Set 27 2013

aspettando giustizia pulita-ottantuno 27 09 2013

Published by at 8:22 am under cronaca cremonese,Giudici

ASPETTANDO GIUSTIZIA PULITA – OTTANTUNO
Come abbiamo visto ieri nel finale, il presidente della Corte Massa Pio, nonché divulgatore dei motivi per cui s’è deciso di mandare all’ergastolo Maurizio Iori, prende da una corposa deposizione di Facchi Pasqua solo ciò che serve alla sua tesi e lo deforma perché così com’è non basta: ed è lo stesso Massa Pio che invia gli atti alla Procura affinché proceda per falsa testimonianza contro Michela Groppelli.
Naturalmente non è l’unica modifica agli atti e ai testi del procedimento, d’altronde è noto quanto si debba lottare per giungere alla verità: oggi confrontiamo un’altra sua “lettura critica”, pagina 84.
“Il sunto di una conversazione telefonica del 16 08 2011 tra Paola e la madre il cui senso è solo lo stupore per come il matrimonio di Iori, a marzo, sia stato tenuto nascosto.”
Ecco il sunto, pagina 113 dell’ordinanza del suo collega dottor Gip: “Commentano poi il recente matrimonio di Iori dicendo che si tratta di una cosa pazzesca e incredibile e che nessuno era al corrente della cosa.”
Il confronto è “argomento di scarsa rilevanza” cui si attacca la Difesa per fare il suo lavoro, cioè difendere.
Pagina 84: “Ornesi Gianstefano, Facchi Pasqua ed Ornesi Paola hanno concordemente riferito in dibattimento che Claudia sapeva sin dal mese di maggio dell’intervenuto matrimonio.”
Ecco, adesso, sempre dall’ordinanza del dottor Gip, acquisita al processo, leggiamo cosa sapevano e raccontavano alla Polizia giudiziaria il 21 luglio 2011, subito dopo la morte di Claudia. Pagina 5, Ornesi Gianstefano: “So che lo Iori nel periodo in cui stava con mia figlia ha avuto anche un altro figlio da un’altra donna che non è sua moglie.” Facchi Pasqua: “Mia figlia, che si confidava totalmente con me, mi ha riferito d’aver appreso che Maurizio era divenuto nuovamente padre pochi mesi dopo la nascita di Livia, avendo concepito un’altra bimba con una donna che si chiamerebbe Laura e che probabilmente abita con lui alle Murie…..Preciso che Maurizio aveva in essere la causa di divorzio dalla prima moglie eccetera.” Come possa Facchi Pasqua, Maurizio è un malvagio acclarato ma in Italia non vige l’ordinamento islamico, essere certa di un nuovo matrimonio mentre dichiara di sapere che pende la causa di divorzio, lo può spiegare solo un fine interprete come Massa Pio, facendosi aiutare, servisse, dal collega Beluzzi Pier Paolo. Ornesi Paola, pagina 11: “Le remore sul riconoscimento scaturivano anche dalla nascita quasi contemporanea di Livia con un’altra bimba di cui sconosco il nome che Maurizio aveva avuto nel frattempo con una relazione parallela.”
Ecco, questo è il bicchiere in cui ha cercato Massa Pio ed evidentemente si è perso, da che nessun lettore si può permettere il dubbio sulla sua buona fede; nella mole delle 97 pagine di motivazione non avrà trovato la bussola; poi il lettore mi potrebbe obiettare: ma la Difesa c’era o dormiva? cui posso rispondere, ho seguito tutte le udienze: c’era, c’era, e continuava a protestare chiedendo di rileggere in Aula quanto scritto sopra. E la Corte? Che cazzo di lettore sei, il presidente dirige l’ordine dei lavori, e se non ha ritenuto confrontare, avrà avuto i suoi buoni motivi!
Basta rileggere il verbale d’udienza del 26 ottobre 2012, pagine 70 e vicine, dove l’avvocato Giusto cerca di farsi spiegare dal padre Gianstefano Ornesi come mai il 21 luglio 2011 avesse dichiarato di non sapere del nuovo matrimonio di Iori e improvvisamente in Aula sostenga il contrario; il presidente Massa Pio lo interrompe: è sufficiente dichiari oggi che lo sapeva! Evidentemente papà Ornesi non è una qualsiasi Michela Groppelli!
Il lettore converrà che se un giudice si incaponisce tanto su un aspetto che conta sì, sapesse o meno Claudia del matrimonio con l’Arcaini, ma se si decide su una morte, essenziale è la certezza di come sia avvenuta, prima di tutto, immaginiamoci il resto!
Passi che Iori sia un bugiardo sfrontato, serve alla causa, ma non credere nemmeno a un collega senza spiegare il perché, è eccessivo anche nell’ampiezza dei poteri che la legge concede al giudice!
Quando ci si deciderà a scendere dal pero e dalla Costituzione e osservare come si svolgono certi processi?

Cremona 27 09 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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