Lug 13 2015

lettera di enrico antonelli 13 07 2015

Published by at 7:59 am under cronaca cremonese,Striscia La Provincia

a grande richiesta!
LETTERA APERTA AI CONSIGLIERI DEL GRUPPO EDITORIALE E DELLA LIBERA DI CREMONA
Sono Enrico Antonelli e sono stato chiamato a Cremona a dicembre 2013 dall’allora Presidente Piva, d’intesa con il Consigliere Folli, per riorganizzare le tre Società del Gruppo Editoriale e introdurre nuove procedure di spesa con la benedizione del Presidente di Confagricoltura Guidi; Piva e Folli avevano apprezzato il mio lavoro di tanti anni come Direttore di Unalat e di OC LatteItalia. Gli stessi mi avevano assicurato che avrei trovato Società ben organizzate e finanziariamente solide. Da un primo esame dei Bilanci le cose non stavano affatto così: indebitamento con le Banche molto elevato, immobili ipotecati, disponibilità finanziarie ridotte al lumicino. Ancora pochi mesi e si sarebbe rischiato il fallimento.
Dal mese di febbraio 2014 è iniziato il mio rapporto a tempo pieno, subito a SEC per risolvere il rapporto con il “ consulente editoriale “ che si firmava Direttore Generale, anche se dal 2008 non aveva un regolare contratto di lavoro e veniva retribuito regolarmente con benefit non dovuti e tantomeno assoggettati a imposte e contributi, da dieci anni. Lo stesso ha provato a rivendicare competenze per € 600.000 che l’allora Presidente Piva era sul punto di transare a € 300.000, pur non disponendo la SEC di tanta liquidità ! Con l’arrivo del Vice Presidente Begatti a luglio 2014 venne bloccata la trattativa, mentre già da marzo era introdotto un “ piano di risparmi “ per tagliare tutte le spese inutili.
Il contratto integrativo dei giornalisti, € 850.000, venne sospeso da agosto anche se la delibera del CDA era di giugno 2014, poste sotto controllo le spese della Redazione, € 3.200.000 di stipendi, poi € 900.000 di collaboratori e fotografi, € 240.000 di Agenzie d’informazione. Appurai che la Redazione su base mensile contribuiva per il 33% del giornale, l’altro 33% i collaboratori e il resto le Agenzie, con trenta giornalisti in carico, quasi il doppio per la tiratura ( serve un giornalista ogni mille copie ) ! Venne sospeso definitivamente il settimanale PIU’ che costava il doppio di quanto rendeva. Fu attivato il confronto con la Redazione sulla “ Solidarietà “ nella misura del 30% ( settembre 2014 ). Tutte le spese superflue, manutenzioni, spese di rappresentanza ecc. vennero tagliate. Tutti i prepensionamenti vennero portati a buon fine. Poi la Solidarietà è partita per il 23% con sei mesi di ritardo a maggio 2015, con una perdita di risparmio di € 250.000.
Il risparmio ottenuto in SEC nel 2014 rispetto al 2013 è stato di € 750.000.
Riguardo la SEL vennero rivisti tutti i contratti di fornitura, dalla carta da stampa ( risparmio € 450.000 / anno ), inchiostri ( forniture fasulle bloccate per € 220.000 / anno ), manutenzioni inesistenti e ripetitive e altre partite ( risparmio € 300.000 / anno ). Bloccai il contratto che legava la Società a due dipendenti appena prepensionati che continuavano a lavorare non consentendo la crescita delle altre unità lavorative, favorendo la dipendenza forzata con tali soggetti ( valore contratto € 200.000 / anno ). Ho riorganizzato nel mese di luglio 2014 la squadra operativa, favorendo anche la collaborazione con la Tipografia interessata anch’essa da prepensionamenti. In SEL per il 2014 e 2015 vige la Solidarietà al 30%
Il risparmio ottenuto in SEL nel 2014 rispetto al 2013 è stato di oltre € 1.100.000.
Riguardo Publia, l’ultima revisionata dopo SEC e SEL, le cose non andavano meglio. Nel 2014 si è perso oltre l’11% del fatturato, mentre era stato assicurato il pareggio. Gli Agenti fatturavano a clienti “ cattivi pagatori “ incamerando le provvigioni. La Società anticipava anche l’IVA. Idem su tutta la mole di fatturazioni anticipate – Idem con gli storni fissi mensili ai Concessionari, speciali con spazi regalati ecc. Le tariffe di vendita vengono fissate dagli Agenti, non avendo la Proprietà stabilito un listino ufficiale. Le svalutazioni dei crediti a fine anno sono molto ingenti. Il Capo Vendite ha incorporato i clienti direzionali del precedente Responsabile raddoppiando la propria parcella, mentre dovevano tornare alla Proprietà per essere distribuiti tra tutti gli Agenti. Ancora oggi gli Agenti lavorano sul “ fatturato “ e non “ sull’incassato “. Sussiste il pericolo vertenza col Capo Agenti.
