Ago 17 2015

j’accuse-cinquecentosettantaquattro 17 08 2015

Published by at 8:00 pm under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – CINQUECENTOSETTANTAQUATTRO
Un modo che mi dà fastidio in ogni occasione è il voler vincere sempre su tutto, neanche le briciole all’altro. Non insisto più sul cellulare che, lasciato in casa, dimostra che io non mi sono mai mosso, mi sarebbe solo piaciuto che le Corti di Cremona e Brescia lo recitassero davanti a un pubblico più vasto, altro che le due persone che frequentano i Tribunali; in qualsiasi tempo, magari anche da domani, essendo indubbio che a troppi giudici italiani piace la pubblicità, poter dire: questo l’ho fatto io! La Difesa, parte debole nel processo italiano nonostante la solennizzata parità delle parti, non può rispondere: ma fateci accuse serie, è obbligata a prestarsi al gioco, come l’imputato, che ha il diritto di non farsi interrogare, ma se lo esercita gli vien rimproverato come lesa maestà; quindi la Difesa risponde la cosa più naturale, dove temi: adesso quello crede che lo snobbi……
“Assume la difesa, che Iori, se avesse voluto premeditare e commettere il duplice omicidio, certamente non sarebbe stato così sbadato da lasciare il proprio cellulare nel proprio appartamento, rischiando che la moglie Arcaini Laura, con la quale aveva preso un appuntamento telefonico per la buona notte, avesse potuto chiamare e allarmarsi per la mancata risposta (come peraltro avvenuto), così vanificando quelle cautele finalizzate a non far trapelare la sua assenza da casa.”
Figuriamoci Fischetti&Vacchiano, cui tocca già un’acrobatica giustificazione del compitino del nominato Massa Pio, dover mandar giù anche questa; ecco la lezione:
“Peraltro, non sembra superfluo aggiungere che anche laddove si volesse attribuire certezza all’ipotesi della semplice dimenticanza del cellulare da parte di Iori, la deduzione che da essa ne ha tratto la difesa prova troppo. A tal riguardo, non si dimentichi che, nella ricostruzione dei fatti che vede Iori programmare l’omicidio con una pluralità di mezzi e accorgimenti (farmaci di Xanax e Valium, il primo peraltro da portare sia in pasticche con blisters, sia in forma liquida, 4 fornelletti e 4 bombolette, sacchi della spazzatura per eseguire la manovra di confinamento, successiva opera di bonifica/simulazione della scena del delitto) l’imputato avrebbe versato in uno stato emotivo particolarmente compromesso, essendo mentalmente dominato dall’idea omicidiaria e dalle complesse modalità di esecuzione di tale idea. In una tale drammatica situazione psicofisica, è ben evidente come l’imputato, totalmente sollecitato dallo stimolo criminoso di commettere un delitto così atroce, possa essersi trovato nella difficoltà di pienamente governare tutte le proprie azioni, così dimenticando quella promessa telefonica (magari automaticamente rinnovata come ogni altra sera precedente, senza alcuna effettiva consapevolezza) e quel cellulare.”
Io non so se anche voi, cari lettori, siate presi da quel senso di asfissia e voglia di uscire che provo io, quando mi trovo di fronte uno che vuol sempre aver ragione di tutto, e prende di qua di là ogni argomento senza rendersi conto che ogni parola è una zappata sui piedi. Suoi. Quei signori sanno che Iori è scosso, ma nel resto dell’intero procedimento è uomo di ghiaccio senza sentimenti, che dimentica il telefono perché pensa all’omicidio, senza rendersi conto che sciolgono il nodo del telefono dando per scontato l’omicidio che devono dimostrare, ma credono di mettere in due righe la dimostrazione buttando di tutto alla rinfusa nella mischia; clamoroso il “complesse modalità di esecuzione”, da tranciarsi altro che i piedi, dalle ginocchia in giù: è proprio ciò che sostiene la Difesa fin dal dottor Gip, che è impossibile uccidere due persone con le cause di morte indicate dall’autopsia, ma qui il “complesse modalità” serve a condannare Iori perché dimostra che le “complesse” gli han fatto dimenticare il telefono! Per non dire del resto, che ben sa chi conosce il caso, nessun sacchetto di contenimento, altrimenti il gas non sarebbe diffuso nel corpo delle vittime, Xanax quasi certamente in pastiglie e non in gocce e comunque gli stessi consulenti della Procura non danno un parere certo, opera di bonifica mai avvenuta, come risulta dai verbali di udienza eccetera; la forza della ragione? Ma non scherziamo, la forza della forza!

Ceriana 17 08 2015 www.flaminiocozzaglio.info

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