Set 04 2015

j’accuse-cinquecentonovantadue 04 09 2015

Published by at 3:02 pm under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – CINQUECENTONOVANTADUE Neghittosità inescusabili, secondo Spataro Armando, Procuratore capo di Torino, l’unica rara colpa nel fare professionale dei 10mila giudici italiani; altre, dalla sua lettera al Corriere del 27 agosto, non esistono. Le 95 pastiglie di Xanax che Maurizio Iori avrebbe rifilato di nascosto alle vittime, Claudia e Livia, per poi gasarle; nel corso dei processi, dopo l’ordinanza iniziale del dottor Gip che spiegava Iori avesse acquistato un mortaio per sminuzzarle e nasconderle in cibi e/o bevande, i giudici han ritenuto più conveniente alle loro esigenze che le 95 non fossero pastiglie, ma gocce, magari non troppe, anche se i consulenti non han dato certezze. Illuminante, abbia voluto o non, al solito è Massa Pio, pagina 31 della motivazione: “Tali circostanze sono rilevanti in quanto l’ipotesi del suicidio è compatibile solo con la ingestione delle pastiglie di Xanax nella loro integralità.” Sfortuna, dei giudici, vuole che accanto al corpo di Livia si trovi una pastiglia intera, vomitata, tant’è vero che quando da Crema la pastiglia giunge al laboratorio di Milano, dove identificano il Dna di Livia, la pastiglia è in briciole; gli acidi gastrici hanno svolto il loro compito. Mai arrendersi. Ecco la trouvaille di Fischetti&Vacchiano uniti, dopo aver accertato, dalle foto, che la pastiglia a Crema era perfettamente integra, e posta accanto al corpo di Livia da Iori, per far credere l’avesse vomitata: “Da tanto evidentemente si desume come, dunque, la ceralacca fosse venuta meno soltanto a seguito di una inadeguata conservazione del corpo del reato durante il trasporto. E ciò è poi pure confermato dalla circostanza che il reperto è risultato esser giunto Milano addirittura frammentato.” Ho già scritto a ripetizione che se un trasporto da Crema a Milano, per quanto negligente, potesse ridurre in frammenti una pastiglia, le case farmaceutiche andrebbero in crisi. Io non sono un giudice italiano, per cui a volte ho ragione, a volte torto; ieri son passato dal farmacista, non il mio, a evitare il rischio di una risposta da “amico”: per frammentare una pastiglia di Xanax serve il martello, la risposta che conferma il mortaio del dottor Gip! Ma non è finita qui. Il 16 novembre 2012, in Aula a Cremona, il Pm interroga l’ispettore Giuseppe Torrisi: Pubblico Ministero – Senta, lei sa come sono stati conservati i reperti che sono stati poi trasmessi al Gabinetto di Polizia Scientifica di Milano?
Torrisi G. – Sì, la conservazione dei reperti avviene comunque in ambienti idonei, ventilati e condizionati, questa è opera della Polizia Scientifica di Crema.
Pubblico Ministero – Sì. Nel caso di specie lei ha ricordo, segnala delle anomalie nella conservazione di questi reperti che ci sono stati?
Torrisi G. – In trentun’anni di lavoro, di servizio non l’ho mai sentita. Anzi scusi, se posso aggiungere, forse noi a Crema siamo anche troppo selettivi e precisi su questo, cosa che magari non so, altri Gabinetti regionali a Roma o altre… non fanno, e quindi, su quello non ci sono dubbi.
Pubblico Ministero – Grazie, non ho altre domande.———————————— Il Pm non ha altre domande; Fischetti&Vacchiano solo certezze. Che come si sa, spesso nascono dall’ignoranza, ignoranza in senso tecnico, cioè non conoscenza: Fischetti&Vacchiano ignorano, pur facendo parte degli atti che si presume abbiano studiato prima di emettere la sentenza, sia l’ordinanza del dottor Gip sia la deposizione di Torrisi al processo di Cremona. Altrimenti gli avrebbero chiesto conto della sua deposizione. E non su una bazzecola, perché anch’essi sostengono Iori abbia messo la pastiglia, integra, accanto a Livia, per sviare le indagini, sapendo che se invece la bimba l’avesse vomitata, come ricorda Massa Pio, l’omicidio è escluso. Questa secondo Spataro Armando è una semplice neghittosità inescusabile o qualcosa di più?
Cremona 04 09 2015 www.flaminiocozzaglio.info

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