E’ stata bloccata l’attività di PubliaEventi che chiudeva in perdita per oltre € 100.000 / anno al netto dei contributi ricevuti dal Comune. E’ stata disdettata la Sede di Via Antico Rodano, che costava circa € 20.000 / anno per un uso di dieci giorni.
Sono stati risolti taluni rapporti di lavoro ritenuti non più produttivi e operati n.2 licenziamenti. Anche su Publia il risparmio è stato di oltre € 300.000, seppure i blocchi operativi siano intervenuti da settembre 2014.
Il settimanale di annunci FreePress perde a rotta di collo ( costa mediamente il 35-40 % in più rispetto a quanto incassa di pubblicità ). Sta in piedi con gli introiti della “pubblicità legale” concessa dal Tribunale di Cremona. Fatto anomalo perché la Legge prevede che l’affidamento venga concesso a un quotidiano, come avviene nel resto d’Italia, e non a un settimanale di annunci. La legale dovrebbe andare sulla Provincia, il FreePress va mantenuto solo se fa reddito. Ma non si deve, e il motivo c’è: la testata è stata patrimonializzata in Bilancio per circa € 200.000 nel 2014 per attenuare le vere perdite.
RIFLESSIONI
In meno di dieci mesi di lavoro il risparmio totale che il mio intervento ha prodotto nel 2014 è stato di oltre € 2.100.000; rapportato agli ultimi sei anni ( 2008 / 2014 ) sarebbe stato di circa € 12.600.000. Ciò avrebbe evitato l’indebitamento bancario e le ipoteche sugli immobili, peraltro rivalutati nel 2008 con valori raddoppiati rispetto a quelli attuali di mercato.
Cosa succede se si dovessero svalutare, seppure gradualmente, assieme ai crediti infragruppo che stagnano da anni ? Il Bilancio regge tali svalutazioni? Gli effetti sono preoccupanti e andranno affrontati, cosi come sono stati affrontati i “ crediti inesigibili “ di SEL per Società poi fallite alle quali è stata assicurata la stampa dopo un anno e mezzo di mancati pagamenti per una perdita di circa € 1.200.000.
Chi è il responsabile ?
Quanto sopra per brevità, inoltre l’Ufficio del Personale non verificava se i benefit fossero dovuti, senza contratto di lavoro, e tantomeno li assoggettava a imposte e contributi, l’Ufficio Amministrazione pagava tutto senza operare alcun controllo, pure rimborsi spese fasulli, e si emettevano assegni con l’apposizione di timbri riportanti la firma stampata e non quella originale del Presidente, il Consulente contabile ignorava i fatti, idem i Sindaci e la Società di Revisione. E’ facile comprendere quali e quante difficoltà abbia trovato in questi mesi, ma mi sono mosso sempre per il bene dell’Azienda anche allo scopo di salvaguardare tutti coloro che vi lavoravano. Non ho mai abusato della mia posizione, svolgendo di fatto il ruolo di Direttore Generale, ma non ho certo fatto sconti a coloro che, in tutta evidenza, hanno taciuto o contravvenuto alle più elementari procedure gestionali. Il lavoro più duro è stato scontrarsi con chi non voleva attenersi al controllo della spesa per continuare a spendere alla rinfusa, con retribuzioni non parametrate a obiettivi come avviene in tutte le Aziende, difendendo rendite di posizione non più sostenibili.
Difatti, l’aspetto meno rassicurante sul quale ho relazionato il CDA è il costante calo delle entrate, le sole sulle quali poter contare:
-vendite copie La Provincia – dal 2008 al 2014 perdita di n. 1.500.000 copie e circa n. 100.000 abbonamenti, nel primo trimestre 2015, perdita media 8% ( aprile – 9.60 % ).
-pubblicità – dal 2008 al 2014 perdita del 40 %, nel primo trimestre 2015 perdita del 15,5%, e pensare che ambedue i Responsabili avevano preventivato il pareggio ! Altri quotidiani simili al nostro registrano una perdita copie del 3,50% ( aprile 2015 ) e di pubblicità dell’1,5% e hanno chiuso il 2014 con un utile di € 1.100.000 dopo le imposte. Il Gruppo Editoriale ha perso
€ 2.700.000 nel 2013 e € 4.000.000 nel 2014.
Serve continuare nel rigore gestionale e prendere in fretta tre decisioni:
a) un nuovo piano editoriale del giornale che lo avvicini alla città, al territorio e ai giovani, portando la qualità del prodotto a livelli ottimali;

