Archive for Marzo, 2015

Mar 30 2015

j’accuse-quattrocentotrentaquattro 30 03 2015

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J’ACCUSE – QUATTROCENTOTRENTAQUATTRO
Corriere di ieri, Francesca Sarzanini:
“Un nuovo processo non avrebbe potuto accertare la verità sul delitto di Meredith Kercher. Il complesso probatorio era talmente contraddittorio da rendere impossibile il superamento dei dubbi e delle incongruità. Per questo, dopo otto ore di discussione, i giudici della quinta sezione della Corte di Cassazione, sono stati tutti d’accordo sull’annullamento della condanna a 28 anni e sei mesi per Amanda Knox e a 25 anni per Raffaele Sollecito, senza rinvio. Assurdo, questa la linea condivisa, sarebbe stato disporre un nuovo dibattimento potendo contare su indizi così labili.”
Ovviamente, è la Sarzanini a scriverlo; io mi auguro che i giudici non abbiano avuto tanta fretta a confessare in pubblico ciò che deve restare segreto fino al deposito della motivazione, unanimità compresa; ma era l’unica scelta rispettosa della legge, fin troppo chiara: condanni non sulle tue ricostruzioni personali, la libertà di giudizio del giudice vuol dire altro, ma per un giudizio, sui fatti esaminati in Aula, il più largamente condivisibile da cittadini colti e ragionevoli; questo il principio del 533cpp: “il giudice pronuncia sentenza di condanna se l’imputato risulta colpevole del reato contestatogli al di là di ogni ragionevole dubbio.”
E nel caso, la morta assassinata c’era, senza ragionevole dubbio; nel caso Iori, no, pur mettendoci tutto l’impegno possibile, sfere di cristallo escluse; e anche ammesso, per un gioco mentale, che Claudia e Livia fossero morte a causa di coltellate, non c’era nulla che potesse dimostrare una responsabilità di Maurizio Iori. Che ha già preso due ergastoli su due.
Se davvero la Cassazione ha deciso così per Amanda e Sollecito, ed è l’idea che forma le sue decisioni, sempre, non secondo giornata, ci sarà da ridere più di quanto abbia provocato io nel leggere i motivi di “assoluzione” di Maurizio Iori…..
E, difetto dell’ordinamento processuale italiano, ordinerà sì alla Corte di rinvio di ragionare coi fatti e non coi pregiudizi, ma né i giudici di Cremona né quelli di Brescia subiranno conseguenze, pure continuassero a sentenziare così fino alla pensione!
E’ la memoria conclusiva dell’Accusa a Cremona, che trascrivo come fossimo a Carnevale; le due Corti hanno usato parole diverse, ma le idee son le medesime:
“Lo Iori, sapendo che probabilmente sarebbero state eseguite autopsie (ma no! n.d.r.), per essere sicuro che a seguito dell’accertamento della causa delle morti non potessero sorgere dubbi sul suicidio che andava a inscenare, somministrò alle vittime un quantitativo di Xanax idoneo e sufficiente a rendere plausibile l’ingestione delle 95 pastiglie mancanti dai blister, che egli aveva in precedenza polverizzate, magari sciolte in una bottiglietta d’acqua, di cui poi propinerà il contenuto a Claudia e Livia.”
A chi per prima e come, 95 polverizzate in una bottiglietta?
“Non può tuttavia escludersi che lo Iori, considerandolo alla fine più pratico, abbia propinato alle sue vittime Xanax in forma liquida, avendo cura di utilizzare un dosaggio più o meno corrispondente al principio attivo presente nelle complessive 95 compresse tolte ai blister….Dopo aver stordito Claudia, lo Iori si mise i guanti ed iniziò la sua opera: prima di tutto tolse la corrente elettrica (nota bene, è luglio ma siamo dalle 21 in poi, n.d.r.), cercò e trovò la copia della lettera scrittagli da Claudia. Fece bere a Livia parte dello Xanax rimastogli (Livia ha due anni, lo Xanax è amarissimo, da far vomitare, lui non ha confidenza con la bimba, che non strilla vedendo la madre che sviene, n.d.r.), ponendola nel lettino, quindi trascinò Claudia sul suo giaciglio (l’autopsia non rileva tracce di trascinamento, n.d.r.); in tal mentre ella vomitò, dopodiché, probabilmente, fece trangugiare altro Xanax a Claudia, profittando della sua semi incoscienza.”
Son certo che il “fece trangugiare profittando della sua semi incoscienza” non abbia bisogno di commenti: se la Cassazione ha giudicato contraddittorio e labile il quadro delle accuse a Sollecito e Amanda, su questo, essendo anche i giudici avanti di età, si pisceranno addosso dalle risate!

