Flaminio Cozzaglio

OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – DUECENTODICIOTTO
Va bene, lasciamo perdere la minutaglia delle voci/vocine d’ogni giorno, viene il commissario, chiunque sia, sta in carica quanto serve, poi si rivota, poi può vincere chi vuole, lo stesso Pivantonio se nel frattempo non è intervenuto un quarto uomo a toglierlo dalle spese, donna Reverberi, se trova più di tre elettori, un giovane dell’area nobile, cioè di quelli accompagnati fin dalla nascita da Dio in persona e tremila pertiche, un oppositore attuale che abbia trovato il coraggio di parlare a voce alta e chiara, io, fossi agricoltore e socio della Libera, ma il problema essenziale non cambia, checché ne pensino i Guidimario, ascoltati i cicciobello in carica: bisogna trovare i soldi per tranquillare le Banche e i creditori, se si voglia andare avanti. I conti sono i soliti, prendiamo per buono il debito accettato fin da Sorrentino, 22 ventidue milioni: urge una patrimoniale o, se il termine infastidisce, un contributo straordinario amichevole; i soci veri, oggi, saranno 2200: bastano, per cominciare, due/tremila euro a testa? E se qualche centinaio dei 2200 se ne va, i due/tremila per forza di matematica devono aumentare; e se vanno a Coldiretti di capitan Voltini, già fortissima oggi, diventa in un attimo una corazzata. La vorrà capire Guidimario prima di scegliere il commissario o ancora oggi è convinto che la scelta vada fatta seguendo gli equilibri politici? Che mantengano don Ernesto celestino Folli in Fiera, un tre o quattro biogas in carica da qualche parte, Zanolli Pennadoro Vittoriano il più indicato per il colpo di grazia alla Provincia fin che c’è, feste di rappresentanza a non finire perché anche fuori dell’ambiente si capisca cos’è la Libera, insomma, più lo si prepara, più il tonfo farà clamore! Stavo dimenticando, utile insegnamento per chi pensasse che pensar diverso è il seme della crescita, il commissario resti fermo sui licenziamenti di Guido Vezzoni e Enrico Antonelli, non si faccia commuovere dagli strepitosi risarcimenti che alla fine dovrà pagare a quei due, in conto Pivantonio!
Torniamo a noi, il damigello che ci spiega che dovrà fare il commissario, magari lui stesso:
“L’affidamento temporaneo della gestione a un commissario è finalizzato a ripristinare le condizioni di normalità nel più breve tempo possibile.”
Cosa vorrà dire: condizioni di normalità? I sei anni di regno di Pivantonio dove tutti i consiglieri firmavano senza permettersi di leggere o i nove mesi del damigello dove i 27 pivantonini firmavano senza leggere quel che Pivantonio telefonava dalla Fiera?
Come noto, il damigello si permette pure di smentire Sorrentino: “i conti sono a posto perciò non ci sono preoccupazioni di carattere economico.”
Andiamo avanti con la lettera di Enrico Antonelli, che sta suscitando uno scandalo immenso perché, come sempre, certe cose si fanno ma non si scrivono:
—Riguardo Publia, l’ultima revisionata dopo SEC e SEL, le cose non andavano meglio. Nel 2014 si è perso oltre l’11% del fatturato, mentre era stato assicurato il pareggio. Gli Agenti fatturavano a clienti “cattivi pagatori” incamerando le provvigioni. La Società anticipava anche l’IVA. Idem su tutta la mole di fatturazioni anticipate – Idem con gli storni fissi mensili ai Concessionari, speciali con spazi regalati ecc. Le tariffe di vendita vengono fissate dagli Agenti, non avendo la Proprietà stabilito un listino ufficiale. Le svalutazioni dei crediti a fine anno sono molto ingenti. Il Capo Vendite ha incorporato i clienti direzionali del precedente Responsabile raddoppiando la propria parcella, mentre dovevano tornare alla Proprietà per essere distribuiti tra tutti gli Agenti. Ancora oggi gli Agenti lavorano sul “ fatturato “ e non “ sull’incassato “. Sussiste il pericolo vertenza col Capo Agenti.—-
Tanto per dire il livello morale, oltre che professionale, di color che possono: invece di tacere, vergognarsi e tentar di porre rimedio, minacciano querele!!

Cremona 15 07 2015 www.flaminiocozzaglio.info

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