Mag 22 2013

giustizia di ferro-centoventuno 22 05 2013

Published by at 7:38 am under cronaca cremonese,Giudici

GIUSTIZIA DI FERRO – CENTOVENTUNO
Non sono esperto di processi penali e chi lo è mi assicura che contro Iori ne è stato fatto uno che non rappresenta la norma: lo diventasse, per conto mio ne trarrei due considerazioni, una più grave dell’altra.
Quando in Cielo si parla di garanzie, diritti della difesa, sarebbe bene calarsi nella realtà dei Palazzi, non limitarsi a leggere delle norme che poi è in potere del giudice applicare o meno: non può esistere “processo giusto” se l’avvocato non gode, come il giudice e le altre parti, di tutti i diritti previsti dalla legge. Se l’avvocato dà fastidio, abbia il giudice la serenità sufficiente per distinguere la persona dagli atti e almeno non mostri la differenza in cui tiene lui e l’accusa; e se anche gli atti dan fastidio perchè cozzano contro il proprio preconcetto, almeno non lo dia a vedere. E risponda.
Da cui la seconda considerazione. Ne ha combinate così tante, la Corte, da chiedersi se a ripararle basti l’appello. False testimonianze evidentissime prese per buone nonostante gli inviti della difesa; rifiuto completo a esaminare la dinamica della morte, perché tanto l’imputato è colpevole, da cui il grottesco sottinteso: in pochi minuti ha fatto mangiare, di nascosto, 95 pastiglie a chi doveva morire; insulti plateali: avvocato non dica sciocchezze, ai difensori, quando poi in tema di “ipotesi ardite” ve ne sono ben di più nelle parole dell’accusa. Non basta l’appello, evidentemente, ma il procedimento disciplinare, dovuto e applicato, non troppo spesso in verità, in altri momenti della giurisdizione, per come si è tenuto un processo sarebbe un disastro peggiore del danno che si è prodotto, all’imputato e al sistema.
E di questo bisogna dire grazie all’Eccellentissima Corte!
Che è stata messa sull’avviso dalla difesa, dall’inizio del procedimento fino alle battute finali del processo. L’ultima replica: “A riguardo la difesa del dott. Iori precisa, a scanso di equivoci, che il suo prodigarsi nel fornire spiegazioni circa i fatti sottesi al giudizio costituisce prova del cristallino comportamento della stessa, ma non vuole ingenerare nella Corte d’Assise Eccellentissima dubbi di sorta circa il fatto che l’onere della prova è posto, per legge, in capo al P.M. e la difesa non intende accettare l’inversione di detto onere. Poiché l’accusa si è limitata a formulare ipotesi del tutto surreali, prive di qualsivoglia valido supporto probatorio, si deve concludere che il P.M. non ha ottemperato a tale onere e che, perciò, l’imputato dovrà essere assolto.”
Più chiaro di così!
“Il P.M. si sta ancora chiedendo, senza peraltro trovare risposta, se Iori ha propinato lo Xanax in forma solida, sotto forma di tritume o liquido, circostanza che da sola basta per dimostrare la totale assenza di prova in capo all’imputato.”
E è vero, basta leggere gli atti!
E che nessuno si permetta di accusare la difesa di colpi bassi. Il punto 10 del breve promemoria letto da essa in Aula all’inizio del processo: “La domanda a cui questa Eccellentissima Corte dovrà rispondere prima di pronunciare il suo verdetto è molto semplice: come ha fatto il dott. Iori a commettere il reato che gli viene attribuito? Se non troverà una risposta, che tenga conto delle emergenze processuali di natura scientifica che verranno evidenziate nel corso del processo, non potrà che assolvere l’imputato.”
Come si sa, mi permetto il gergo, da che la Corte si pronuncia in nome del popolo: se ne è sbattuta, e della logica, e della scienza.

Cremona 22 05 2013 www.flaminiocozzaglio.info

One response so far

One Response to “giustizia di ferro-centoventuno 22 05 2013”

  1. danielaon 22 Mag 2013 at 2:48 pm

    Temevo una cosa del genere: dopo l’immigrato che ha preso a picconate dei passanti (ammazzandone 3), ora anche altri, non si sa se per spirito di emulazione o perché si annoiano o perché sono folli, si comportano così:
    1) a Firenze un turista americano è stato accoltellato da un individuo (tra l’altro già noto alle Forze dell’Ordine);
    2) alcuni individui a bordo di un’auto si sono messi a sparare contro le altre macchine.

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