Ago 13 2013

aspettando giustizia pulita-trentasei 13 08 2013

Published by at 5:16 pm under cronaca cremonese,Giudici

ASPETTANDO GIUSTIZIA PULITA – TRENTASEI
Il diritto, specie il processuale, fa parte della grande branca della comunicazione che nemmeno il Primo Presidente di tutti i Tribunali può modificare: se accettiamo che un Massa Pio, sorretto dai colleghi di Corte ma in nome del popolo italiano, dia un ergastolo motivando di non essere in grado di spiegare come l’assassino abbia prima propinato il sonnifero, non ha la sfera di cristallo, come i suoi colleghi, temo, ma d’altronde per non essere frainteso lo dichiara: non è necessario, la prossima volta sarà superfluo indicare se ha usato un pugnale, poi scivolando ancora se solo o con l’aiuto di complici e via via fino a lasciare il dubbio: ma il morto c’è?
Dev’essere per questo evidente motivo che in caso di condanna il 533cpp non transige: precisione che dia certezza!
Ricorda tanto la perentorietà del termine che a volte più che infastidire, disgusta chi non ha pratica di diritto: per un giorno di ritardo! Giusto, cos’è un giorno di fronte all’eternità, e già che ci siamo chiudiamo gli occhi anche su due, e poi e poi alla fine salta anche la certezza del diritto. Ripeto ancora, dev’essere per una pedanteria quasi burocratica che il codice lasci ampi margini di assoluzione, ma in caso di condanna vuole la certezza al di là di ogni ragionevole dubbio, e da nessuna parte, nemmeno Giustiniano, cita sfere di cristallo.
Povero codice, così esprimendosi pensava d’esser stato chiaro, e che i suoi giudici consultassero, prima che lui, il dizionario in uso a chi abitualmente legge e scrive, frutto di lavorio incessante di secoli di generazioni, non voglio farla troppo lunga: quello che è certo per me e per te, non è detto lo sia per certi giudici! E’ il motivo per cui gli avvocati più seri non fanno mai pronostici ai loro assistiti.
Naturalmente Massa Pio non ci lascia soli alle prese con la sfera; ecco la continuazione, da pagina 34: “Ciò che conta è che non è affatto vero che fosse materialmente impossibile somministrare clandestinamente (per usare le parole della stessa difesa) l’alprazolam a Claudia; anzi, non era affatto difficile, considerando l’ingenuità di Claudia, che non poteva certo avere il minimo sospetto di quello che incredibilmente stava per accadere, e l’accurata preparazione da parte dell’imputato di tutto il meccanismo omicidiario e simulatorio.”
Massa e io, che immagino con gli stessi studi, liceo classico e giurisprudenza, senza dubbio abbiamo avuto professori e libri diversi: accurata preparazione da parte dell’imputato di tutto il meccanismo, e ha appena scritto la riga sopra di non essere in grado di descriverlo perché gli manca la sfera! Poi ci permetterà di chiedergli dove abbia trovato l’ingenuità di Claudia, non risulta da alcun atto processuale, né di indagine, e che sospettasse o meno eccetera: crede di scrivere una sceneggiatura invece della motivazione di un ergastolo?
Capisco gli sia andata male in questo processo, dove eccezionalmente rispetto alla norma si è infilato, del tutto per caso, ma è successo, un martello come me, mentre di solito ha una Morandi Francesca a chiedere spiegazioni, ma quando scrive in nome del popolo italiano Massa Pio deve rassegnarsi gli possa succedere, piacevole o meno, ed è meglio cautelarsi stando sul preciso. Nessuno mi toglie dalla testa che se il processo fosse stato seguito dai grandi media, minimo sarebbe stato condotto in ben altra maniera. Non è rilevante come Xanax e gas, ma ne dà un’ottima immagine la storia dell’insalata di riso, che merita una pagina tutta per sé: a domani!

Ceriana 13 08 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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