Giu 08 2013
giustizia di ferro-centotrentotto 08 06 2013
GIUSTIZIA DI FERRO – CENTOTRENTOTTO
Pacifici e implacabili nella loro logica, d’altronde Giusto e Gualazzini stanno parlando con la Cassazione, mica con Massa e Beluzzi, quelli che sorvolano le 95 pastiglie di Xanax, a proposito si saran mai fatta la domanda nelle 17 diciassette udienze del loro processo, e nelle programmate quattro ore e mezza di Camera di Consiglio, voglio vedere chi sarebbe in grado di far mangiare a me, di nascosto, in pochi minuti, le 95 famose, quasi quasi considero offensivo che solo pensi di riuscirci, e parlano di cose serie, cioè possibili nel senso soprattutto di : praticabili, perché posso uccidere una persona anche a colpi di spillo, se gliene infliggo qualche migliaio in ogni parte del corpo e non fermo il sangue.
L’acquisto delle bombole e dei fornelli: “Iori genio del male o sprovveduto? Lascia il cellulare a casa per crearsi un alibi (han trovato anche questa, i sublimi inquisitori! n.d.r.) la sera del 20 luglio, ma lo usa regolarmente nei giorni precedenti quando compra i fornelli e le bombole, proprio mentre è alla cassa, e potrebbe comprarli a Rimini dove è in vacanza, dietro la spiaggia, sulle bancarelle, senza lasciare traccia, come il telepass con cui paga l’autostrada, invece dei contanti. Ha comprato quattro fornelli, in due tempi, per farsi controllare meglio, per compiere il reato che gli è stato attribuito a forza: ma bastava solo aprire le bombole senza di essi.”
Continuo a ripetermi, prendo le stesse cose da atti giudiziari diversi, per convincere che scelte normali che compiamo tutti i giorni possono rivolgersi contro di noi, e non in questioni da poco: oggi a Iori, domani a te, l’ergastolo dietro l’angolo!
Avanti con la preparazione: per un delitto del genere, Iori dev’essere un tipaccio, come in Aula confermeranno la prima moglie e il clan degli Ornesi, anche perché, pur se glielo hanno appiccicato, è difficile trovare un movente di quelli giusti!
Sfortunatamente per gli inquisitori tutto sfuma nel contrario.
“Iori, nonostante l’esperienza del carcere e il dolore per la perdita della figlia e della Ornesi, è considerato dallo psicologo del carcere (non da un consulente di parte) persona serena, tranquilla, per nulla violento, con un tasso di aggressività inesistente: tutti (pazienti, dipendenti, colleghi, amici, parenti) confermano, vedansi moltissime lettere, uomo buono, padre modello, introverso e taciturno, quindi scambiato per indifferente o insensibile, ride poco, reazioni sempre moderate, parla sempre quasi sottovoce; non glaciale e cinico; persona di basso profilo nei rapporti professionali e personali, e non è vero abbia fatto corsi di autostima, ma corsi regionali per il rapporto con i pazienti; professionista inappuntabile, stimato ed amato dai pazienti stessi.”
E’ la presentazione di Giusto/Gualazzini: in Aula a Cremona la Corte s’è limitata a trasmettere gli atti alla Procura per la falsa testimonianza dell’impiegata di Iori, Michela Groppelli, nell’impossibilità di spedirci anche tutti quei sopra, per i quali ha dovuto applicare la via breve: ignorarli. Proprio come ha ignorato le plateali false testimonianze degli Ornesi: dunque pari e patta, nessuno ci provi a insinuare parzialità di sorta!
Cremona 08 06 2013 www.flaminiocozzaglio.info
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