del latte italiano apre gli occhi? Il commissario Antonio Boselli impone un titolo sulla Provincia fin che c’è di ieri:
–Manifestazione unitaria per sconfiggere insieme la crisi–
Barbieri Luigi, quello che teorizzava i piccoli agricoltori dovessero sparire, si corregge, sempre sulla Provincia fin che c’è di ieri:
“Abbiamo bisogno di unire non solo l’offerta per essere più forti sui mercati nazionali e internazionali, ma anche le iniziative di protesta. Solo se ci mostreremo compatti e coesi chi ha il potere e il dovere di sostenere il settore non potrà nascondersi dietro alle divisioni sindacali che, se fino ad oggi hanno fatto parte della dialettica e del confronto, ora sarebbero incomprensibili e ingiustificabili nei confronti degli allevatori. L’unità degli allevatori per avere risposte concrete da parte delle istituzioni e una più equa distribuzione del valore lungo la filiera del latte risultano indispensabili per frenare questa crisi senza fine.”
Adesso spero che i più accaniti dei Coldiretti non si mettano a dare, legittime per carità, ma non è il momento, lezioni di primogenitura nelle proteste: è difficile vincere, se poi ci si divide, con un ministro che dichiara…….
“Gli allevatori sono disperati. Ora serve che l’industria lattiera dia un segnale concreto sul prezzo del latte alla stalla. Si facciano carico per la loro quota di responsabilità di difendere una intera filiera produttiva. Martedì incontrerò i rappresentanti di Assolatte a Milano, mi aspetto risposte utili da subito.”
Questa è veramente bella; Martina addebita agli industriali “quota di responsabilità”, come se invece d’essere in un mercato fossimo in Unione Sovietica; nel triangolo, gli allevatori italiani fanno tutto il possibile e lecito per un latte buono e sano dai costi che lievitano anche per i controlli, a volte asfissianti, dello Stato; gli industriali fanno ciò che si deve sul mercato, comprano al minor prezzo possibile, perché anche loro hanno il padrone peggiore che si possa: il mercato, che li butta fuori se un concorrente riesce a vendere a un centesimo in meno; l’unico che può e deve intervenire è il Governo, ma il ministro, stringiamo all’osso, si limita a dire: arrangiatevi, che ha un solo significato: la legge della giungla, dove sopravvive il più forte!
Cominci a fare le leggi buone, il signor ministro, cioè la sua “quota di responsabilità”, da quella senza costi, sull’etichetta che obblighi a indicare l’intera provenienza; continui col ridurre tasse imposte gabelle e ogni altra diavoleria possa somigliar loro a chi oggi, come gli allevatori, deve vendere in perdita: quel che non prende dall’industriale, lo riceva dal Governo, nella sua “quota di responsabilità”. Sotto, dall’ultimo bollettino dei Coldiretti; li scrivessero, pubblico anche Confagricoltura.
—Continua la protesta degli allevatori della Coldiretti, che dopo aver passato la notte all’addiaccio si preparano a un’altra giornata di lotta con l’arrivo in Lombardia di rinforzi dalle altre regioni, dall’Emilia al Veneto, per continuare con mucche e trattori l’assedio della multinazionale francese Lactalis, proprietaria dei grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli e diventata il primo gruppo del settore. Durante la notte sono stati preparate grigliate di carne ed è stato distribuito del buon vino, che non hanno però stemperato la tensione. Dal centro di distribuzione dei prodotti di Ospedaletto Lodigiano (Lodi), oggi non usciranno camion per rifornire i supermercati e i centri commerciali in tutta Italia per l’apertura settimanale, con la folta presenza degli allevatori sulle strade, con un centinaio di trattori ai margini e mucche al pascolo nel giardino che rendono impossibile la circolazione.—-

Cremona 08 11 2015 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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