Ott 15 2013

in attesa di una giustizia più esatta-sei 15 10 2013

Published by at 9:34 am under cronaca cremonese,Giudici

IN ATTESA DI UNA GIUSTIZIA PIU’ ESATTA – SEI
Credo che la Magistratura italiana sia un unicum in tutto il mondo: se la Giurisdizione non va, la colpa è di tanti, non dei giudici, o in piccola parte. In politica la colpa non è mai dei ministri, ma del consigliere comunale di Spinadesco. Quante volte, anche a Cremona, ci siamo sorbiti le geremiadi di giudici che lamentavano la mancanza di impiegati che facessero le fotocopie, e addirittura la carta: il Ministero non la manda! Ricordo un’intervista di Cuno Tarfusser, il famoso Procuratore di Bolzano che i processi e il suo lavoro in genere li faceva in tempi umani: per le venti copie al giorno che mi servono, le faccio io, e per quel che costa la carta, la compro, poi i soldi arrivano. E’ il principio di Napoleone: l’Armata in marcia, l’Intendenza arriverà.
Una conferma delle colpe degli altri l’ho avuta anche venerdì scorso, conferma perché casi simili son finiti spesso sui giornali, al dibattito seguito alla presentazione del libro di Nuzzo: scoperta a Brescia una sentenza già scritta prima ancora parlassero gli avvocati!
Che essendo naturalmente di parte l’han presa per il verso sbagliato: era invece un modo molto pratico di ridurre la lunghezza dei processi!
Credo, per quello che è trapelato sui giornali le altre volte, che tutto si aggiusterà col cambio del giudice e il buffetto: non farlo più!
Un tema che non finirà mai: le carceri sovraffollate. Basterebbe, mi ricorda ancora ieri un amico avvocato, applicare la carcerazione preventiva come prevede la legge, cioè quasi mai, invece che anticipo della pena: tanto è colpevole! che in mano a un giudice è una scelta tremenda, vuol dire rifiutare il principio del giudicato, o peggio, strumento per estorcere la confessione. Lo so, mi ripeto, perché faccio fatica ad accettarlo, senza essere del mestiere basta leggere i giornali: martedì il Procuratore ha ordinato l’arresto di Mario Bianchi, che interrogherà venerdì. Se risponde bene, la settimana dopo, o un mese, c’è caso e caso, Mario Bianchi esce. E allora perché l’hai arrestato martedì, per interrogarlo venerdì, per liberarlo eccetera?
Anticipo di pena, Parolisi: è dentro fin dall’inizio. Perché? Le prove evidentemente non le può inquinare, un’altra moglie da uccidere non l’ha, timore di fuga, vale per tutti i condannabili, ma bisogna provarlo, non dirlo in generale. Ed è il tipico processo indiziario, dove l’errore è lì, in attesa che lo colga anche il giudice più attento.
Peggio ancora il nostro Maurizio Iori. Arrestato dopo tre mesi di ascolto di telefonate e pettegolezzi, senza nemmeno fossero noti gli esiti delle autopsie. Incertezze confermate alla grande dalle pietose 97 pagine di motivazione, che possono essere riassunte nella conclusione: poiché sono morte, le ha uccise lui!

Cremona 15 10 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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