Ott 08 2015

j’accuse-seicentoventisei 08 10 2015

Published by at 3:03 pm under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – SEICENTOVENTISEI
La pagina 65 della memoria conclusiva del Pm a Cremona è semplicemente straordinaria, mostra come il giudice, qui è il Pm ma fa lo stesso, applichi, volendo condannare, il 533cpp, che prevede la colpa al di là di ogni ragionevole dubbio: costruisce un bel castello, quando è solido, di sabbia, si sposta indietro per ammirarlo meglio, si compiace con se stesso, e l’approva!
“Dell’assoluta inverosimiglianza dell’ipotesi dell’omicidio-suicidio in relazione alle oggettive risultanze degli accertamenti tecnici irripetibili, si è riferito ai capitoli 20 e 21, a cui si rimanda. Tuttavia la difesa dell’imputato sostiene che Claudia, saputo dallo Iori che s’era sposato, presa dallo sconforto, agendo d’impeto, uccise Livia e poi se stessa; per compiere ciò avrebbe ingerito e fatto ingerire alla figlia le compresse di Xanax, tal quali, posto i fornelli collegati alle bombole nella stanza da letto e aperto le valvole di rilascio del gas. Invero, l’unica residua possibilità che vede Claudia quale responsabile del luttuoso evento, presuppone che:”
E adesso attenti, inizia la costruzione del castello che scaccia da sé sdegnosamente ogni ragionevole dubbio che non sia ragionevole. Il castello!
“ella, sebbene già sapesse da tempo del matrimonio dello Iori, abbia improvvisamente deciso di uccidere Livia e poi se stessa; ma perché? e perché quella sera?”
Si dà per scontato sapesse del matrimonio, quindi non avrebbe potuto/dovuto, non si capisce bene, farla finita quella sera; i giudici potrebbero citare qualche precedente di suicidi a date fisse, per essere più credibili; adesso, non sarà una sfera, ma una pallina di cristallo, quelle da albero di Natale, sì:
“ella abbia ucciso Livia e poi se stessa dopo l’uscita di Iori dall’appartamento.”
Beh, uccidere la figlia e poi suicidarsi, in presenza di Iori, come dire? mi sembra un castello che crolli già dal fossato….
E adesso una vera, autentica sfera di cristallo; tra le varie obiezioni della Difesa, figuriamoci se un chirurgo esperto e abile come Iori sceglie, per uccidere, un metodo tanto insicuro: nessuna obiezione seria, naturalmente; invece la varietà dei metodi vale come prova contro Iori:
“ella, agendo d’impeto, anziché raggiungere l’ultimo piano dello stabile e gettarsi nel vuoto, anziché accoltellare la bambina e poi se stessa, anziché gettarsi nel vicino torrente Cresmiero, anziché rilasciare il gas, magari mettendo la sua testa e quella della bambina nel forno, anziché soffocare Livia con un cuscino e poi uccidere se stessa, magari impiccandosi o in uno degli altri innumerevoli modi possibili, elaborò la fine di Livia e la sua in modo laborioso, predisponendo Xanax, assemblando i fornelletti che lo Iori guarda caso le aveva opportunamente consegnato e ponendo in essere quanto altro poi si dirà.”
Che Iori, invece dell’incerto Xanax e del poco gas delle bombolette, avrebbe scelto un sonnifero senza tracce e il gas di casa, non se ne parla: spinto dalla voglia di farsi scoprire subito, usa strumenti che Claudia mai avrebbe usato, da suicida! Se non è una sfera di cristallo, poco ci manca!

Cremona 08 10 2015 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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