Set 14 2013
aspettando giustizia pulita-sessantotto 14 09 2013
ASPETTANDO GIUSTIZIA PULITA – SESSANTOTTO
Io spero che il lettore si sia reso conto della gravità di ciò che ha scritto Massa Pio da pagina 50 a 58: “Impronte e Dna”, per argomentare come Iori avesse trascorso nella casa del delitto ben quattro ore, non solo per essere certo d’aver ucciso, ma per sistemare le impronte a suo favore, secondo una scienza particolare, sconosciuta ai consulenti, tutta sua perché assicurata da Massa Pio, peritus peritorum, come si dice in processuale. Che può essere riassunta: come tocchi, lasci impronte; se ti dan fastidio, cancelli ciò che vuoi; se sono dove non vuoi, qualcuno le avrà inavvertitamente trasportate!
Se le impronte di Claudia sono rimaste su uno solo dei dieci blister, che non ha mai toccato, questa la sintesi tra pagina 50/58, è perché medico e infermiera pur indossando i guanti acrilici, le han trasportate.
Volli, sempre volli, fortissimamente volli!
Udienza del 24 ottobre, viene ascoltato il teste signor Barboni, autista dell’ambulanza.
Risponde al Pm, pagina 196: C’erano dei blister sul tavolo che io ho toccato, ho preso senza avere su i guanti. PM: Li ha toccati? Barboni: Io ho preso un blister e l’ho fatto vedere al dottor Lupi, sì. PM: E non aveva i guanti?. Barboni: No, no, non tenevo i guanti, no.
Il PM insiste: li ha toccati senza guanti? E Barboni continua a confermare, pagina 202.
Anche l’avvocato Severgnini, Parte civile, pagina 204, gli fa la stessa domanda sui guanti/blister e Barboni conferma, l’ha toccato senza guanti. Lo stesso il difensore avvocato Giusto, che gli fa rifare il gesto con cui ha consegnato il blister al dottor Lupi, e gli chiede di nuovo quanti ne ha visti, uno! risponde Barboni, pagina 206. Interroga anche Massa, che ormai deve aver capito benissimo cosa Barboni ha toccato, e gli fa altre domande, pagine 207/209.
Dunque Massa non può sostenere di non aver visto, di non aver capito, di non aver letto i verbali, a meno che voglia suggerire qualcosa di grave sul suo stato: perché nella sua motivazione, ci ha messo 170 giorni per scrivere 97 paginette larghe, non fa cenno che una persona ha preso in mano almeno un blister, “almeno” è giustificato dal fatto che sul tavolo per gli altri testi ce n’erano 10 e lui ne ha visto solo uno! e non è rimasta traccia alcuna delle sue impronte, digitali o genetiche che fossero? eppure il mattino del 21 luglio fa caldo e una mano umida non avrebbe difficoltà a lasciarle!
Questa è una delle tante “prove” targate Massa Pio nella motivazione, un po’ come il classico ortopedico che taglia la gamba sana, e giustamente il Massa Pio che cura il suo processo lo condanna: non puoi prendere Roma per toma!
I Massa Pio sì, come e quando vogliono, perché loro a differenza dell’ortopedico giocano un gioco diverso, la gamba non la riattacchi più, il processo, anche se lo inventi, anzitutto non è detto che non prosegua così anche il giudice successivo, ma se invece ti andasse male te lo correggono, il sistema regge egualmente, e Massa Pio può andare avanti come crede nella carriera, gambe giuste o sbagliate sono semplici corollari!
Quando leggete sui giornali, cari lettori, di processi, il tipo che volete, risolti in base a prove schiaccianti, ricordate sempre che ciò che schiaccia voi potrebbe non schiacciare il giudice, e viceversa.
E vogliamo andare avanti con le “anomalie” scoperte da Massa Pio? certo, non dimenticando che la prima, enorme anomalia che comprende tutte le altre, è proprio la sua motivazione.
Comunque, pagina 61, i medicinali, Xanax e Valium:
”Una trattazione a parte, per la loro particolare importanza ai fini probatori, va dedicata ai medicinali che Claudia Ornesi avrebbe assunto e fatto assumere alla figlia Livia la sera del 20 luglio. Dai dati autoptici e tossicologici già analizzati sappiamo che Claudia assunse due sole volte il Diazepam, principio attivo del notissimo medicinale Valium: sicuramente una dose la sera del 20 luglio e l’altra dose 3-4 giorni prima, probabilmente il 16 luglio. Sta di fatto che in casa di Claudia non è stata trovata alcuna scatola o boccetta di Valium e che il mistero su come Claudia abbia fatto ad ingerir la sera del 20 luglio il Valium può risolversi solo ipotizzando un intervento esterno, ad opera di Iori, come narrato a pagina 35 della presente sentenza.”
Questa è una delle tante ”prove” alla Massa Pio, il mistero non è come Claudia abbia ingerito una quantità enorme di medicine senza accorgersene, ma dov’è la scatola, la solita gamba sbagliata se lo fanno gli ortopedici: nessun consulente, almeno in udienza, dove secondo legge si forma la prova, ha parlato di 20 luglio, anzi, hanno pure detto che è impossibile stabilire il giorno esatto, e che probabilmente Claudia faceva uso sporadico di Valium!
Domani vedremo in dettaglio i “perché” di tanta prova.
Cremona 14 09 2013 www.flaminiocozzaglio.info
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