Ago 10 2013
aspettando giustizia pulita-trentatre 10 08 2013
ASPETTANDO GIUSTIZIA PULITA – TRENTATRE
Gagliardo come sa chi, qualsiasi idea sostenga, alla fine avrà sempre ragione, Massa Pio continua a macinare fatti, logica, e il diritto trovalo dove ci riesci, senza dimenticare mai, lettor caro, oggi a Iori e il Mario Rossi di turno che leggi sul giornale, domani a te o a me, se l’opinione pubblica non reagisce al modo di operare di certi giustizieri in nome del popolo. Ogni tanto devo ricordare che non scrivo di un’accusa dove il colpevole, come entra in Aula lo è già! ha usato, da bravo medico, due gocce potenti di un sonnifero difficile da riconoscere e poi ha girato il gas o senza alambiccarsi il cervello ha stretto il sacchetto della spesa attorno alla testa della vittima come un suicida perfetto, no! è stato tanto cretino da impiegare i mezzi più assurdi e, soprattutto, adatti a metter sulla buona strada anche il fumettesco ispettor Malcivede!
Non dimenticare, anch’io dalla mia parte sono un rullo compressore come Massa Pio, che nelle 97 pagine della motivazione scritte in soli 170 giorni, adesso siamo giunti al momento: ora o mai più! oltre all’incredibile resto che rileggiamo assieme, nel suo ruolo di giudice che giudica in nome del popolo italiano omette una sequenza da nulla nel ricostruire i fatti: Iori addormenta prima la madre o la figlia?
Spero sarai d’accordo sull’importanza del fatto: ma proseguiamo la lettura, dal fondo della pagina 31: “A proposito delle pastiglie, deve rilevarsi che in sede di sopralluogo eseguito il 21 luglio (il giorno della scoperta dei corpi, n.d.r.) venne rinvenuta, una volta rimosso il corpo di Livia dal suo lettino, proprio una compressa di Xanax eccetera. Ad avviso della difesa tale pastiglia costituirebbe prova che Livia aveva effettivamente assunto, ricevute dalla madre, le pastiglie da 1mg di Xanax nella loro interezza poi provvedendo, per una, a vomitarla o sputarla. Ad avviso della Corte, se si tiene conto del contesto (compressa trovata lontano dai residui di vomito; mancanza di qualsiasi altra traccia, in corpo o sul letto, delle numerose altre pastiglie che avrebbe ingerito; compressa praticamente integra, come si vede dalla foto 88, anche in sede di ingrandimento dell’immagine) non solo non si ha affatto la prova di quel che la difesa vorrebbe sostenere, ma appare anzi assai più verosimile che, come sostenuto dall’accusa, sia stato l’imputato stesso a posizionare post mortem la pastiglia blu nell’ambito della sua progettata attività simulatoria: posare, con guanti, una compressa blu sul lettino di Livia, mentre questa era morente o già morta, magari dopo aver toccato con la pastiglia stessa le labbra o la lingua della bambina (onde far risultare, come poi è risultato dagli accertamenti genetici, che sulla compressa vi era il DNA di Iori Livia) avrebbe dato un tocco di realismo a tutta la scena del crimine, su cui già dominava l’effetto dei 10 blister vuoti, per non far nascere dubbio alcuno sulla realtà del suicidio/omicidio (errata corrige: omicidio/suicidio, Massa Pio continua ad avere le idee poco chiare, n.d.r.). Insomma, alla luce di tutte le risultanze sopra esposte e delle conclusioni dei consulenti, può concludersi sul punto che appare altamente probabile che né Livia né Claudia abbiano effettivamente ingerito le pastiglie da 1mg di Xanax di cui ai 10 blister trovati sul tavolo. Il che vuol dire, per altro verso, che vi è la elevata probabilità che esse abbiano ingerito l’alzaprolam con altra modalità, in particolare in forma liquida. Tale modalità di ingestione anzitutto permette di rispondere alle osservazioni dei consulenti della difesa circa il sapore sgradevole ed amaro delle compresse di Xanax.”
Tutto penosamente sbagliato, dottor Massa, per non dire peggio: lei, o a nome della maggioranza convinta della Corte, o unanime, o per il fine della motivazione suicida, questo non posso deciderlo, lo sa solo lei, crede di superare l’insuperabile, cioè solo un ipnotizzatore ficca in bocca a un adulto 95 novantacinque pastiglie di orribile sapore di Xanax, dimostrando che non pastiglie erano ma più comode gocce, come spiegheremo domani, si fa per dire. Ma la dimostrazione, su ordine perentorio del 533cpp non può, non deve concludersi, faccia lei, con un seguito di “vi è la elevata probabilità, appare altamente probabile, appare assai più verosimile” e, sperando passi inosservato “non si ha affatto la prova di quel che la difesa vorrebbe sostenere”, è l’Accusa con l’obbligo della prova: o lei è certo, non sono io, è la legge, che le 95 pastiglie non sono mai esistite, ma lo deve motivare al 100%, ha dato un ergastolo, non una tirata d’orecchi, o si batte contro la loro presenza, arduo che sia.
Lei non può, non deve scrivere che i consulenti abbiano concluso ciò che lei ha scritto: gliel’ho contestato più di una volta questo suo modo di procedere, la creazione di nuove realtà, accettabile per legge da un imputato, per regola di arte da un artista, per regola di vita da un bugiardo, mai da un magistrato, fosse pure il rappresentante dell’Accusa! Trascrivo a uso del lettore il dichiarato in udienza da due consulenti, il 12 dicembre, a proposito della pastiglia trovata sotto il corpo di Livia. Dottor Capra: “le pastiglie hanno dei rivestimenti che evitano lo sfaldamento immediato della pastiglia all’interno della bocca….e questo rivestimento esterno sulla pastiglia repertata non c’era…la pastiglia si stava sfaldando tutta…come se fosse stata ciucciata o qualcosa di simile…la pastiglia era diventata friabile per un alto grado di umidità dovuta ad un fluido biologico che è risultato appartenere alla povera bambina.” Dottor Giuffrida: “l’aspetto superficiale di quel che rimaneva della pastiglia era tale da indurci a pensare che il reperto fosse privo della superficie eccetera.”
Come vede, dottor Massa Pio, non è proprio quel che lei ha scritto che hanno detto eccetera, “compressa praticamente integra come si vede dall’ingrandimento”, e se i suoi colleghi di ricorso commettessero la leggerezza di limitarsi alle sue parole, non capirebbero il giudizio dei consulenti; la Difesa inoltre non ha mai sostenuto che Livia avrebbe “ingerito numerose altre pastiglie”, poche anzi, e la sua morte a differenza della madre è causata soprattutto dal gas.
Per oggi credo basti, tenetevi domani per l’irrompere delle gocce sulla scena!
Ceriana 10 08 2013 www.flaminiocozzaglio.info
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.