Ago 11 2013
una parte del problema 11 08 2013
UNA PARTE DEL PROBLEMA
E’ solo una ripetizione, Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere di oggi; lo dicono tutti delle sentenze che riguardano gli altri: “In un Paese civile le sentenze delle Corti, infatti, fossero anche le più infondate e le più discutibili, vanno eseguite. Su questo non possono e non devono esserci dubbi.”
Nemmeno io ho dubbi, se però il presupposto è l’obbligo di credere alla meccanicità del sistema sociale, non certo alla Giustizia; un modo di pensare da prendere con le pinze, che porta pericolosamente vicino ai sistemi totalitari: perisca l’uomo, purché viva questo Stato!
Provi Della Loggia ad accettare sulla sua pelle, non nel fondo del Corriere, un ergastolo come per adesso gode Maurizio Iori, in un processo che non doveva neanche iniziare, non dico per la povertà degli indizi, ma per l’invenzione dei fatti; su cui ho scritto 300 trecento pezzi, spediti ai giudici, ai loro colleghi di ricorso, al Ministero, all’ANM, a Nitto Palma al Senato, i più interessati li leggono, e non dico una querela, neanche un: smettila! in risposta, tanto è evidente la mia ragione.
Ma può ben darsi che Della Loggia non abbia mai seguito come me un processo alla Iori, e quindi non sia traumatizzato dal sospetto che se un giudice fa bene il suo lavoro, bene! se lo fa male, bene lo stesso, per tutti i processi d’Italia: ciò che non gli può essere sfuggito anche se non ne parla, come tutti parlano delle leggi ad personam che in Italia passano solo per Berlusconi, non per altri, ma nessuno delle indagini ad personam, queste sì solo per Berlusconi, è che Berlusconi è caduto al 50° cinquantesimo procedimento o giù di lì. Citi, Della Loggia, non solo un Paese civile, a sua scelta, un uomo pubblico, anche criminale, in Italia, che ne abbia avuti tanti!
E’ chiaro, gongola anche Scalfari Eugenio nella sua Repubblica, speriamo che resti solo e sempre un giornale una repubblica del suo sogno, che il politico Berlusconi è finito: superasse per intervento divino questa sentenza, lo aspettano altre cinque per adesso. Ma la ferita alle strutture importanti di un Paese civile non l’ha data certo un Berlusconi di passaggio più o meno lungo, come anche il più cieco degli scalfariani dovrebbe riconoscere nel suo interesse. In un Paese civile, la Giustizia non è maneggiata come da certi giudici in Italia.
Spero d’essere stato il più oggettivo possibile nella critica a Della Loggia. Dove risulta il suo “anti” più sfrenato, che evidentemente non riesce a controllare, è l’inno alla “Fine della leadership di Berlusconi, dunque”: perché escluso dai luoghi di rito, Parlamento eccetera, sarebbe nei fatti costretto all’abbandono. E’ tanto accecato da non rendersi nemmeno conto del ruolo di Grillo……
Ceriana 11 08 2013 www.flaminiocozzaglio.info
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