Mag 30 2013

giustizia di ferro-centoventinove 30 05 2013

Published by at 9:44 am under cronaca cremonese,Giudici

GIUSTIZIA DI FERRO – CENTOVENTINOVE
E avanti con la lettura del ricorso in Cassazione di Giusto/Gualazzini per far concedere la libertà provvisoria a Maurizio Iori, pagina 3 punto g: “In data 14 10 2011 gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare mediante la quale ha appreso di essere indagato con riferimento ad una ipotesi di duplice omicidio volontario e pluriaggravato ed è stato conseguentemente incarcerato.”
Non è colpa del giudice, è la legge: vi hanno interrogato come persona informata dei fatti, quindi non avete diritto all’assistenza dell’avvocato, tornate tranquillamente alla vostra vita e magari qualche mese dopo vi arrestano; sempre magari, vi avessero avvertito subito, avreste potuto rispondere dove eravate, cosa facevate tre mesi prima; quando vi arrestano, se non siete un uomo pubblico come Andreotti che teneva il diario quotidiano e la prova che faceva altro, siete quasi fritti!
Punto h): “Non potendo svolgere, per la ristrettezza dei tempi, alcuna investigazione difensiva al fine di contestare nel merito il quadro indiziario presupposto alla applicazione della misura detentiva, ma avendo comunque la imprescindibile necessità di esaminare il contenuto del fascicolo del PM al fine di individuare i temi della investigazione suddetta, la difesa, dichiarandolo tanto nella richiesta quanto nella memoria integrativa, non aveva affrontato in sede di riesame il problema relativo alla sussistenza ed alla fondatezza degli indizi di cui all’art. 273 cpp, limitandosi (impregiudicata la questione suddetta) a contestare l’esistenza delle esigenze di cui all’art. 274 che era stata ritenuta con riferimento a tutte e tre le ipotesi nell’ordinanza oggetto di gravame.”
In soldoni, 273 cpp: “nessuno può essere sottoposto a misure cautelari se a suo carico non sussistono gravi indizi di colpevolezza”, il che può voler dire: nessuno vi ha avvertito che stavano indagando su di voi, intanto se il PM pensa lo meritiate, subito in carcere, poi gli avvocati studieranno il fascicolo e si daranno da fare per liberarvi. Disposizione di legge, ripeto, non è colpa del giudice, il giudice sbaglia solo se la usa a sproposito, in piena attuazione del principio costituzionale per cui nessuno è ritenuto colpevole sino alla condanna definitiva.
Nel caso Iori l’applicazione del 274 cpp raggiunge il grottesco, combinato ai gravi indizi di colpevolezza indicati dal collega 273: Iori è finito dentro prima che fossero consegnati gli esiti dell’autopsia e delle tracce di varia natura eventualmente rilevate nella casa. Anticipo il vostro stupore: come l’hanno arrestato?
L’ho già commentata per esteso l’arma dell’incarcerazione, l’ordinanza di 124 pagine del dottor Gip: la base “conduttrice” è la bugia di Iori, ieri non ero in quella casa, cui si aggiunge l’aver dimenticato il telefonino nella propria, altro segno evidente di voler confondere le tracce, e un’ampia scrematura delle deposizioni e registrazioni. Quelle degli amici, conservate tanto per la cronaca, quelle dei parenti Ornesi e della prima moglie divorziata, conferma che si ha a che fare con un mostro e bisogna provvedere in fretta e con durezza. Con un mostro, i mostricini devono essere liberati se non ricorre almeno una delle condizioni del 274 cpp: inquina le prove/fugge/ripete il delitto, si applicano tutte e tre, Iori prima di fuggire ne ammazza un’altra e inquina anche queste prove. Solo più tardi, in un rigurgito di tenerezza, il giudice si limiterà a che Iori non deve uscire perché libero potrebbe uccidere addirittura l’attuale moglie!

Cremona 30 05 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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