Gen 31 2014

j’accuse-dodici 31 01 2014

Published by at 7:49 pm under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – DODICI
Oggi sarò buono; solo errori, niente falsi e nemmeno la forma rituale: travisamenti!
Errare umano, è il perseverare diabolico, ma diabolico lo sono solo io, che continuo a mettere in evidenza gli errori degli altri. Di uomini per giunta che quando sbagliano, di rado, si lacerano da soli la coscienza, senza bisogno di interventi esterni.
Le pagine 48/49 della memoria conclusiva dell’Accusa che ho ripreso ieri sono un concentrato di sfere di cristallo, che si muovono rincorrendosi l’un l’altra più solenni di una marcia trionfale.
Proemio: “Claudia attendeva lo Iori verso le 19 30; è logico pensare che l’imputato sia arrivato in via Dogali a ridosso di quell’ora.”
Arrivato, è certo sia arrivato, alla fine l’ha ammesso pure lui, e il minuto conta poco; e con un bel numero di strumenti per uccidere: fornelletti, bombole, due confezioni di succhi di frutta, sushi, Bacardi, Valium e, attenti! Xanax. Xanax come?
“lo Xanax da propinare alle vittime, in forma polverizzata, sciolta in acqua o altre bevande, ovvero, in gocce mescolate a tali liquidi per mascherarne il sapore.”
Sono sempre lo stesso criticone: per assolvere, basta l’assenza di certezza della colpa, per condannare l’implacabile precisione; ora, passi il dubbio sul modo dello Xanax, polverizzato, gocce in acqua o Bacardi, sempre Xanax rimane, ma dobbiamo immaginarci la scena, perché mai più la fantasia di Procuratori/Giudici può spingersi a immaginare uno Iori che non solo per la prima volta cucina, e una roba strana come il sushi, ma ha già preparato le bevande inquinate dallo Xanax, e le dispone sul tavolo, queste le devi bere tu, queste sono le mie! E Claudia, lo Xanax è diluito, i periti concordi hanno stabilito servissero tre litri per mascherarlo, non li butta giù di colpo, li beve pian piano, tutti e tre! si sente intorpidire ma continua a bere mentre Iori davanti a lei non beve o sorseggia altro!
L’atto di fede è dovuto, e il contrario, se ben espresso come faccio io, potrebbe condurre altro che alla querela, al vilipendio delle Istituzioni!
“Lo Iori entrò in casa di Claudia portando con sé lo zainetto in cui aveva posto le anzidette cose – che tenne magari in parte nascoste nel contenitore – plausibilmente portò anche qualcosa per pulire le tracce che avrebbe potuto lasciare o per evitare di deporne (di certo, dei guanti), nonché dei sacchi di plastica.”
Ecco, zainetto prima, zainetto dopo tanto per non farsi notare dai vicini di condominio, ma il punto davvero interessante è un altro, appreso in Aula durante le udienze, che credo sia poco noto: solo nei gialli tocchi e lasci traccia, solo nei gialli usi il “qualcosa” di sopra e le cancelli. In realtà le cose son ben diverse, le impronte, d’ogni tipo, restano solo a certe condizioni, per cancellarle ci vuole uno specialista e non sempre è possibile e comunque resta il segno della cancellazione!
Ora, ci vuole molta immaginazione a mettersi nei panni di Iori che vuole cancellare tutte le sue tracce in una casa che frequentava abitualmente, per giunta al buio perché, come ho ricordato ieri, pagina 49, appena stordita Claudia, secondo l’Accusa toglie la luce: ottimo medico sì, mago nemmeno per sogno!
Un intero procedimento, dalle prime indagini alla prima sentenza, condotto con questi metodi, in nome del popolo italiano, mio, tuo, nostro, vostro! E sarebbero loro a querelare me se li descrivo, i metodi?
A maggio si terrà a Brescia l’appello, dato che Maurizio Iori non s’è ritenuto soddisfatto della sentenza. Credete che in Procura se ne siano stati buoni, aspettandone l’esito? Più dell’ergastolo non si può, cui la Corte aveva aggiunto due anni di isolamento diurno: la Procura generale ha fatto ricorso, che sia applicato il massimo, tre!

Cremona 31 01 2014 www.flaminiocozzaglio.info

No responses yet

Trackback URI | Comments RSS

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.