Ago 21 2013
aspettando giustizia pulita-quarantaquattro 21 08 2013
ASPETTANDO GIUSTIZIA PULITA – QUARANTAQUATTRO
Naturalmente non è finita qui, con le ipotesi dei periti che sotto il comando del giudice, peritus peritorum, diventano certezza e quindi legge: non è come la faccenda delle tre/quattro sponde della stessa culla che, divise da quindici righe di due pagine consecutive, cambiano improvvisamente altezza; le tre, per compensare la mancanza della quarta improvvisamente diventano più alte di quando sono quattro e impediscono l’ingresso del gas, ma l’argomento, l’esito dell’autopsia, è assai più importante. A pagina 27 Claudia e Livia erano morte a causa dell’azione combinata di Xanax e gas, a pagina 42, lo Xanax si sarà perso per strada, muoiono solo per il gas!
Nel caso un lettore con poco tempo si fosse persa qualche puntata dei miei commenti, i periti ci misero cinque mesi a consegnare l’esito dell’autopsia perché in letteratura non era previsto si morisse per Xanax o per butano/propano: non trovando altro, la conclusione pratica fu che, combinati, i due elementi potessero cagionare la morte!
Non voglio far perdere ulteriore tempo, e spazientire il lettore, e trascrivo subito la cavalcata trionfale di Massa Pio, estensore della motivazione, che per forza di legge deve essere condivisa almeno dalla maggioranza degli otto componenti la Corte: “Nel valutare in modo complessivo e coordinato (complimenti per l’esito! n.d.r.) i risultati dei dati tossicologici offerti dai medici legali con gli accertamenti sulla dispersione del gas di GPL e sue conseguenze ed utilizzando i dati circostanziali correlati, la conclusione è che vi è una rilevantissima probabilità (e ci si ferma qui – sempre per prudenza – a tale valutazione) (qui ancora una volta se non fosse tragedia sarebbe tutto da ridere, il 533cpp al giudice deciso alla condanna non permette probabilità di alcuna misura, vuole solo certezza al di là di ogni ragionevole dubbio, per cui non solo gli otto sotto la guida di Massa Pio hanno violato la legge, ma si dan pure l’incarico di scriverlo! n.d.r.) che Claudia Ornesi e la piccola Livia siano morte per l’azione di una persona che abbia posto una bomboletta di gas davanti alla loro bocca (meno poesia, semmai il naso, n.d.r.) facendo loro ingerire direttamente (usando forse anche sacchetti di confinamento per coprire la testa, così aumentando l’entrata del gas, come ricordato dai medici legali) il gas GPL e provocando, in tal modo, non solo la sicura morte ma anche un eccezionale livello dei gas negli organi e nei tessuti di Claudia ma soprattutto della piccola Livia (a parità di tempo in cui la mano mortifera somministra direttamente in bocca il gas alle due vittime, gli effetti per la piccola Livia sono ovviamente moltiplicati).”
C’è di tutto. Partiamo dalla fine, accuratamente chiusa nella parentesi; Massa e i suoi magnifici sette, luogotenente Beluzzi Pier Paolo avanti agli altri, sono in evidente crisi di onniscienza: come diavolo fanno a sentenziare, chiusi nella loro Camera di Consiglio, di “parità di tempo in cui la mano mortifera eccetera”? Anche questo sanno? Ma a chi, come me, ha seguito le udienze e letti gli atti, motivazione compresa, è tutto chiaro, non riescono a spiegare come Livia abbia in corpo sei volte il gas della madre e allora vogliono far credere che il sei volte sia dipeso dal fatto che Iori, ancora una volta assassino stupido, medico per giunta non sa che per un peso piuma serve meno gas, abbia tenuto le bombole sotto il naso delle due lo stesso tempo!
Da notare anche la furbizia, tesa a “demolire” l’obiezione principale, se le metto il gas sotto il naso la vittima muore subito e il gas si ferma alla testa, altro che in giro per il corpo: “forse ha coperto le teste coi sacchetti” e forse naturalmente no, per cui, sarà scritto alla fine, Iori si ferma in casa tre/quattro ore, il tempo cioè per spruzzare il gas non sotto il naso, ma ogni tanto dalle parti della testa!
Furbissimi quegli otto!
Ceriana 21 08 2013 www.flaminiocozzaglio.info
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