Mag 18 2013
giustizia di ferro-centodiciassette 18 05 2013
GIUSTIZIA DI FERRO – CENTODICIASSETTE
Lo so, non vi basta la ricostruzione di ieri: ma non vi lascio nel dubbio, ecco il seguito offerto dal Pm, seguito, vista la condanna, dalla Corte: “Dopo aver stordito Claudia, lo Iori si mise i guanti ed iniziò la sua opera: prima di tutto, una volta rimosso il coperchio del quadro elettrico, tolse la corrente elettrica, cercò e trovò la copia della lettera scrittagli da Claudia. Fece bere a Livia parte dello Xanax rimastogli, ponendola nel lettino, quindi trascinò Claudia sul suo giaciglio; in tal mentre ella vomitò ed un rivolo di vomito cadde sul letto, dopodiché, probabilmente, fece trangugiare altro Xanax a Claudia, profittando della sua semincoscienza.”
Lo so, siete esterrefatti, e immaginatevi i difensori, che devono pure rispondere! Ecco come: “Ma la parte più suggestiva dell’ipotesi accusatoria è costituita dal fatto che il Dott. Iori, a questo punto, avrebbe staccato la luce (???): qui non si può parlare (come il Pm fa in seguito) di persona non avvezza a compiere reati, ma di un soggetto completamente privo di cervello, giacché egli, rimanendo completamente al buio avrebbe: cercato, trovato ed asportato la seconda copia della famosa lettera scrittagli dalla Sig.ra Ornesi, come abbia potuto trovarla al buio non è dato di sapere; fatto bere alla Ornesi un’ulteriore quantità di Xanax, notoriamente un soggetto intontito non riesce neppure a bere, giacché tende a soffocarsi; trascinato Claudia sul suo giaciglio, peccato che tutti i consulenti tecnici escludano tassativamente che la Ornesi sia mai stata trascinata; assemblato bombole e fornelli, mettendone uno o due in ciascuno dei sacchi avvolti attorno alla testa delle vittime, chiudendoli con nastro adesivo e con dei lacci, qui siamo giunti alla fantascienza giudiziaria, la difesa sfida chiunque, anche dopo molte prove, a compiere una simile operazione al buio. Si cerca di corroborare tale fantasiosa ipotesi con un riscontro testimoniale, costituito dalla deposizione del vicino di casa, il quale ammette effettivamente di aver sentito la sera del 21 luglio 2011 attorno alle 21,45 uno strano odore più simile al petrolio che al gas, ma anche: questo stesso odore era stato da lui percepito anche il giorno prima, e che alla medesima ora sente la famosa discussione proveniente dall’appartamento di sotto, in cui una donna, che è la Ornesi, urla ripetutamente per circa 15 minuti nei confronti di un altro soggetto, e tutto ciò prova che la Ornesi sino alle 22 non solo era viva, ma non aveva certo assunto tranquillanti, che Iori deve essersene andato alla stessa ora, giacché le urla cessano.”
Lascio alla nostra se pur debolissima fantasia immaginare come le urla cessino perché Iori le ha spalancato la bocca e infilato lo Xanax, ma è tutto l’impianto degli inquisitori, dal primo giorno alla condanna, a lasciare buchi del genere, un continuo fuorigioco attuato così bene da perdere la partita venti a zero. Ma è un fuorigioco tanto spavaldo, sicuro dell’impunità, che se ne strafrega addirittura della certezza offerta dall’autopsia, condotta proprio su loro ordine. Sentite ancora l’ovvia contestazione della Difesa, questo ping pong incredibile dove sei tu a sbattere la pallina nel posto esatto, ma le regole vengono sovvertite, perché vince l’altro: “L’uso di sacchi della spazzatura in cui sarebbero stati inseriti i fornelli avrebbe ingenerato una rapida morte delle vittime (lo scrive lo stesso Pm: la morte di certo intervenne pietosa e rapidissima), la morte notoriamente avrebbe fermato il flusso del sangue e, conseguentemente, il gas non sarebbe passato ad altri organi dove invece è stato rinvenuto.”
Cioè sarebbe dovuto restare attorno alla testa, invece che diffuso in tutto il corpo, come chi lo respira lentamente. A chi vanta le garanzie offerte dal processo, partendo da Rodolfo Sabelli, attuale leader dei giudici: ma se certi giudici non hanno nemmeno l’umiltà di leggere le prove che essi stessi creano!
Cremona 18 05 2013 www.flaminiocozzaglio.info
One Response to “giustizia di ferro-centodiciassette 18 05 2013”
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Ieri era il 41° anniversario del Commissario Calabresi, ucciso dalle brigate rosse.
A Cremona non c’è un parco, una via o una piazza dedicata a lui: è possibile provvedere?