Set 19 2013

aspettando giustizia pulita-settantatre 19 09 2013

Published by at 9:27 am under cronaca cremonese,Giudici

ASPETTANDO GIUSTIZIA PULITA – SETTANTATRE
In un certo senso siamo arrivati alla scena madre di questo processo: la chiave! Perché vedete, cari lettori, sugli altri punti del caso Iori, fondamentali e accessori, specie se si appoggiano le classiche fette di salame sugli occhi per il doveroso rispetto che ciascun buon cittadino sente premere dal profondo del cuore per ogni decisione della magistratura italiana, proconsole di Dio in Terra, si può accettare la discussione; per gli obblighi di cortesia credere qualcosa e trattenere il ghigno dove esso preme insistente; quindi Iori è davvero malvagio perché ha ucciso causa la naturale richiesta di Claudia di far giocare la loro bimba con gli altri suoi figli; è certo abbia propinato lo Xanax anche se la mancanza della sfera di cristallo non ha fatto capire come, poi il gas è noto, usato in un certo modo può far danno; insomma, i mezzi veloci di oggi han fatto cadere in disuso, e quindi se n’è persa la conoscenza, i sapienti tratti della diplomazia del tempo che fu, quando avevano la loro importanza gli ambasciatori che potevano spostarsi solo in carrozza, ma per restare seri davanti alle 97 paginette larghe della motivazione di Massa Pio, scritta nei pochi 170 giorni su incarico di Beluzzi Pier Paolo e dei sei popolari, e con la comprensione del presidente della Corte di Brescia che li ha concessi, bisogna recuperarli in fretta, quei tratti!
Però di fronte alla chiave non bastano e Massa Pio e compagni se ne rendono ben conto: essere o non essere, questo è il problema! o Maurizio Iori ha la chiave, ma bisogna dimostrarlo, così almeno impone! la legge, che bisogna rispettare ben più che le sentenze, o non c’è assassinio, da parte di alcuno, e bisogna arrendersi all’evidenza di chi le fette di salame le posa nel piatto: suicidio!
Perché il padre, quando la mattina entra in casa e scopre i corpi, trova la porta chiusa a chiave, quindi l’ha chiusa Claudia dall’interno o l’assassino uscendo!
Massa Pio ha superato ben altro nelle 97, e risolve il problema radicalmente al centro della pagina 69: “La conclusione cui si deve pervenire non è quella che Iori non aveva le chiavi di casa ma che semplicemente, dopo aver ricevuto al momento del rogito i tre originali delle chiavi egli, prima di passare le chiavi a Claudia, se ne fece una copia per sé.”
Potrei chiudere qui il capitolo, e sperare che un miracolo rompa l’ordine che conosciamo, pubblichi in ogni angolo di strada e diffonda nelle scuole di ogni ordine e grado, anziché tenerli al chiuso delle Aule di Giustizia (!!): nome, cognome, indirizzo, fotografia degli autori, comunque coinvolti, e le parole di sopra, in modo che tutti i cittadini italiani sappiano con chi potrebbero, un giorno o l’altro, aver a che fare, ma nella posizione dell’agnello: superior stabat lupus!
La “conclusione”, presidente Massa Pio, non la faccia cadere dall’alto, la dimostri come impone la legge in base alla quale lei sentenzia; nel caso, si faccia aiutare da Beluzzi. Perché da pagina 67 a 71, dove lei tratta il problema, la “conclusione” evidente è una sola: siccome la sfera di cristallo mi ha detto che Iori è l’assassino, io ne faccio discendere, stavolta senza sfera, che deve per forza avere la chiave!
Col nostro buon senso comune, lettori cari, fossimo anche in rapporti cordiali, io proprietario ho tre chiavi e ne voglio tenere una, che faccio io, che fareste voi? me la tengo e consegno le altre due: se serve, facciano loro la copia!
In rapporti cordiali, ma leggete cosa scrive il nominato Massa Pio la pagina dopo, la 70: “Non si può del resto pensarsi seriamente che l’imputato, giuridicamente utilizzatore (in leasing) dei locali, per propria liberalità concessi a Claudia e alla figlia, si privasse spontaneamente della possibilità di entrare all’occorrenza quando e come voleva in quella casa che era sua, finendo per suonare il campanello come qualsiasi venditore ambulante. Ciò non corrisponde affatto al profilo di Iori, dotato di alta considerazione di sé e capace di imporre facilmente la sua volontà alla Ornesi.”
Un salto verso la fine, pagina 91: “Iori è persona gentile e premurosa con le donne che vuole frequentare, ma anche persona fredda, calcolatrice e piena di sé, che vuole imporre la sua superiorità sociale e la sua intelligenza alle persone che considera inferiori e che, se vuole, è capace di far prevalere il lato diabolico che è in lui.”
Potrei riempire una cartella con i complimenti degli altri giudici, secondo il dottor Gip: personalità terrificante, superuomo niciano; secondo i parenti Ornesi quando Claudia abitava ancora coi genitori e lui voleva in parole povere scoparla, imponeva, e loro accettavano, uscissero di casa, e tante altre gentilezze simili.
Le ha scritte e raccolte lei queste definizioni, presidente Massa Pio: e adesso, perché la fa comodo e non ha lo straccio di una prova, vuol farci credere e lo inserisce in una motivazione di condanna, che l’usapersone Iori Maurizio perde mezz’ora del suo prezioso tempo per fare una copia perché Claudia possa consegnare gli originali ai suoi adorati parenti?
Per arrivare all’incredibile “conclusione”, si metta d’accordo con se stesso, e provi a pensare, lei che in piena Aula s’è permesso un “avvocato non dica sciocchezze” a un principe del Foro come Gualazzini, se la sua “conclusione” l’avesse tratta un avvocato! Il che dimostra ancora una volta come nel “giusto processo” l’Avvocato debba sempre valersi della sola ragione, il Giudice, se si stufa, anche della forza!
Domani il resto delle prodezze racchiuse tra le pagine 67-71.

Cremona 19 09 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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