Giu 20 2013
giustizia di ferro-centocinquanta 20 06 2013
GIUSTIZIA DI FERRO – CENTOCINQUANTA
Il giudice parla solo attraverso le sentenze, ogni tanto s’ode lo squillo, non troppo veritiero a giudicare dai tanti giudici da salotto, l’Ingroia Antonio di questi ultimi mesi tanto per fare un nome, ma il mezzo più che un merito mi sembra spesso un limite, nel senso che la sentenza comunque fa parte della comunicazione, che non può limitarsi a degli ordini, più o meno esatti; a volte è un cammino incompleto, che non spiega come deve il rapporto tra la funzione giurisdizionale e il cittadino, per me la più importante di una società davvero democratica.
Prendiamo sempre il caso del nostro sfortunato Iori, che spiega benissimo tutte le mancanze e le debolezze di questa comunicazione e che purtroppo nel silenzio totale di chi ha il potere e gli strumenti per parlare, fa temere sia la norma. Il dispositivo ordina ma è la motivazione a convincere e ormai stiamo avvicinandoci al 17 luglio, ultimissimo termine per la Corte per mostrare cosa ha fatto, e già il tempo preso, perso? ha la sua eloquenza, se è vero che essa ha condannato certa delle proprie certezze; credo che un avvocato di primo pelo se la sarebbe cavata in dieci giorni.
Qui sono evidenti i limiti della sentenza come unico mezzo di comunicazione, e ne avremo la conferma, prima o poi dovranno depositarla, quando leggeremo la motivazione: non spiegherà un bel niente, a meno che il relatore abbia deciso di raccontare un romanzo a parte, ben distinto dal prodotto delle 17 udienze.
Non meniamo il can per l’aia: tutti noi che ci siamo occupati del processo Iori sappiamo la verità, il ritardo nel deposito è che la Corte non sa che scrivere per sostenere la scelta che ha fatto!
Ecco il limite. Iori si fa sei mesi di galera in più, e la sua famiglia anche, perché nessuno del Palazzo ha il coraggio di rompere il logo “il giudice parla attraverso la sentenza” e di mostrare che davvero, non solo per rinfacciarlo a Berlusconi, il giudice lavora per il cittadino che chiede giustizia. Facciano, i signori che possono, e possono tutto, e in fretta, la scelta che limiti il danno, invece di limitarsi al rituale: Iori presenterà appello nei tempi previsti dalla legge. Come se un anno di galera in più fosse vacanza. Che credono di ottenere nascondendo la testa sotto la sabbia? Continuo a ripeterlo, o la motivazione ripete quanto s’è visto in Aula o inventa ciò che non s’è mai visto, scelgano i signori del Palazzo la parte che fa loro meno danno.
Non solo nel privato, che guarda davvero gli interessi del cittadino, che altrimenti sceglie altri privati, in tutto il resto dell’apparato dello Stato chi ha il potere parla, spiega, si mostra: gli unici incrollabili, chiusi nelle loro formule, sono i giudici. Per la loro formula Iori a conti fatti subirà un anno in più di carcere e più alto sarà il risarcimento economico che noi dovremo pagargli. Di fronte all’evidenza del vostro erroraccio vi costa tanto dargli subito la libertà provvisoria?
Sempre dal ricorso in Cassazione Giusto/Gualazzini, vinto, ma il Tribunale del Riesame di Brescia non ci ha fatto caso, ecco una delle tante prove, che il relatore avrà paura a riportare nelle motivazioni, per cui il ritardo nel deposito, a carico di Iori: ha comprato i fornelletti, dunque ha ucciso: “Dovendo spiegare la ragione per la quale aveva acquistato i fornelletti, egli la aveva individuata nell’esigenza di render autonoma la Ornesi nella operazione di frequente riscaldamento del cibo per la piccola Livia visto che essa era tendenzialmente inappetente e la madre era costretta ad alimentarla poco e spesso. I fornelletti avrebbero potuto rendere possibile dovunque la preparazione del cibo anche in spiaggia, al parco giochi etc in perfetta autonomia.”
Storie. Siccome l’albergo assicurava, per 24 ore al giorno, servizi bar e cucina adeguati a ogni pasto, a condizione ovviamente di ritornarci, Iori ha comprato i fornelletti per eccetera eccetera.
E’ il timore delle risa di scherno su motivazioni del genere che ritarda il deposito, non la precedenza obbligatoria alle cause di separazioni e divorzi!
Cremona 20 06 2013 www.flaminiocozzaglio.info
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