Set 25 2015

osservazioni di un associato-duecentonovanta 25 09 2015

Published by at 9:07 am under cronaca cremonese,Striscia La Provincia

OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – DUECENTONOVANTA
Devo chiedere scusa ai giovani dell’Anga, che ogni tanto prendo in giro senza pietà perché non ricordo che fino a 40 quarant’anni si ha il diritto d’esser bambini: il commissario Boselli Antonio ha trovato il tempo e l’ingegno per aprire una pratica con la Sovrintendenza delle Belle Arti di Brescia!
Un quadro di Pivantonio coi sette nani che lo sorreggono ancor oggi?
Ma che dite mai, previdente come ogni buon agricoltore che si rispetti, sa che è solo questione di tempo, per ripianare i debiti la Libera sarà costretta a vendere anche le mutande, dopo aver tentato il contributo straordinario ai soci, non sto a dipingere le risposte, e allora ha deciso di ricordare ciò che la Libera fu ai tempi dei suoi padri, e dei padri dei padri, Mario Maestroni sopra gli altri, chiedendo il permesso di aggiungere la sua bandiera, accanto a quella d’Italia e d’Europa, sul pennone del Quarto Lato di Piazza Duomo, a imperitura memoria!
L’Armata si metta in marcia, l’intendenza seguirà, era solito dire Napoleone; spiego ai pivantonini, che ne han sempre bisogno: prima le cose che contano!
Ma Boselli Antonio, uomo di ferro di Guidimario il Banchiere, non è solo uomo di sentimenti: essendo capace di contare, legge anche i bilanci. E ha trovato pure il modo di interpretarli, mi dan per certo gli informatori, che ridono prima che io scriva; fa credere persino a chi lo vuole che i conti andavano male già con Maestroni, Pivantonio s’è limitato a peggiorarli e onestamente bisogna ammettere che c’è riuscito bene. Furbo il Boselli, d’altronde è uno che in tre mesi caldi ha detto poco facendo nulla; ha diviso i conti, la Libera da una parte, il Gruppo editoriale dall’altra. La Libera, storicamente, ha sempre perso, anche ai tempi di Pivantonio all’asilo, con profitto, coronato più tardi con la laurea in georgofilia; quindi i trenta milioni in rosso di oggi non son colpa sua, è la Storia! Di cui ha fatto parte tanti anni anche Mario Maestroni. I guai, i 30 trenta milioni in parole povere, son colpa della crisi, non del disastro della Provincia fin che c’è, magistralmente diretta da Zanolli Pennadoro Vittoriano, ed è colpa della crisi se i cremonesi non compran più il giornale, gli imprenditori han smesso di pagare la pubblicità!
Maestroni avrebbe licenziato Pennadoro dopo sei mesi, mettendo al suo posto uno bravo? È solo una delle tante prove della sua durezza d’animo; Pivantonio non solo l’ha mantenuto, ma gli ha blindato il contratto, memore dei servigi di tanti anni!
E adesso finisco di scherzare. Maestroni fu letteralmente buttato fuori dalla stanza dei bottoni nel 2008, con un’alleanza estesa da un capo all’altro della provincia; era troppo autoritario, anche se i conti andavano benissimo, tant’è vero che la quota associativa è bassa ancora oggi; non si confidava con nessuno eccetera. Dopo un anno che sono nell’ambiente, che ho scambi sia con gli oppositori che coi pivantonini, immagino; è difficile e comunque fastidioso confrontarsi ogni giorno con chi non capisce, che se capisce vuole e basta, che se deve fare aspetta siano gli altri. E poi diciamolo chiaro, l’intelligenza è sempre lodata, purché se ne stia lontana!

Cremona 25 09 2015 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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