Set 08 2015

quando la legge manca 08 09 2015

Published by at 9:54 am under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale

QUANDO LA LEGGE MANCA Sotto, man mano che mi giungevano, le note degli amici Coldiretti Cremona al presidio del Brennero. Bene la decisione, la voglia di fare, che più cresce, più mette in luce l’indolenza dello Stato, che non può, non deve farsi sostituire dai cittadini: ieri si son battuti per una causa giusta perché son giusti loro, ma se passa il principio della Giustizia fai da te, domani non si sa……. —Sono già migliaia gli agricoltori e gli allevatori che dalle prime ore della mattina hanno invaso la frontiera del Brennero, tra Italia e Austria, per difendere l’economia e il lavoro delle campagne dai traffici di schifezze di bassa qualità che varcano le frontiere per essere spacciate come italiane. Nel piazzale scelto come campo base all’area di parcheggio “Brennero” al km 1 dell’autostrada del Brennero – direzione sud (Austria-Italia) ci sono trattori, camper e pullman giunti nella notte. Da Cremona, già alle 4 del mattino, sono partiti i pullman di agricoltori, fra cui tanti giovani e tanti allevatori, ora in prima linea nell’azione al valico del Brennero, capitanati dal Presidente Paolo Voltini e dal Direttore Tino Arosio. Migliaia di agricoltori sono ora schierati attorno al tracciato stradale e stanno fermando i camion per sapere cosa arriva e dove va a finire, mentre sono sollevati cartelli per chiedere l’etichettatura di origine obbligatoria per tutti i prodotti alimentari: “No all’Europa che blocca i profughi e spalanca le frontiere alle schifezze” o “Il falso Made in Italy uccide l’Italia”. Dall’inizio della crisi sono state chiuse in Italia oltre 172000 stalle e fattorie ad un ritmo di oltre 60 al giorno – è la denuncia di Coldiretti –  con effetti drammatici sull’economia, sulla sicurezza alimentare e sul presidio ambientale. E’ intanto  l’Europa continua a spalancare le frontiere alle schifezze in arrivo dall’estero anonime (nei tir fermati stamattina, Coldiretti ha già trovato cagliate, pancette, ortaggi) poi destinate ad essere spacciate per made in Italy. Per Coldiretti occorre fermare chi fa affari sulle spalle degli agricoltori e dei consumatori con le speculazioni sui prodotti, favorite dalla mancanza di trasparenza sulla reale origine e sulle caratteristiche degli alimenti, che stanno provocando l’abbandono delle campagne, sulla base dei dati Unioncamere relativi ai primi sei mesi del 2015 rispetto all’inizio della crisi nel 2007. Basilico, pomodoro e mozzarella, ingredienti perfetti per formare il colori della bandiera italiana sulla confezione e poi la scritta inequivocabile: “Mozzarella fresca”. Difficile non pensare all’Italia con questa busta di mozzarella proveniente dalla Polonia. E’ quanto hanno trovato i produttori di Coldiretti che da stamattina presidiano il Brennero per la difesa del Made in Italy agroalimentare. La mozzarella, prodotta in uno stabilimento polacco da una ditta di Bolzano, è destinata ad una ditta di Firenze e riporta – informa Coldiretti – la scritta “mozzarella fresca”, nonostante solo per arrivare a destinazione debba fare un viaggio di migliaia di chilometri. Quello della mozzarella è uno dei tanti esempi di prodotti trovati sui camion che transitavano al Brennero provenienti dall’estero e destinati in Italia, pronti a diventare italiani, come nel caso di lattuga che dall’Olanda è destinata a Battipaglia, importante distretto – ricorda Coldiretti – delle verdure italiane di quarta gamma e di insalata fresca. Al Brennero il presidio Coldiretti ha anche individuato surgelati, tra cui 20 mila chilogrammi di fagiolini surgelati sfusi, in contenitori da 800 chilogrammi, pronti a finire nei minestroni italiani, ma anche latte austriaco diretto a La Spezia, cagliate tedesche dirette in Puglia, pancette fresche, con marchio non identificabile, destinate ad un’industria di salumi di Verona, e porri e altre verdure provenienti addirittura dalla Svezia e destinate ad una cooperativa in provincia di Bergamo.
Cremona 08 09 2015 www.flaminiocozzaglio.info

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