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Mar 30 2015

la guerra santissima 30 03 2015

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LA GUERRA SANTISSIMA Dalla Stampa on line: —A mezzogiorno aveva già la birra in mano e all’attivo una batteria di offese gratuite ai passanti incrociati in Spalto Rovereto. Poi le birre sono aumentate assieme al tasso alcolico e all’aggressività e i passanti da insultare non erano più anziani o coppie, ma islamici poco propensi a tollerare quel ragazzo che li tempestava di ingiurie. Michele De Rosa, 26 anni, di Alessandria, ha preso di mira i musulmani usciti dalla moschea per la preghiera del venerdì. E non un gruppetto, ma tanti: almeno un centinaio.  I carabinieri sono intervenuti in tempo per evitargli il linciaggio perché la lite, a parole, era già scoppiata.— Non si insulta nessuno, questo è chiaro, ma da qui, in cento, a linciare un ubriaco che non sa cosa dice è l’ennesimo esempio di civiltà ben altro che l’ipocrita “diversa”.
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Mar 30 2015

una messa per il duce 30 03 2015

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UNA MESSA PER IL DUCE
La prima osservazione, libera Chiesa in libero Stato, è che sia un sindaco ad autorizzare una Messa, se pur in ricordo dei vinti, e cattivi; poi viene il resto. Gli organizzatori chiedono l’abituale 26 aprile, il professor Galimberti, sindaco e perciò proprietario del Cimitero, offre il tre maggio; loro rispondono: noi il 26 aprile ci saremo egualmente!
La mia curiosità: il professor Galimberti, sostenitore di Pivantonio in Fiera, che non ha impedito il corteo dei compagni dei centri sociali il 24 gennaio, dicendo che non era nel suo potere, che potere userà per impedire una Messa?
Intanto il professor Galimberti, sostenitore di Pivantonio in Fiera, anticipa il comportamento che gli organizzatori dovranno tenere:
“Sono vietate e non autorizzate l’esposizione di simboli, la manifestazione di gesti e l’esibizione di inni e canti che costituiscano apologia del fascismo, reato previsto dalla legge italiana. La Polizia locale vigilerà sul rispetto di questo divieto costituzionale.”
Tra le altre cose, il professor Galimberti, sostenitore di Pivantonio in Fiera, si sarà accorto che Giovinezza, Faccetta nera, i discorsi del Duce eccetera, sono regolarmente su internet, dove la Storia non si ferma su ordinazione?

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Mar 30 2015

una pagina sprecata 30 03 2015

UNA PAGINA SPRECATA
Il professor Galimberti, sindaco di Cremona e sostenitore di Pivantonio in Fiera, a Bazoli, sulla Provincia fin che c’è di ieri, a proposito dei tre anni in cui, campagna elettorale 2014, s’era impegnato a chiudere l’inceneritore voluto dal compagno Pizzetti Luciano nel 1994:
“C’è un indirizzo politico chiaro: approfondire la strada verso il decomissioning dell’inceneritore dentro un nuovo modello di gestione dei rifiuti e di sostenibilità ambientale. E c’è un metodo che ci siamo dati con Lgh e Aem Gestioni, un percorso fatto di cinque passaggi: confronto in consiglio comunale, completamento a maggio dello studio sull’inceneritore, continuazione del lavoro della commissione regionale, gruppo interno di Lgh formato da persone serie e competenti, uno scambio con chiunque in città sia interessato a questi temi.”
C’è tutto, il resto del chiacchiericcio poteva risparmiarselo il professor Galimberti, è fuffa noiosa, a meno pensi che i cittadini cremonesi siano fessi.

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Mar 30 2015

l’urne de’ forti 30 03 2015

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L’URNE DE’ FORTI
E adesso chi ferma più la rincorsa di D’Alema, visto il successo di Sarkozy?
A egregie cose il forte animo accendono l’urne de’ forti……