b) un piano industriale 2015 – 2018 che delinei le capacità di tenuta economica del Gruppo;

c) valutare seriamente la necessità di una ricapitalizzazione del Gruppo presentando il Bilancio semestrale 2015 sul quale riflettere attentamente.

In assenza di tali scelte il futuro è davvero poco rassicurante.
Non si può pensare di fare i Bilanci di Previsione delle tre Società, modificando a piacere le competenze a favore di SEL e Publia per cercare di farle chiudere in pareggio, dovendo poi sostenere SEC tali costi aggiuntivi – sono palliativi, che non servono a risolvere i problemi. Nel 2008 sono state acquistate le “ torri colore “, ma già allora la decisione era chiara, bisognava affidare la stampa a terzi. Il risparmio sarebbe stato ingente e oggi non ci si troverebbe a gestire un centro stampa vecchio e obsoleto che solo la voglia di chi ci lavora tiene in piedi ( se si vende, c’è da scontare un residuo ammortamento di oltre € 2.000.000 fino al 2017 e ingenti crediti infragruppo, per non parlare di una ipotesi di “ affitto di ramo d’Azienda “ specie se fittizia ). Questa potrebbe essere la prima ipotesi di salvaguardia di una Banca interessata al rientro finanziario.
CONCLUSIONI
Nel mese di novembre 2014 il Presidente Filippini mi chiese notizie sulla lettera dei dieci punti (ottobre 2014), per la parte delle Società Editoriali, e io confermai che le notizie erano in buona percentuale rispondenti e documentate. Lo stesso non si premurò di approfondire, si limitò invece a chiedere la solidarietà dei colleghi. Anche il Consiglio Sindacale ignorò la missiva.
Nonostante i risultati da me conseguiti, qui sommariamente riportati, riconosciuti dal Presidente Filippini a dicembre 2014, lo stesso ha deciso di risolvere il rapporto di lavoro con il sottoscritto a far data dal 26/06/2015 ( ricezione del provvedimento ).
C’è chi ha ordinato il mio licenziamento, come per l’amico Vezzoni, Filippini è solo colui che ha firmato i provvedimenti e ne dovrà rispondere in Tribunale, di persona. Non cercavo particolari elogi, ma neanche subire questo trattamento, peraltro assunto in assenza di opportune delibere (è la prassi oramai in Libera).
Probabilmente ho dato fastidio a molti e pestato i piedi in alto. A questi Amministratori non vanno bene professionalità aziendali, servono invece coloro che negano l’evidenza dei fatti, che dicono tutto va bene e si aggiusterà appena passata la crisi, pronti solo a plaudire e diffondere notizie ai Soci filtrate o, peggio, a non fornirle proprio.
Se queste sono le mie colpe allora merito un simile trattamento. A Voi che rappresentate la Proprietà e tutti i Soci della Libera, anche nel vostro interesse, la dovuta riflessione.
Cremona, 08/07/2015
Enrico Antonelli

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