Set 01 2013

aspettando giustizia pulita-cinquantacinque 01 09 2013

Published by at 9:15 am under cronaca cremonese,Giudici

ASPETTANDO GIUSTIZIA PULITA – CINQUANTACINQUE
Nell’altro pezzo “Difendersi dentro il processo” ho ricordato che Franco Coppi si lamenta che in Cassazione avesse parlato due ore a spiegare il caso Mediaset e i giudici manco l’hanno ascoltato, protesta ragionevole, visto che sulla carta il diritto alla Difesa c’è, ma a Cremona, nel processo Iori, la provincia ha superato la capitale: passi che ci fossero solo gli avvocati della Parte civile e il Pubblico ministero, i giudici hanno ignorato o rivoltato, secondo necessità, tutto quanto andava contro la loro idea, anche se accertato da colleghi, anche se prodotto e verbalizzato senza contestazioni in udienza, come più volte abbiamo letto assieme, cari lettori, citando l’ordinanza del dottor Gip, i verbali, e la pagina della motivazione che scriveva esattamente l’opposto!
Pagina 53: “DNA di Iori Livia su fazzolettini di carta. Il risultato non prova che, come fantasiosamente sostenuto (nota bene, lettore caro, non entro nel merito di chi abbia ragione sul punto, sfoglia le 97 pagine della motivazione e trovami, anche una sola volta, dove Massa Pio abbia scritto un “fantasiosamente”, oltre alla sua sfera di cristallo et similia, sul Pm o la Parte civile, tanto per darti l’idea del giudice “terzo” e di “buone maniere” di questo processo, n.d.r.), Claudia Ornesi abbia pulito la bocca di Livia dal vomito fuoriuscitole per effetto della intossicazione realizzatasi, ma semplicemente che i tre fazzoletti, trovati in tre diversi punti della casa (letto, fasciatoio e divano) (ma Claudia nel resto del processo non era la persona ordinatissima che nulla lasciava in giro, nei momenti ordinari del giorno ben s’intende, e qui lascia tre fazzolettini sporchi? n.d.r.), sono stati semplicemente usati per pulire il naso sporco di muco, in quanto la bimba aveva il raffreddore (come confermato anche dalla nonna) (e se lo dice la nonna, lo scrive da un’altra parte Massa Pio, è sempre vero, n.d.r.). Al riguardo anche in udienza il dr. Giuffrida ha affermato che l’aspetto della traccia biologica sul reperto era quella del muco……A mio parere si tratta di muco non di saliva.”
Ora, professor Franco Coppi, a parte che lo stesso Giuffrida, consulente della Procura, dichiara parere, non certezza, perché omettere nella motivazione, che non è il saluto delle Feste di Natale, il parere del dottor Capra, perito della Difesa e professionista di livello internazionale?
“Verbale di udienza del 12 dicembre: dal punto di vista tecnico non esiste un test che dà l’assoluta certezza che una traccia sia riconducibile a saliva, questo scordiamocelo nel senso che non esiste (ed ecco perché Giuffrida ha parlato di parere, non certezza, n.d.r.), la milasi è presente in tantissimi altri fluidi per cui un risultato positivo al test della milasi non ci dà la certezza al cento per cento che si tratta di una saliva. Ora, così come uno ipotizza che ci sia della saliva sopra un mozzicone della sigaretta perché uno ha fumato, su un fazzoletto o che ci si del muco nasale o che ci sia della saliva il risultato è lo stesso, se faccio il test della saliva mi darà sempre positivo….Quando io dico che un fazzolettino può essere stato utilizzato per ripulire la bocca della bambina dopo che ha rigurgitato è perché su quel fazzolettino ci sono tracce di muco o di saliva.”
Massa Pio per scampare il pericolo, se sui fazzolettini è certa la presenza del vomito è una delle tante prove del suicidio, taglia la testa al toro, abolisce il dubbio dei consulenti di entrambe le parti e resta una sola certezza, la sua. Che in nome del popolo italiano deve necessariamente diventarlo di tutti noi, e con rispetto, perché le sentenze comunque si rispettano!
E lei professor Coppi si lamenta di aver parlato due ore senza ascolto?
Domani godremo dello spunto in avanti di Massa Pio sulla pastiglia di Livia.

Cremona 01 09 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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