Archive for Ottobre, 2013

Ott 30 2013

sulla poltrona 30 10 2013

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SULLA POLTRONA
A volte Napolitano mi ricorda il retore Pertini: dopo aver passato cinquant’anni a bivaccare in Parlamento, assunto sulla prima poltrona dello Stato, si accorge che per prendere una decisione gli ex colleghi ci mettono una vita. A Bari, a un passante, lui è un ex compagno che non disdegna il colloquio col popolo, che gli suggerisce la brillante novità: “dia al Governo trenta giorni per le riforme oppure li mandi tutti a casa”, risponde pronto, da cittadino più cittadino del cittadino: “fosse per me gliene darei sette…”
A un altro, in un giorno ha parlato con due cittadini! fosse a Treviso l’avrebbe illuminato con un: valorizzare l’impresa! ma è a Bari, una delle capitali dello stanco Sud, dichiara, i vicini non dicono se arrossendo o meno: “il Sud deve recuperare un ruolo che sta perdendo nello sviluppo generale del Paese. L’università è lo strumento principe attorno a cui deve ruotare un’azione pubblica più comprensiva.”
Lasci perdere i paroloni, il presidente di tutti gli italiani scelto dai migliori mille di essi (incidentalmente: quelli dei trenta o dei sette giorni, ma allora facevan comodo), studiare non ha mai fatto male a nessuno, se si vada dai buoni maestri, ma perché il Sud ritorni il faro di civiltà e di buona vita ch’è stato per i duemila anni della nostra Storia, il primo indispensabile impegno è stroncare la microcriminalità, che impedisce ai suoi abitanti di vivere bene e di raggiungere il benessere, senza espatriare, con il turismo, e senza devastare il territorio come in Val Padana.

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Ott 30 2013

senza censura 30 10 2013

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SENZA CENSURA
Oggi la Provincia on line pubblica gli stipendi dei dirigenti dell’ospedale: entro la settimana, facile immaginare, quelli dei propri giornalisti.
Anche se a rigore non possono essere catalogati tra i dipendenti pubblici, hanno tante di quelle agevolazioni tenute in piedi coi soldi pubblici, non ultimi gli interventi per “lo stato di crisi”, che dovrebbero sentire il dovere, i giornalisti, prima ancora di pubblicare lo stipendio degli altri, di render noti i propri.

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Ott 30 2013

darsi da fare 30 10 2013

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DARSI DA FARE
Cartello sulla vetrina di Sperlari di via Solferino, negozio storico di Cremona:
Dal 1° ottobre l’Iva è aumentata
da Sperlari no
rispettiamo i nostri clienti
dal 1836 una tradizione di qualità, di scelta e di convenienza
Che dire? se resiste da tanti anni, mentre troppi sprovveduti credono sia sufficiente metter fuori un’insegna per far soldi a palate e chiudono in fretta carichi di debiti, ci sarà più di un motivo. Il rispetto del cliente anzitutto, che vuol dire dividere le difficoltà, come ricordano nel cartello, ma anche proporgli quello che desidera, in un bell’ambiente e a prezzo giusto. Di tutte le golosità che vendono io posso parlare con buona competenza solo del vino: senza avere le centinaia di bottiglie di un’enoteca, Sperlari non è un’enoteca, ne ha diverse per accompagnare ogni piatto, emozionanti per me quelle di Giorgio Gray, tutte buone e a prezzo ragionevole. In un mercato come quello del vino dove spesso il produttore alla moda esce con listini da matti.
Conclusione scontata: in momentacci come oggi un commerciante per resistere deve aver fortuna, dopo aver fatto di tutto per incontrarla.

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Ott 30 2013

discutere con i barbari 30 10 2013

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DISCUTERE CON I BARBARI
Piazza Sant’Agostino di nuovo sporca; telecamere in arrivo, quindi i prossimi sporcaccioni verranno a ripetere l’opera, l’unica di cui son capaci, mascherati di tutto punto, se lo fanno anche di giorno, a fianco della Polizia, quando vanno a protestare per l’apertura di Casa Pound.
Dopo aver discusso coi loro cugini, quelli che occupano la palazzina di via Platina e impediscono lo sfratto di via Belfiore, senza mascherarsi perché non è il caso, che fa il nostro sindaco, propone un incontro anche con questi, magari presso le sedi gentilmente concesse dal Comune?

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Ott 30 2013

andare a fondo delle cose 30 10 2013

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ANDARE A FONDO DELLE COSE
Leoluca Orlando: le mie figlie e i miei nipoti fuggiti da Palermo!
E da lui…..

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Ott 30 2013

maurizio iori 30 10 2013

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MAURIZIO IORI
Se credete a quanto scrivo sul suo processo e se giocate come me su facebook, dategli un grande aiuto: l’amicizia. E’ un modo per farlo sentire meno solo.

