Giu 01 2013

giustizia di ferro-centotrentuno 01 06 2013

Published by at 8:21 am under cronaca cremonese,Giudici

GIUSTIZIA DI FERRO – CENTOTRENTUNO
E’, la memoria presentata da Giusto/Gualazzini per il ricorso in Cassazione perché Iori fosse messo in libertà provvisoria in attesa del processo, non è una stranezza, lo prevede la legge, vinto ma disatteso al ritorno dai giudici di Brescia, una specie di processo informale, nel senso che sono presenti e valutati i fatti discussi a Cremona nel processo reale, ma con esito diverso, data la natura diversa dei due Tribunali. La Cassazione è fredda, quasi algida, giudica i fatti senza umanità e li coniuga alla legge; i Tribunali di Brescia e Cremona, specie quest’ultimo che ha raccomandato Maurizio Iori per l’ergastolo, poi con calma ce lo spiegherà, pulsano di vita, ne accettano tutte le spinte anche quelle che parrebbero estranee se non irrazionali, si guardano bene dal sottovalutare le passioni e financo il tifo della gente, anche di quella apparentemente lontana dal processo, ma che fa opinione: insomma, il processo si può condurre in tante maniere!
Nella loro troppo fiduciosa credulità Giusto/Gualazzini credono basti presentare i fatti per avere ragione: bella ragione! ed eccoli proporre alla Cassazione al punto n): “Al fine di dare concreta dimostrazione dell’opera della difesa i sottoscritti ritengono, per facilitare il compito di codesta Ecc.ma Suprema Corte, di riassumere in un quadro sinottico (sia pur connotato da estrema sintesi come si conviene alla sua natura) i singoli elementi attraverso i quali l’ordinanza custodiale individua il quadro indiziario posto a base della ipotesi accusatoria, contrapponendosi ad ognuno di essi, nella colonna di destra, tutte le produzioni difensive idonee a neutralizzarli.”
La logica giuridica ha le sue particolarità, ma non sfugge alla regola generale, analisi e poi sintesi, e la seconda più ancor della prima deve essere comune ai protagonisti, perché possano trovare un’intesa, e la “scena del delitto” fa subito vedere quanto la possibilità dell’intesa sia lontana.
Al momento della scoperta dei corpi, il vanto è riportato in diversi atti, la Procura di Crema, dio sa perché il ministero voglia annacquarla a Cremona, aveva i primi dubbi: “non può essere suicidio, altrimenti i corpi di madre e figlia sarebbero stati rinvenuti vicini, nello stesso letto, cui ha un bel rispondere la Difesa: non c’è il manuale del perfetto suicida, non sempre madre e figlia muoiono abbracciate o viene lasciata lettera di addio; l’abbigliamento delle due è lo stesso del giorno, non si sono cambiate per la notte, dunque! cui la Difesa replica: l’abbigliamento è lo stesso perchè il suicido è immediatamente successivo alla serata trascorsa con Iori, non hanno certo pensato a cambiarsi; se il quadro elettrico è spento, è stato Iori nel timore un’eventuale esplosione potesse distruggere la casa, di sua proprietà, e qui la Difesa ha l’obbligo di fare i disegnini: Iori non avrebbe avuto interesse a togliere la corrente, l’esplosione cancella ogni prova e l’immobile è suo sì, ma in leasing assicurato.”
Capisco la stanchezza, del tutto fisiologica, della Difesa: per una persona preparata come Iori, non Claudia, quattro bombolette, per saturare la stanza diranno poi in Aula tutti i periti ne servivano 300 trecento, non avrebbero procurato un bel niente!
Ma qui appare in tutta la sua evidenza il potere della sintesi: a parità di fatti, si vedrà in seguito che molto spesso nemmeno i fatti saranno pari, la sintesi che vale è solo quella di chi ha il potere, sulla carta in nome dello Stato e un pochettino anche del popolo, nei fatti di chi lo esercita.

Cremona 01 06 2013 www.flaminiocozzaglio.info

One response so far

One Response to “giustizia di ferro-centotrentuno 01 06 2013”

  1. danielaon 01 Giu 2013 at 3:27 pm

    Si vede che a Ingroia stare in Valle d’Aosta proprio non piace, dato che dichiara “il provvedimento è stato punitivo e motivato da ragioni politiche”…
    Da come avevo letto, a me era sembrato che l’avessero trasferito là non perché “si è candidato”, né perché “è stato controcorrente” (stando a quanto dice il suddetto magistrato), ma solo perché la Valle d’Aosta era l’unica regione dove Ingroia non era candidato: sarà anche una motivazione “politica”, ma d’altronde la scelta di candidarsi praticamente ovunque l’aveva fatta lui.
    A Cremona c’è stato un furto di gelati all’ospizio (in fondo Cremona Solidale è questo): d’accordo che la cosa più importante per i degenti che sono lì non sarà avere i gelati, ma un’assistenza adeguata…ma perché andare a rubare in un ospizio (o casa di riposo, si usi che il nome che si vuole: su La Provincia hanno scritto “centro per anziani”)?
    A Roma (ma il nome della città non conta nulla, avrebbe potuto accadere in qualunque altro posto: anche a Cremona) un’anziana è stata buttata a terra da un individuo che le ha strappato la catenina: anche in questo caso, una volta acciuffato il delinquente, io applicherei la legge del taglione.
    Invece di parlare in continuazione di “femminicidi”, perché non pensano a mettere le aggravanti in caso di reati contro gli anziani?
    Mi sembrano persone più indifese rispetto a ragazze e adulte che possono sempre fare il porto d’armi e girare armate o seguire i corsi di difesa personale.
    Ovvio che se poi in Parlamento dovessero arrivare a fare una legge in questo senso (le aggravanti per i reati contro gli anziani), i magistrati vedano di applicarla!

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