Lug 17 2013

aspettando giustizia pulita-nove 17 07 2013

Published by at 8:12 am under cronaca cremonese,Giudici

ASPETTANDO GIUSTIZIA PULITA – NOVE
Prego il lettore di non dimenticare mai che sta leggendo né più né meno una rappresentazione teatrale, diretta e interpretata dai giudici con qualche comprimario di minor peso, che non si sa come vada a finire perché il Goldoni di turno “deve” aver la mano libera, pena la non riuscita della rappresentazione; altrimenti, caro lettore, non riusciresti mai a capire come l’evidente suicidio del caso Iori sia diventato un terribile omicidio premeditato.
Pagine 4/5 della motivazione: “Al termine delle indagini, particolarmente complesse e pregevoli quelle relative alle bombole da campeggio, gli inquirenti appuravano che bombole e fornelli erano stati venduti in due centri commerciali non cremaschi e che l’acquirente poteva identificarsi nel dr Iori. Tale dato, unito agli altri elementi probatori raccolti, che portavano in particolare ad escludere che Claudia avesse mai manifestato intenzioni suicide e ad affermare che Iori si trovava nell’appartamento di via Dogali con Claudia la sera del 20 luglio, induceva il Gip del Tribunale di Crema a ritenere che vi fossero gravi indizi di colpevolezza a carico dell’imputato e ad emettere, in data 13 10 2011, ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere. In epoca successiva venivano poi depositati e resi noti i risultati dei molteplici accertamenti tecnico/scientifici che erano stati disposti dagli inquirenti: consulenza informatica, genetica e dattiloscopica; autopsia con consulenza medico legale e tossicologica; consulenza in ordine all’azione del gas Gpl di cui alle bombolette.”
A teatro, è chiaro fin dalle prime battute che è Cordelia ad amare suo padre Lear, non certo le sorelle: ma nel caso il lettore fosse distratto o prevenuto, sul finale della prima scena Shakespeare fa parlare Regana e Gonerilla, che non hanno pudore a scambiarsi ciò che pensano del padre. Qui l’accoppiata Massa/popolari fa qualcosa di molto simile e non lascia dubbi al lettore attento sul come hanno proceduto loro e i loro dante causa: il dato certo è che Maurizio Iori esista e che invece di amare abbia comprato le bombolette; l’aiuto della scienza, e a questo punto vien da chiedersi perché le si rivolgano, prima o poi arriverà, ma sarà trattato con sufficienza!
Il 14 ottobre 2011 il dottor Gip mette in galera un libero cittadino per omicidio, su una morte che fino a prova contrarissima è un evidente suicidio, per gravi indizi di colpevolezza che vede solo lui; la Corte che finalmente può disporre di tutte le verifiche offerte dalla scienza, le usa non secondo le loro evidenti risposte, ma partendo dal proprio pregiudizio!
Ogni volta che rido e provoco il vostro, cari lettori, devo chieder scusa perché si parla della morte di due persone e della rovina di troppe altre, ma i risultati “dei molteplici accertamenti tecnico/scientifici” sbriciolano tra le loro mani le prove dei re Lear del fatto. Le bombolette, acquistate da Iori, dunque assassino! Riporto le conclusioni di Massa/popolari, pagina 37. “Questi dati, certi, rappresentano un valore che di per sé escluderebbe qualsiasi nesso tra la morte delle sventurate e la presenza di 4 fornelli di Gpl completamente scaricati.” Perché? perché il gas, più pesante dell’aria, si assesterebbe a non più di sette cm da terra, e i letti su cui furono trovate madre e figlia sono a 70 cm, pagina 38. Dunque? Pagina 37: “In sostanza può accadere che, pur essendo il Gpl più pesante dell’aria, i moti convettivi possano far alzare sacche di gas per farle ridiscendere solo dopo. Tali dati sono stati confermati anche dall’esperimento in quanto in esito ad esso è stato constatato: a) un effetto di quasi immediato deposito al suolo del Gpl disperso in fase gas b) la presenza ad intervalli irregolari di tempo di nubi di gas a quote superiori rispetto alla sezione di efflusso del fornello a seguito di moti d’aria determinatisi nell’ambiente.”
Dalla descrizione di Massa/popolari, son loro a scriverlo, la morte è stata casuale, proprio secondo la sceneggiata, altro che intenzione di suicidio, ben descritta dai difensori Giusto/Gualazzini: nello scendere, il gas si è altalenato di troppo, in tempi non calcolabili per i motivi esposti da Massa/popolari, attorno al naso delle poverette.
Calcolo logico di omicidio, specie per opera di un medico qual è Iori, zero!
Arrendersi di fronte alla scienza, materia al nostro servizio? non fia giammai!
Pagina 43: “Nel valutare in modo complessivo e coordinato i risultati dei dati tossicologici offerti dai medici legali con gli accertamenti sulla dispersione del gas di Gpl, vi è una rilevantissima probabilità (materia da bookmaker, non da 533cpp, ma si sa, certo giudice è padrone anche della legge, n.d.r) che siano morte per l’azione di una persona che abbia posto una bomboletta di gas davanti alla loro bocca eccetera.”
Con questo sistema, la morte arriva al più in due minuti. Peccato che in tal modo il gas si fermi alla testa e non si diffonda in tutto il corpo, come invece ha stabilito l’autopsia, ma il giudice si sa, è il peritus peritorum, quindi, ripeto, padrone anche della scienza; il guaio è invece che Massa/popolari, ma si sa anche questo, han dovuto scrivere una motivazione di ben 97 pagine in soli 170 giorni, si son dimenticati d’aver scritto anche la pagina 87: “Ma se Iori è invece la persona responsabile dell’omicidio di Claudia e Livia, operazione che ha richiesto la sua presenza per lungo tempo per il controllo dell’agonia delle vittime e del funzionamento/svuotamento delle 4 bombolette (durata che si aggira appunto in 3-4 ore), deve aver pronto un alibi per le ore in cui compiva l’omicidio.” Lungo tempo, dopo aver appoggiato la bomboletta eccetera?
Dar torto alla scienza, per un giudice italiano, è gioco da ragazzi, si devono prevedere anche i terremoti all’Aquila, correggere se stessi è dura: cosa dobbiamo aspettarci, un’integrazione dei motivi prima del giudizio d’Appello?

Cremona 17 07 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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