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Ott 29 2013

per una giustizia più esatta-venti 29 10 2013

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IN ATTESA DI UNA GIUSTIZIA PIU’ ESATTA – VENTI
Muoiono di fame. Penso a certi giudici, se cambiando toga scrivessero da avvocati come impongono da giudici. Per non parlare di quel che prima dell’uscita definitiva gli contesterebbero gli Ordini professionali!
E’ troppo scaltro e padrone del palco Matteo Renzi per non sapere, e quindi evita di parlarne, di ciò che succede nei mille casi Scaglia dei nostri Tribunali, ogni giorno. Il giudice mica sbatte dentro uno, e poi se lo dimentica per un po’, senza spiegare perché lo fa, anzi, spesso è di una verbosità incredibile per nascondere il nulla che domina, e il punto centrale del problema è proprio questo, libertà completa del giudice senza la quale non può esserci giustizia, controllo che, sempre per gli stessi motivi di giustizia, deve essere lasciato all’Ordine giudiziario, che la libertà non sfoci in arbitrio. Non è un problema da poco, come ognun vede, per fortuna ci pensano certi magistrati a comportarsi in modo tale che l’arbitrio è evidente: il guaio attuale dei nostri processi è che l’Ordine, andando alla sostanza, vede ma se ne infischia.
Leggo su internet che il motivo dell’anno al chiuso di Scaglia, secondo il giudice, è l’esistenza di una quantità enorme di soldi evasi in circolazione, che di conseguenza Scaglia, di cui non è ancora provata alcuna responsabilità, potrebbe usare per fini delittuosi! Non c’è bisogno di frequentare le Aule di Tribunale per capire che a questa stregua nessuno si salva.
Torniamo al nostro Iori, tuttora in carcere dove rimarrà sino all’Appello, nonostante la legge sia chiara: può e deve aspettarlo da libero. Viene arrestato il 14 ottobre 2011, tre mesi dopo la morte di Claudia e Livia, e il dottor Gip spiega il motivo: non per uno, ma per tutti e tre i previsti dalla legge. E illustrati sentite come: a) potrebbe inquinare le prove, in un momento delicato come questo, dove gli inquirenti le stanno cercando!! b) qui riporto l’integrale “considerato che il delitto è stato turpe e che ha avuto una grande risonanza sui mezzi di informazione, è concretamente probabile che l’indagato, se rimanesse in libertà, cercherebbe di sottrarsi al processo”; Iori s’era accorto che lo stavano indagando, e addirittura non aveva profittato di un congresso all’estero…. c) riporto di nuovo “è quindi concretamente possibile che egli possa determinarsi a nuove azioni violente e la pendenza del procedimento penale a suo carico non può che costituire un ulteriore elemento di stimolo dannoso”. Qui siamo nell’incredibile, immaginiamoci l’avesse scritto un povero avvocato: per dispetto, siccome lo processano per un omicidio, lui ne commette un altro!
Ma che riforma e riforma vogliono proporre i Matteo Renzi del giorno, l’unica è premere sull’Ordine, attraverso il Consiglio superiore, l’Associazione nazionale, tutti i sindacati interni, che controlli ciò che combinano i suoi prodi.
I due valorosi avvocati, Giusto e Gualazzini, mica son stati zitti, e han ricorso fin in Cassazione, che ha dato loro ampia ragione; ma i giudici del Riesame di Brescia se ne sono infischiati, fornendo uno dei tanti esempi che mi han fatto trovare una bella similitudine: giudici e avvocati hanno di fronte il Nodo di Gordio, e devono scioglierlo, solo che l’avvocato può usare solo le mani, il giudice quando si stufa copia Alessandro Magno, estrae la spada e lo tronca.
Il Riesame è stato più modesto dei colleghi, e ha ridotto i motivi del carcere a Iori a uno, eccolo: “il ravvisato pericolo di recidivanza si ricava dunque proprio dalla gravità e dall’abiezione del duplice omicidio per cui si procede…..trattasi, invero, di elementi oggettivi che denotano la tendenza di Iori Maurizio a perpetrare le più feroci e vili condotte, a prendere di mira persone in condizione di manifesta debolezza…..e ciò, in particolare, in ragione dell’estrema serietà del quadro descritto e dell’assenza di oggettivi sintomi di resipiscenza da parte di Iori Maurizio.”
Provate a ragionare, da Matteo Renzi al più disinformato dei 60 milioni di italiani, con giudici del genere, dotati di una comprensione delle cose inversamente proporzionale al potere che hanno. Passi, per modo di dire, il dottor Gip, che per primo incarcera Iori che a suo parere poteva anche immaginare di non essere sospettato e quindi continuare a uccidere, Dio sa perché; ma il Riesame giudica un uomo che è già dentro e che, se lasciato libero, non sentendosi osservato, riprende a uccidere!
Credo che anche lo straniero appena giunto da noi, da qualsiasi Paese, pensi: ma se questo Iori è arrivato a cinquant’anni senza toccare una mosca, signori giudici, e improvvisamente non solo uccide in maniera atroce, ma secondo voi ci ha preso gusto e lo rifarebbe, l’avete sottoposto a una perizia psichiatrica, come d’uso anche in Burundi, per capire che gli è successo?
Io sono Flaminio e più di una volta m’avete sorpreso a sogghignare nelle circostanze meno adatte: signori del Riesame, perché Iori dovrebbe mostrare “oggettivi sintomi di resipiscenza” per un delitto che non avete ancora dimostrato, come VOGLIONO Costituzione e leggi, abbia commesso? Zoppicate dove, Signori con la toga forte e giusta, nel ragionare o nello scrivere?