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Mar 29 2015

j’accuse-quattrocentotrentatre 29 03 2015

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J’ACCUSE – QUATTROCENTOTRENTATRE
Spero che riportando i “dettagli” non venga persa la gran cornice in cui son tutti compresi, a partire dal movente per giungere al mezzo, 95 pastiglie di Xanax e quattro bombolette da campeggio, mezzo impiegato non da uno di noi, da un chirurgo che sa bene come si muore!
Sono certo, la Cassazione può anche confermare l’ergastolo, tra i giudici italiani c’è di tutto, nel bene e nel male, fin che non ci saranno selezioni controlli responsabilità vere: ma il caso Iori passerà nella storia giudiziaria del mondo civile come l’unico caso di condanna per un omicidio impossibile da commettere, da chiunque, non solo da Maurizio Iori.
Nelle 21 pagine dove Fischetti&Vacchiano dovrebbero impegnarsi, secondo il titolo da essi liberamente scelto: La somministrazione di Xanax e Valium, c’è di tutto, tranne come Iori avrebbe fatto. In più, senza vergogna, ragionano sul Valium che, risulta dall’autopsia, Claudia Ornesi ha preso quattro giorni prima di morire. Sempre dato di nascosto da Iori, dio sa perché. I difensori obiettano: come potete credere, eccellenti signori della Corte, che Claudia si accorga di poche gocce di Valium nell’insalata di riso e quattro giorni dopo non dello stesso numero di gocce più l’enorme quantità di Xanax che la stordisce; quasi a digiuno, per giunta; poi la testimonianza dei genitori giunge solo dopo l’esito dell’autopsia, nei mesi prima non ricordavano che Claudia avesse detto loro del sapore strano del riso né che dopo avesse dormito meglio del solito. A queste due obiezioni voi, cari lettori, come rispondereste! leggete la Corte di Brescia:
“Peraltro, neppure può sottacersi come quella pregressa assunzione di Valium, accertata dai consulenti Verzelletti e Bernini in base alla presenza del metabolita nelle urine, risalisse a circa 90/97 ore prima, così potendosi combinare tale dato con quello cronologicamente e sintomaticamente collimante fornito dalla testimone Facchi Pasqua che Claudia, durante la cena del 16 luglio, aveva avvertito un sapore strano nell’insalata di riso ed aveva poi dormito profondamente per tutta la notte. Ciò ha indotto i primi giudici a ritenere che Iori, il 16 luglio, avesse clandestinamente somministrato in quella pietanza una piccola dose di Valium, sia per effettuare le prove del maggior evento programmato per il giorno 20, sia per far risultare che Claudia facesse uso di diverse sostanze (Xanax e Valium).”
Converrete che è da brividi, sia il “provino”, sia per “far risultare”: Iori fa il medico, mica il giudice italiano che può scrivere quel che gli passa per la testa, sa perfettamente che se dà il Valium quattro giorni prima i colleghi autoptici con buona approssimazione stabiliscono quattro giorni prima, non un “facesse uso” generico: come vedete, non solo la gran cornice, ma non c’è un dettaglio che stia in piedi, senza il potere assoluto di chi lo crea.
“Ritiene questa Corte che, in ragione di tutte le considerazioni sopra esposte e del fatto che non è punto emerso nel processo il bisogno di Claudia di ricorrere a un tale farmaco, la testimonianza in questione finisca per implementare la massa di elementi probatori indicativi del ruolo dell’imputato quale effettivo autore del duplice omicidio.”
Vi risparmio il resto della chiacchiere: come già a Cremona, non una parola sulla prima e principale obiezione, come diavolo fai a distinguere poche gocce nell’insalata di riso e non, quattro giorni dopo quasi a digiuno le stesse gocce di Valium più lo Xanax che ti stecchiscono all’istante, altro che dormire profondamente la notte, dopo aver terminato la cena, messa a letto la bambina e rigovernato. Vi chiederete, cari lettori, perché i giudici vanno a infognarsi in una storiaccia del genere, senza alcun apparente senso pratico? E invece il senso pratico c’è, se si ammette che Claudia prendeva del Valium, crolla secondo loro l’immagine della donna senza problemi, quasi felice, soprattutto: equilibrata!
Questi sono i giudici italiani, che dall’alto del sito della loro Associazione, l’Anm, proclamano di non consumare ferie, per essere i migliori d’Europa!

