Set 21 2013

aspettando giustizia pulita-settantacinque 21 09 2013

Published by at 9:31 am under cronaca cremonese,Giudici

ASPETTANDO GIUSTIZIA PULITA – SETTANTACINQUE
Secondo me e chi legge la loro motivazione della sentenza Iori, Massa e Beluzzi non sanno nemmeno di avere un Presidente che ricorda e ammonisce, tra le tante cose: senso della misura e del limite. Prima delle persone, abbattono i fatti, e se bisogna, anche la legge, come abbiamo appena visto sul capitolo “chiavi”, uno dei tanti fondamentali, perché se Iori non le ha, e tocca loro dimostrare il contrario, non può materialmente essere un assassino.
Girati in lungo e in largo le 97 pagine, se non ti fidi di me e credi ai Signori in Toga Giusta e Forte, e trovami se esista una soluzione diversa dal: se ne sarà fatta una copia prima di consegnare gli originali agli Ornesi. Proprio come vogliono la legge, il 533cpp davanti a tutto, la logica, e se non hai nemmeno quella, il comune buon senso.
Nelle pagine 71/73 fa la sua comparsa il teste Fiameni, che poteva essere ridotto alla prima riga, tanto per cambiare: “Anche la sua testimonianza non sembra recare particolare vantaggio alla tesi difensiva.” Certo, una volta accettato il presupposto che la Difesa debba seguire le regole del calcio, l’Accusa e la Corte unite anche quelle del basket, del rugby, della pallavolo, abbiamo capito, la palla è mia e la gioco come voglio. Fondamentalmente Fiameni, abita sopra Claudia e Livia, dice due cose, la prima: la sera del 20 luglio, quella della morte, ho sentito puzza e urla. E ora vediamo la Corte, non l’Accusa, si badi! effettuare l’interpretazione autentica delle sue parole: “Fiameni ha riferito di essersi recato quel giorno in macchina a Pinerolo per vedere una tappa del Tour de France che sconfinava in Italia e di essere tornato a Crema verso le ore 21.30 e che poco dopo verso le 21.45, recatosi nel bagno sentì “uno strano odore provenire dalle condutture del bagno, un odore che non avevo mai sentito che non era il classico odore del gas metano bensì un odore più simile al petrolio tipo quello dei sacchi della spazzatura nuovi quando si tirano fuori dalla confezione, un misto quindi di un odore magari proveniente dalle fogne.”
Chi, abitando in condominio ma anche in una casa singola, non ha mai colto odori strani dai lavandini, dai sanitari eccetera?
Ecco il senso della misura e del limite della premiata coppia Massa/Beluzzi, pagine 71-72: “Sulla base di tale ricordo potrebbe (giunti nella parte finale della motivazione i due non hanno ancora capito che il 533cpp vieta espressamente i “potrebbe”, n.d.r.) allora desumersi che alle 9.45 di sera le bombolette di gas erano entrate già da tempo in azione (e quindi le vittime già dovevano essere, se non morte, in stato di grave intossicazione) ed il riferimento all’odore dei sacchi della spazzatura potrebbe collegarsi ai sacchi della spazzatura comprati da Iori il 19 luglio al Bennet di Fissiraga che possono essere stati usati, come sopra riferito, anche come sacchi cosiddetti di confinamento per coprire la testa della vittima, così aumentando l’entrata del gas nelle vie aeree (è il sistema usato dai detenuti per uccidersi con il gas della bombola in uso per cucinare).”
Spaventoso, uno dei tanti segni di come la voglia rabbiosa di condannare Iori abbia fatto perdere la testa, perché escludo, per quanta disistima ho, ripeto: ho, sulla base dei fatti di questo processo, non a causa di idee innate di cui soffro di rado, per Massa e Beluzzi, escludo che in condizioni normali possano sostenere, anche Iori non avesse portato solo due sacchi ma l’intera confezione da venti, che il vicino del piano di sopra ne possa cogliere l’odore! E se non mi credete, lettori diffidenti, tirate fuori la vostra confezione dal ripostiglio e ditemi se a tre metri, sempre in casa vostra non al piano di sotto, ne cogliete l’odore!
Roba da estrarre il passo e conservarlo a futura memoria perché i nostri discendenti sappiano come facevamo le sentenze, con la pretesa per giunta fossero rispettate!
E spero non vi sfugga il continuo accenno ai sacchi infilati sulla testa per accelerare la morte, che l’autopsia ha escluso perché il gas non avrebbe avuto il tempo di invadere il corpo come invece è successo, ma loro insistono, come insistono sull’uso dei detenuti, perché Iori avrebbe avuto l’idea leggendo della morte di uno di essi, come se il sistema non potesse usarsi da chiunque!
Come si piegano i fatti alla “ragione”: ecco la seconda “cosa” di Fiameni, pagina 72: “La circostanza molto incerta è quella riferita alle urla di una donna che Fiameni avrebbe sentito verso le ore 22.30 di quella sera o della sera precedente.”
Sarò breve. Quando Iori si decide a confessare la sua bugia, non era al cinema, era lì a cena, dà la sua versione: nel bel mezzo gli scappa d’aver sposato l’altra, Claudia s’incazza, urla, lo copre di parolacce e lo butta fuori di casa, proprio a quell’ora.
Immaginate la conclusione di Toga Forte e Giusta: uno, Fiameni ha sbagliato sera, due, non ha riconosciuto pur venendo dal suo appartamento la voce di Claudia, tre, che a quell’ora per giunta era morta, anche se i periti han dovuto fissare un periodo largo, tra le 20.30 e le 0.30. Così si vince:, lo diceva anche Napoleone che Dio sta dalla parte del battaglione più forte!
Corollario, pagina 74: “la versione dell’imputato è stata partorita quando erano già note a Iori e alla sua difesa (che imbroglioni quei Giusto e Gualazzini! n.d.r.), per essere state trasfuse nell’ordinanza che applicava la misura della custodia in carcere, le dichiarazioni rese dal Fiameni alla Polizia.” Dimenticando che fino a quella data Iori non aveva ancora ammesso d’esser stato a cena da Claudia!
Così è, come a loro piace!

Cremona 21 09 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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