Ago 11 2013

aspettando giustizia pulita-trentaquattro 11 08 2013

Published by at 2:33 pm under cronaca cremonese,Giudici

ASPETTANDO GIUSTIZIA PULITA – TRENTAQUATTRO
Ultimi tornanti, da pagina 32. “La sgradevolezza, a ben vedere, costituisce un problema anche nell’ottica del suicidio allargato, in quanto non si capisce come abbia fatto Claudia Ornesi, nella frenesia del suicidio da attuare subito, a far ingerire alla piccola Livia (neanche due anni e mezzo) decine di pastiglie molto amare che la stessa avrebbe probabilmente ricusato. Si noti poi che non sono stati rinvenuti sul tavolo o nella stanza da letto biberon o bicchieri usati per far scendere in gola alla bimba tutte quelle compresse.”
Ogni spesso senza essere permaloso m’incazzo nel leggere e commentare queste 97 paginette di motivazione nate in soli 170 giorni di duro lavoro, perché è evidente che Massa Pio, sarà il dottorone che si vuole, giurisperito in legge e diritto, ma non ha il minimo ritegno a trattare da stupido il lettore: se la vedano come preferiscono tra loro colleghi, ma il resto del popolo italiano in cui nome le 97 han visto la vita, ha diritto almeno a una forma elementare di rispetto!
Livia non ricusa, dimentichi la toga quando scrive per il popolo, rifiuta, strilla, insomma come i bimbi in genere, le decine di pastiglie molto amare, l’autopsia le trova in corpo un tre o quattro al massimo e lei Massa Pio lo sa, la smetta per cortesia col suo abituale “presumibilmente” e si adegui alla sostanza del codice che lei scrive di applicare, che impone “certezze”, non aver rinvenuto sul tavolo “biberon o bicchieri” come se la madre non avesse potuto lavarli e riporli, è come cercare i fiori sotto le bombe e dar la colpa ad essi di quelle!
E pippiamoci il resto, sempre da pagina 32: “Una somministrazione dell’alzaprolam in forma liquida (vi sono apposite confezioni di Xanax o equivalenti) in gocce con boccette da 100ml di liquido che contengono 75mg di alzaprolam permette di superare il problema, sia per Livia che per Claudia. Non soltanto, come si evince da tutti i foglietti, i chiamati “bugiardini”, trattasi di confezioni tutte aromatizzate, solitamente al pompelmo, ma proprio perché vi è un medicinale liquido esso può essere facilmente mischiato ad altre sostanze in modo da perdere ancor più il sapore originale ed essere pertanto somministrato nascostamente alla vittima designata. D’altra parte occorre ricordare che non vi è modo di sapere se quanto ingerito dalle due vittime corrisponda al quantitativo di alprazolam contenuto in 95 compresse da 1mg e quindi non si può escludere, attesa che l’intenzione dell’assassino non era certo di uccidere con l’alprazolam ma solamente di stordire in modo da poter poi usare su corpi incapaci di reagire il gas per l’apparente suicidio, che in realtà sia stato somministrato un quantitativo liquido inferiore agli apparenti 95mg, che comunque vanno divisi, per lo meno tendenzialmente, per due.”
Come scrivevo in cima, avrà dalla legge tutto il potere possibile il dottor giurisperito Massa Pio, non quello di prendere in giro gli italiani, per cui, prima di demolirgli tutte le chiacchiere di sopra, non resisto alla tentazione di una ripassata del codice di procedura penale: 187 sono oggetto di prova i fatti (non le supposizioni, n.d.r), 192/2 l’esistenza di un fatto non può essere desunta da indizi a meno che questi siano gravi, precisi e concordanti, 530/2 il giudice pronuncia sentenza di assoluzione anche quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l’imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato, 533 il giudice pronuncia sentenza di condanna se l’imputato risulta colpevole del reato contestatogli al di là di ogni ragionevole dubbio.
Spero che il presidente del Tribunale di Cremona, prima di affidargli un nuovo processo importante, ma anche gli imputati “minori” hanno diritto a un processo esatto, si assicuri che conosca almeno quei quattro articoli e intenda applicarli!
Li distruggo tra qualche riga i suoi ragionamentoni a base di forse potrebbe presumibilmente, dottor Massa Pio, per farle prima una domanda generale: se per “accertare”, scusate lettori il verbo che uso, la colpa di Iori, a lei van benissimo le ipotesi (non dico si dovesse improvvisare in Shakespeare o in Poe, basta un ometto di comune esperienza e fantasia), tra i due, Iori e Claudia, checché lei sostenga dei moventi, come vedremo, se uno dei due l’aveva era Claudia, faccia anche questa semplicissima ipotesi, Claudia rabbiosa per aver scoperto quella sera il matrimonio di Maurizio, anche qui lei scrive una balla documentata, che lo sapesse da tempo, dà le gocce a Livia, scende in strada e beve le sue e butta i flaconcini nel primo bidone che trova e rientra, da che lo Xanax non è un veleno che fulmina e lo consente: perché vale un’ipotesi e non l’altra? Non per nulla, adesso spero lo capisca, il 533cpp vuole fatti, non lampi di genio!
Distruzione dell’arrocco: il suo amato Xanax in gocce è aromatizzato sì alla buccia di pompelmo, ma, a meno che lei quel giorno fosse assente, i periti concordi han detto che per nasconderne il gusto servivano dai due ai tre litri di succo, e ammetterà che per quanto le due vittime ne fossero golose, è difficile credere se lo bevessero; sempre i periti, questi impiccioni, han dato una risposta ovvia, impossibile coi mezzi d’oggi stabilire se le pastiglie fossero 95 o 91, ma certamente una quantità simile; gli apparenti 95mg non sono stati divisi, e dagli col solito “tendenzialmente” per due, nel corpo di Livia c’erano sì e no 3 o 4 pastiglie.
Se non fossi stato chiaro, dottor Massa Pio, io do ripetizioni…….

Ceriana 11 08 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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