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Mar 29 2015

l’altro salvini 29 03 2015

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L’ALTRO SALVINI
Pagina 200 della seconda edizione del suo Office at night:
“Infine se qualcuno leggerà uno degli ultimi articoli, quello sul fabbro, sappia che non è uno scherzo anche se, per il fulgido Tribunale di Milano, la vicenda è quasi grottesca, un remake, modesto come i suoi autori, di quanto mi era successo negli anni ’90, ai tempi di piazza Fontana. Riletta sul fatto che se non si è iscritti ad una corrente, rossa, verde o gialla che sia, se si scrivono articoli fuori ortodossia e poco graditi, se non ci si presenta davanti ai capi degli Uffici con la schiena curva ed il cappello in mano, può accadere che un fantasma cambi la serratura che porta al tuo ufficio, il fax ammutolisca di colpo, la classica ‘provocazione’ e, se osi protestare, eccoti andare dritto al Disciplinare, guarda caso proprio nel momento giusto per escluderti da qualsiasi concorso per incarichi direttivi in corso presso il Csm. Poi magari al Csm ti assolvono, ma dopo averti ridotto allo stato di paria. Ti assolvono non perché si vergognano di quello che fanno, questo non succede mai, ma perché ormai i concorsi sono esauriti e i figli dei notabili e i clienti della varie correnti sono andati al loro posto eccetera. Spesso siamo acclamati, e molte volte a ragione, ma, è giusto saperlo, la magistratura è anche questo.”
E’ il nostro Guido Salvini, che a maggio tornerà al Tribunale di Milano, sempre che gli trovino una stanza, che mi ricorda il servizio militare che ho fatto nel 70/71. Solo per chi non sia pratico di codici: o Salvini racconta balle, o le dispute anche in magistratura si risolvono a colpi di reato. Ma siccome non risulta che Salvini sia sotto processo per calunnia o vilipendio delle Istituzioni, temo abbia scritto la verità e lo stiano uccidendo con l’arma più potente del mondo della comunicazione, complici i media: il silenzio. Tombale.

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Mar 29 2015

il solito salvini 29 03 2015

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IL SOLITO SALVINI Non solo è razzista, ma aspira alla dittatura: invita Polizia e giudici a imprigionare chi non la pensa come lui; fascismo e nazismo, non dimentichiamolo, sono nati così, reprimendo il dissenso democratico. Dalla Stampa on line: —Scontri a Torino alla manifestazione convocata dal network antagonista contro l’iniziativa della Lega Nord in città. Il corteo di manifestanti da piazza Castello ha svoltato in via XX Settembre al grido di «Mai con Salvini»: quando ha iniziato a premere sul cordone di polizia che presidiava l’area è partita una carica che ha respinto i manifestanti. Nella concitazione alcuni sono stati bloccati dai poliziotti. Uno è rimasto a terra ed è stato subito soccorso anche dagli agenti che hanno chiamato un’ambulanza. Dalla pancia del corteo sono saltate fuori mazze e bastoni. Il bilancio dei tafferugli è di due feriti. Uno solo è un manifestante coinvolto direttamente nella carica della polizia; l’altra è una passante che, a quanto risulta, sarebbe scivolata nella concitazione. Otto, invece, i manifestanti fermati. La posizione dei quest’ultimi (sei uomini e due donne) è ancora al vaglio dei funzionari della Questura. «Spero che gli 8 fermati di oggi restino in carcere qualche settimana così la prossima volta ci pensano prima di manifestare violentemente», ha detto Matteo Salvini, segretario della Lega, intervenendo a un comizio a Torino.—
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Mar 29 2015

preciso fino in fondo 29 03 2015

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PRECISO FINO IN FONDO
Il compagno Piazzoni Gabriele, tipico della sua parte, ammaestra anche quando farebbe meglio a tacere, anche nel suo interesse. Il campo di battaglia, oggi a Cremona, è spegnere l’inceneritore; l’ultima lezione:
“Il centrosinistra e l’amministrazione comunale hanno ricevuto un mandato chiaro dai cittadini: Cremona deve uscire dal Medioevo della gestione dei rifiuti e unirsi alle città europee coscienti della necessità di costruire un futuro ambientalmente sostenibile eccetera eccetera.”
Anche nel 1994 l’amministrazione, di sinistra, ricevette un mandato chiaro dai cittadini, di cui se ne sbatté ampiamente le palle: no all’inceneritore. Non solo se ne sbatté le palle allora, ma ancora oggi il compagno Pizzetti Luciano, signore di CastelPizzetti, sostiene, i suoi numeri alla mano, che i cittadini nel 1994 risposero sì!
E allora, compagni, permettete anche a me di ripetervi ancora una volta la solita lezione: in democrazia chi ha i voti governa, dunque governate; però risparmiateci la vostra odiosa morale.

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Mar 29 2015

logico e conseguente 29 03 2015

LOGICO E CONSEGUENTE
Io sono un uomo onesto, credo in ciò che scrivo; se critico Pennadoro, son convinto lo meriti, ma quando va elogiato colgo l’occasione. Sapendo anche la prossima capiterà tra due o tre anni.
Il pezzo sul ristorante di ieri è più che il titolo: è simmetrico; complice anche, facile da immaginare, il vino d’accompagnamento: “è un Gutturnio leggero che si addice a una cucina ricca e gustosa come quella di Maria.”
La presentazione:
“E’ tanto refrattaria a ogni moda culinaria quanto saldamente ancorata alla tradizione eccetera.”
E come poteva essere altrimenti?
“Lo stabile ha una storia che si intreccia con quella dei suoi gestori che in 130 anni sono cambiati solo due volte.”

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