Flaminio Cozzaglio

A BOCCA APERTA
ogni volta che leggo Zanolli Pennadoro Vittoriano, ma sul Punto di oggi siamo a livello di Cima Coppi; ecco l’inizio:
“Tutti i frequentatori abituali del Juliette sapevano che una zona del locale era riservata al sesso a pagamento. Era anche noto che nella Mecca del divertimento cremonese circolava cocaina. Personaggi dello spettacolo, calciatori e vip conclamati o aspiranti tali venivano periodicamente segnalati ed era naturale associare la loro frequentazione del locale con la prostituzione d’alto bordo e con il consumo di droga. E’ difficile credere al personale che si professa ignaro delle attività illegali che da almeno tre anni si svolgevano nel lussuoso ristorante-discoteca.”
E giù la solita morale della domenica, dal suo pulpito di portavoce di Pivantonio.
Non ho voglia di frugare nel mio archivio, non mi stupirei, tra un po’ recensisce anche i distributori automatici, ci fosse una sua recensione del ristorante; ma una domanda mi preme fare a Pennadoro: ha mai letto gli annunci “personali” del suo Freepress?
Quando impugna la frusta, Pennadoro è peggio di Gesù al Tempio: neanche il personale del Juliette si salva, non parliamo dei frequentatori importanti, tutti associati a droga e prostituzione. Per caso lo querelassero, e magari anche il suo editore, Pennadoro sarebbe capace di atteggiarsi a vittima, minacciato come giornalista della libera stampa, come ha fatto dopo la querela del galantuomo Umberto Lonardi, da lui perseguitato con 130 pezzi per non aver concesso Palazzo Fodri agli amici che contano!
Damigel Filippini si vuol rendere conto di che rischia a lasciar briglia sciolte a un tipo del genere? Lo sa che, in qualità di editore, è responsabile anche lui?
Senza parlare di tutti i clienti normali che passavano lì una sera come tante altre, messi brutalmente alla gogna; quando Guidimario cala a Cremona per atteggiarsi a paciere, dà un’occhiata anche al “suo” giornale o pensa conti nulla nel destino della Libera?

Cremona 05 07 2015 www.flaminiocozzaglio.info

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