Cremona 29 10 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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Ott 29 2013

tanto per cominciare 29 10 2013

Published by under cronaca cremonese,Giudici

TANTO PER COMINCIARE
La lagna è da sempre quella: a Cremona comandano i soliti noti. Come nel resto del mondo, credo, da noi la differenza è che i soliti comandano non perché abbiano un potere particolare, siamo noi a inchinarci. In pubblico. E solo da lì nasce il loro potere.
Perché devo essere solo io a scrivere apertamente di cose di cui quasi tutti mugugnano, spiando di non essere ascoltati? Che potere hanno i Pizzetti, i Piva, gli Arvedi, di farci che, se gli diciamo in faccia quel che pensiamo?
Riprendo un vecchio tema, ne scrivo dall’agosto 2011, quando ricevetti la dritta da uno del partito, “amico” ufficiale: la casa di Pizzetti, Castel Pizzetti. So che moltissimi ghignano, nessuno fa, Procura compresa, troppo affaccendata dalle scommesse del calcio alle teste di rinoceronte, per leggere i post che continuamente le invio.
Ripeto la premessa e i fatti. Non ho mai scritto, e nemmeno pensato, figuratevi! che ci sia sotto qualcosa di men corretto: chiedo solo che il compagno senatore Pizzetti Luciano, nei rari momenti di riposo dalla difesa del potere, il suo, dia in pubblico tutte le spiegazioni che lui ha chiesto e ottenuto in Parlamento sulla casa di Scajola. Mi colpisce il suo non abituale silenzio, pronto com’è a scrivere cose irripetibili sui guadagni dei bergamini e sul voto 1994 dell’inceneritore, quando il suo dovere di uomo pubblico, specie in tempi come questi, e del suo partito, quello della morale e della chiarezza, è spiegare tutto, da Adamo ed Eva, non trincerarsi dietro un: non permetto a nessuno di dubitare di me!
Riassumo: via Volturno 38, fino a una decina di anni fa, è la sede dei compagni, non in affitto, di proprietà, che poi si trasferiscono in via Ippocastani. Fino a dicembre 2009 resta disabitata, quando il compagno Pizzetti la compra per 400mila euro e in breve la trasforma in Castel Pizzetti, ascensore privato, per due piani! finiture di pregio e terrazza panoramica comprese. Stranezze, il Comune mette on line le licenze edilizie e risulta che il compagno ne avesse chieste mentre la casa non era sua.
Così, due tracce. Non vorrei passare per persecutore, solo che, soprattutto il partito democratico, come uso fare contro gli altri, e il compagno senatore, spiegassero senza tanti contorcimenti verbali: tutti i passaggi di proprietà, con tutti i dettagli come il prezzo, dal partito al godente attuale; le licenze chieste e ottenute e da chi; la congruità con lo stato attuale dell’immobile; e, così tanto per finire, dato che al rogito l’immobile era dichiarato a rustico, le fatture dei lavori del ripristino.
Chiedo troppo? Invece di seppellire con l’arma del tempo della comunicazione: il silenzio, chi sa e chi deve rispondano. Io ho iniziato due anni fa e vado avanti fin che campo….

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Ott 29 2013

coraggio scappiamo 29 10 2013

CORAGGIO SCAPPIAMO, MA DI NASCOSTO
Minisondaggio in un bar dove lascio i miei pezzi:
Li leggono?
Sì, ma hanno paura a farsi vedere che li leggono!

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Ott 29 2013

decisi a tutto 29 10 2013

Published by under barzellette,Berlusconi

DECISI A TUTTO
Decadenza di Berlusconi: la Giunta, a voto segreto, ha deciso di decidere a voto segreto!

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